5 consigli per non invecchiare

5 consigli per non invecchiare

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Oggi affrontiamo un tema davvero importante: come preservare la propria autonomia psico-fisica anche durante la vecchiaia.

Nonostante io mi occupi da tanti anni di medicina "anti-aging" devo dire che non sono mai stato molto d'accordo con questo termine.

In realtà, infatti, non esiste un metodo scientifico per rallentare o bloccare completamente l’invecchiamento. Il titolo è ironico...

A ben vedere, piuttosto che preoccuparci di invecchiare, dovremmo preoccuparci di come ci arriveremo e se saremo in grado di essere autonomi.

Ma come possiamo preservare queste nostre autonomie?

Guarda il video per scoprirlo!

Nella nostra società è inoltre molto diffusa la tendenza ad "emarginare" gli anziani e la vecchiaia in generale, pensando che chi supera una certa età non abbia più nulla da dare o da insegnarci.

Invece, proprio perché più "vecchie" di noi, queste persone hanno un'esperienza di vita assai maggiore e meritano di essere ascoltate.

Ricordati poi che, presto o tardi, anche noi invecchieremo.

È quindi fondamentale seguire alcune semplici "regole" per riuscire a preservare al meglio le nostre autonomie psico-fisiche.

Vuoi scoprire quali sono?

Buona visione!

 

TRASCRIZIONE DEL VIDEO

Il video di oggi ti potrà sembrare strano, soprattutto perché appunto sono un medico che ha praticato e pratica una medicina che si definisce anti-aging.

Ma cosa vuol dire anti-aging? Vuol dire anti-invecchiamento. È un termine che non mi ha mai appassionato perchè è un po’ un modo di vendere un’illusione, perchè in realtà non c’è nessuna possibilità di veramente rallentare/evitare/eliminare completamente del tutto l’invecchiamento.

L'invecchiamento è un fatto universale ed è per questo che è un fatto fisiologico, non necessariamente la perdita di autonomia funzionale che caratterizza l’invecchiamento, ma il processo in quanto tale cioè il fatto che si amplifichi un certo grado di logorìo nel nostro organismo con il passare del tempo è ahimé un fatto che dobbiamo accettare.

Allora, invece di ostinarci a chiudere gli occhi, ad essere così sensibili a delle proposte un po' illusorie o invece di incaponirci in tentativi francamente un po' eccessivi di mascherare l'invecchiamento in ogni modo, perchè non accettare che un obiettivo più intelligente e certamente più a portata di mano di tutti sia quello che invecchiare con grazia, cioè di mantenere nell’invecchiamento quelle caratteristiche che fanno sì che la vita continui a sorriderci, perché non sta scritto da nessuna parte che con il passare del tempo e anche con un certo peggioramento della totalità dell’organismo, debba per forza venire una restrizione della nostra libertà, della nostra capacità di goderci la vita.

Quindi senza nulla togliere al fatto che dobbiamo cercare di migliorare la qualità della nostra vita nel corso di tutta la nostra esistenza, di insistere sui 4 fondamenti della salute, credo che oltre a tutto questo ci debbano essere delle lezioni che noi apprendiamo da quelli che invecchiano bene, da quelli che arrivano alla fine della loro vita, ma come un certo senso di soddisfazione, le prendiamo e le facciamo nostre per capire qualcosa in più di questo fenomeno che è la vecchiaia Invece di far finta che non esista.

Cosa possiamo capire da quelle persone che arrivano ad essere molto anziane, ma con una qualità della vita elevata? Ecco io nella mia esperienza personale e professionale credo di poter estrapolare almeno 5 grandi lezioni che vale la pena ascoltare, perché noi abbiamo la tendenza a mettere in disparte sia la vecchiaia che i vecchi, facendo finta che non esistano e facendo finta che non abbiamo più nulla. Invece proprio perché sono vecchi hanno tanto da dare a noi che abbiamo ancora spesso capito molto poco della vita, del significato stesso della nostra esistenza.

