Si dice che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare, ma ciò che fa da ostacolo tra quello che vogliamo ottenere e le azioni che siamo in grado di sviluppare non ha nulla a che fare con l’acqua, semmai con la nostra vita quotidiana.
Quelle 24 ore che ognuno di noi deve gestire per decadi nel corso della propria vita sono diventate così complesse, dense di doveri (veri o presunti tali), da far sì che chiunque, di tanto in tanto, abbia voglia di gettare la spugna e fuggire su una spiaggia tropicale.
Pensaci un attimo: traffico, ritardi nei trasporti, appuntamenti, impegni con figli e famiglia, rispondere alle mail, ore e ore di lavoro, distrazioni continue e stress di ogni genere rendono quasi impossibile qualsiasi forma di benessere. Oggi perfino quando siamo liberi e pronti per un po' di relax, partono i pensieri negativi, le ansie per il futuro, i rimorsi per il passato. Insomma siamo delle anime in pena senza pace.
E poi ci sentiamo dire: devi fare sport, devi rilassarti, devi mangiare sano e, molti di noi, presi dalla morsa dell'impossibilità, percepiscono quest'ennesima sollecitazione come una vera e propria presa in giro.
Eppure, in mezzo a tanti che annaspano e fanno fatica vi sono alcuni che riescono a costruirsi una vita proprio come la vogliono loro.
Sono persone che non si piegano a ciò che la società gli offre ma che, con pazienza e intelligenza, costruiscono un cammino anche dove non sembra essercene uno. Non sono persone fortunate, di talento o dotate di una genetica diversa da ognuno di noi. Sono solo donne e uomini che si sono impegnati, hanno ragionato e risolto i problemi che gli si presentavano davanti invece di provare a scappare.
Se ci rifletti, la vita quotidiana dovrebbe rappresentare sempre una zona di comfort e protezione, dovrebbe essere la parte più intima dell'esistenza di ognuno di noi, quella più riservata ma anche più ricca di emozioni, persone e abitudini capaci di rafforzarci. Da essa dovrebbe nascere quella forza necessaria per affrontare le componenti straordinarie della nostra vita, le eccezioni, le sfide, i pericoli e i cambi di ritmo.
Oggi, proprio perché la vita quotidiana è stata in sostanza massacrata, non siamo più in grado di trovare l'energia positiva per affrontare nemmeno le più piccole sfide, le minuscole deviazioni da un piano ideale che esiste solo nella nostra testa.
Tutto ci fa paura, tutto ci fa ansia perché ci mancano la basi, le fondamenta che danno forza alla struttura.
Tutto questo è causato principalmente da due fattori interconnessi:
1. Abbassamento delle barriere difensive: abbiamo lasciato che uno tsunami fatto di tensioni, paure, frustrazioni e violenze devastasse la nostra vita interiore. Non abbiamo nemmeno provato a proteggerci, abbiamo aperto le porte e invitato dentro la nostra vita programmi televisivi macabri, dibattiti inutili, informazioni sul peggio del peggio. Abbiamo festeggiato l'arrivo di cibo spazzatura, fumo, droghe e alcol. Abbiamo creduto che il benessere si potesse semplicemente acquistare con una strisciata di carta di credito, ma ci siamo ritrovati con un buio pesto nell'anima. Le famiglie una volta riunite davanti ad un fuoco per scambiarsi esperienze e idee, oggi si lobotomizzano davanti a qualche programma televisivo che fa audience sulle disgrazie altrui. Pensiamo che sia solo intrattenimento, invece è intossicazione vera e propria. Con mail, messaggi e una reperibilità pressoché permanente abbiamo poi accettato la seconda invasione, quella degli altri, dei colleghi, dei cosiddetti amici, dei compagni di social, di un mondo più o meno conosciuto di problemi altrui, idee altrui, valori altrui che magari non ci danneggiano ma che spesso ci distraggono da chi siamo noi veramente, dalle persone che contano davvero nella nostra vita e dal nostro vero potenziale.
