Si dice che il cervello di noi esseri umani si comporti come il velcro con le cose negative e come il teflon con quelle positive. Le preoccupazioni e i problemi ci rimangono appiccicati addosso, le cose belle scivolano via molto in fretta.

In effetti la maggior parte delle persone si preoccupa molto e spesso per cose del tutto ipotetiche che magari non si manifesteranno mai. 

Ma a volte ci preoccupiamo perché funziona. Ossia abbiamo l'impressione che preoccupandoci saremo più pronti a reagire e quindi più al sicuro ma non ci rendiamo conto che così facendo ci roviniamo la vita che diventa semplicemente un insieme di preoccupazioni da gestire. 

Facciamo fatica, anche per via del contesto sociale in cui viviamo, a comprendere che la nostra vita non è un problema da risolvere ma un'esperienza da vivere.

Le preoccupazioni consumano energia, ci logorano e non ci permettono di godere delle cose belle che ci accadono. La mente è completamente orientata al pericolo, al dubbio, all'incertezza, alla paura e così ogni altra emozioni finisce con il passare in secondo piano. 

Certo, i problemi esistono ma preoccuparsi non aiuta ad occuparsene meglio. Anzi, in genere la preoccupazione blocca e paralizza e ci allontana dalla soluzione. 

E poi c'è un altro aspetto molto importante: più ti preoccupi e meno ti godi la vita perché tutto sarà avvolto da un velo di negatività e tensione. 

Ma smettere di preoccuparsi è possibile con le giuste conoscenze che ti permettono di cambiare le tue abitudini, il tuo autodialogo e il modo con cui affronti i problemi.

Mettere da parte le preoccupazioni