Quindi cinque lezioni secondo me importanti da prendere dai nostri vecchi:

1) la lezione numero uno è rimanere umili ed è molto semplice capire perché; la vita e la morte saranno sufficienti a ridimensionare il tuo ego. Su questo non c'è alcun dubbio. Dunque perché non provare a ridimensionare questo ego debordante già prima di trovarsi ad essere costretti a farlo sul letto di morte pentendosi per essere stati arroganti, per non aver ascoltato gli altri, per aver pensato solo a se stessi, per aver creduto di essere così importanti.

Allora l'umiltà e l'auto ironia sono delle grandi chiavi per invecchiare bene e anche, se vogliamo, per lasciare qualcosa di più intelligente a chi rimarrà anche quando noi ce ne andremo.

2) continuare a crescere. È anche connessa in un certo senso alla lezione numero 1 perché è chiaro che chi ha un ego sovradimensionato pensa di non avere più bisogno di nulla, di non aver nulla da imparare, invece i vecchi che invecchiano bene continuano a crescere, continuano a farsi domande, continuano ad esplorare la loro realtà esterna, la loro realtà interna, continuano a leggere... E qui ovviamente conta così tanto appunto vivere al meglio delle proprie possibilità per prevenire quelle patologie certamente che poi ti tolgono la libertà e l'autonomia funzionale. Se uno non può più leggere per esempio è chiaro che fa una grande fatica a continuare a crescere, ma diciamo nella migliore delle ipotesi il continuare a crescere è un punto numero 2 perché permette di continuare a mettersi in gioco, a imparare qualcosa in più, a non dare per scontato che tanto sai già tutto e hai già visto tutto.

3) non scendere a compromessi nei confronti dei propri valori perché questo diventa un peso molto importante nella fase tardiva della vita. Aver fatto delle cose in cui non credevi, aver fatto delle scelte che sapevi che erano sbagliate solo per comodità o per guadagno in quel momento. È importante capire quali sono i propri valori e sapersi muovere con estrema libertà e flessibilità, ma nel perimetro di questi valori, perché nel momento in cui sfondiamo questo perimetro per ingordigia o per voglia di conquista poi ci troveremo a pentircene nella fase più tardiva della nostra vita.

4) continuare a divertirsi, continuare a ridere, a sorridere, a frequentare persone che ti piacciono, continuare a godere di questo incredibile fenomeno che è la felicità e che ha molto a che fare con la salute.

5) lezione numero 5 che è non isolarsi perché se ti isoli, se ti chiudi nel tuo mondo, se non sei più desideroso di interagire sarà anche molto difficile che tu possa veramente divertirti.

Ora queste cinque lezioni vanno racchiuse in un contesto importante che è quello del preservare, come se fosse veramente un dono, l'autonomia fisica e mentale più a lungo possibile, che non è in contraddizione con quello che ho detto. Non significa negare l’invecchiamento, no, significa darsi da fare in maniera corretta, intelligente e scientifica per evitare tutto quello che è evitabile. Poi non abbiamo mai tutto al 100% sotto controllo, ma cerchiamo di capire che l'investimento che facciamo quando ancora ci sembra inutile, a 30-40-50 anni diventa così importante nella fase tardiva della vita che veramente fa una differenza enorme, perché se si arriva anche vecchi, anche con le rughe, anche coi capelli bianchi, anche con un fisico meno atletico, ma pur sempre autonomi sul piano del corpo e sul piano della mente, si è in un certo senso in una condizione di vittoria anche di fronte a quello che viene spesso interpretata come la sconfitta estrema che è la fine della vita.

La fine della vita non è una sconfitta estrema, è la naturale conclusione della nostra esperienza sulla terra e più questa esperienza sulla terra è stata ricca e più saremo pronti ad affrontare questo grande passaggio in ogni momento.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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