2. Abbassamento delle barriere di fuga: l'aver fatto entrare una lunga serie di spettri negativi nella nostra vita giornaliera ha automaticamente portato al tentativo di fuggire più lontano possibile e di cercare all'esterno degli appigli per risollevarsi. Così, presi dalla confusione e dal caos provocato dallo tsunami, non ci è rimasto altro da fare che mollare i nostri freni personali e smettere di considerare la nostra vita quotidiana qualcosa di prezioso e sacro ma un luogo da cui scappare. Paradossalmente la ricerca di fuga ci porta però ancora più nelle braccia dell'invasore. L'evasione da una quotidianità che non ci soddisfa ci porta a ricercare informazioni ancora più macabre fino a diventarne quasi dipendenti, ad avere ancora più bisogno di cibo spazzatura, intrattenimento spazzatura, pettegolezzi spazzatura e pensieri spazzatura.
Come si esce da questo labirinto che difficilmente ci permette di vivere a pieno e di avere salute, benessere e felicità come nostri obiettivi?
Esistono 3 passi fondamentali per creare una nuova vita quotidiana e una nuova realtà interiore:
Impara ad essere selettivo. Proteggi il tuo territorio interiore fino a creare una bolla, un'oasi, una fortezza impenetrabile. Sii geloso del tuo mondo e permetti che entrino solo ospiti delicati, persone e cose che aggiungono vero valore. Lascia fuori chi scarica immondizia, caccia chi succhia energia, evita le serpi che infondono timore, odio e rabbia. Riempi il tuo regno di bellezza, gioia, purezza e onore. Non importa quanto grande diventa, può essere anche microscopico. Quello che conta è che sia davvero come tu lo vuoi.
Dentro il tuo regno ci sono le persone di cui ti fidi davvero, quelle che ami, stimi e apprezzi. E quelle con cui puoi sempre aprirti ed essere te stesso perché i tuoi sentimenti sono ricambiati. La selezione è severa e attenta. Le persone devono guadagnarsi la tua fiducia e tu non la devi regalare a casaccio. Magari a volte ti sbaglierai e dovrai rivedere le tue valutazioni. Ricordati però che il cerchio magico è fatto di persone che fisicamente ti stanno vicino. I membri devono essere parte della tua vita quotidiana, se è quella che vogliamo ricostruire. L'amico del cuore che abita dall'altra parte del mondo e che ogni tanto incontri è importante ma serve a poco per ricostruire le tue giornate. Il primo e fondamentale elemento del cerchio magico dovrebbe essere la tua famiglia.
Essere profondamente grati per quello che si ha e ancora di più per ciò che si è, costituisce una guida importante per non andare fuori strada. In ogni vita esistono innumerevoli ragioni per essere grati, ragioni che spesso non vediamo e non sfruttiamo per rasserenare la nostra mente e rafforzare la nostra anima. La gratitudine non è un semplice stato in cui ci si trova ma una pratica che parte da una scelta deliberata. È necessario scegliere di voler ringraziare per quello che si ha. Nella vita possiamo sempre decidere di recitare la parte della vittima ma questo non aiuterà mai a risolvere i problemi che abbiamo ma semmai solo ad amplificarli e così ad esaurirci ancora di più.
Ricostruire la propria vita partendo dalla quotidianità necessita di alcune strategie e specifici percorsi di recupero.
Le modalità con cui le persone si perdono ed entrano in difficoltà seguono degli schemi prefissati abbastanza sovrapponibili.
Anche se ognuno è diverso e le nostre vite non combaciano in tutto, esistono tratti comuni sia negli errori che commettiamo che nelle miracolose riprese di rotta di cui siamo capaci.
L'Albero della Vita è un percorso di audio-lezioni e webinar live, creato da me e da mia moglie Sonja, proprio con la finalità di aiutare le persone a capire meglio i problemi quotidiani e a sviluppare le strategie più adatte per uscirne.
L'obiettivo è imparare un passo alla volta a vivere la vita a pieno.
Se ritieni di aver bisogno di migliorare, se desideri avere due coach esperti a guidarti in un percorso di conoscenza più approfondito di te stesso e del potenziale che hai, unisciti a noi in questo viaggio.
Altrimenti prova a trovare un tuo personale approccio, ma non lasciare che la quotidianità ti risucchi portando via con sé la vita che vorresti vivere. Ne hai una sola a disposizione. Non sprecarla.
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