Non dare mai nulla per scontato

Non dare mai nulla per scontato

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 Il tempo che passa non è un'opinione e proprio per questo dovrebbe essere uguale per tutti; 20 anni sono sempre 20 anni. O forse no? Le percezioni sono molto più influenti nel definire la realtà dei fatti oggettivi e per questo gli anni che passano da quando nasciamo a quando compiamo 20 anni hanno un sapore e delle caratteristiche ben diverse da quelli tra i 60 e gli 80.

Usiamo perfino termini diversi per descriverli: nel primo caso parliamo di crescita e nel secondo di invecchiamento. Eppure sempre di 20 anni si tratta.

Il nostro corpo ha un ruolo determinante nel dare vita a queste differenze. Nella prima fase siamo in una condizione anabolica che promuove crescita, replicazione cellulare e salute ottimale. Poi entriamo in una condizione catabolica in cui subiamo una progressiva degenerazione del nostro corpo.

Questi due diversi momenti della vita sono la conseguenza di diverse motivazioni biologiche che regolano i cicli della vita.

Condizione anabolica e catabolica: quando si cresce e quando si invecchia

La prima fase è scritta nel DNA e garantisce il raggiungimento dell'età fertile nelle condizioni di salute migliore. La seconda è la mera conseguenza di uno spegnimento del programma genetico e di un tirare a campare del nostro organismo la cui durata dipende in larga misura dalle protezioni fornite dalla civilizzazione, dalle medicine, dai pacemaker, dagli occhiali, dalle scale mobili e dai mille altri presidi che rendono la nostra vita più facile.

 

In natura si invecchia, ma il percorso della vita finisce non appena sopraggiungono le prime manifestazioni di perdita di capacità funzionale: appena ti indebolisci la natura ti uccide.

Quindi la giovinezza ha un suo programma genetico e uno scopo ben preciso, l'invecchiamento no.

Questo permette ad ognuno di noi di leggerlo in modo diverso. Può essere un vantaggio, ma pochi sanno sfruttarlo. La maggior parte di noi si trasforma in una versione ridotta, ridimensionata di se stesso.

Mentre nella prima fase aggrediamo la vita, ogni giorno sentiamo il sapore della conquista, poi, pian piano, iniziamo a vedere ogni giorno che passa come un giorno in meno e a percepire solo un senso di rinuncia, di sconfitta, di perdita.

Ma non dovrebbe essere il contrario?

Generazioni a confronto quando i giovani sono gli anziani

Da giovani non abbiamo esperienza e il rischio di farsi male è più alto. Mano a mano che il tempo passa non abbiamo più nulla da perdere. Questa è la vita. Si viene e si va. Accettarlo è un modo per non avere paura e vivere davvero a pieno.

I giovani non si fanno condizionare dal tempo che passa e dalla fine che si avvicina non perché sono saggi e maturi, ma semplicemente perché la biologia del loro corpo rende queste ipotesi lontane e assenti dall'orizzonte dei loro pensieri. Ma mano a mano che si invecchia non sarà il nostro organismo a tenere lontani i pensieri bui sulla fine, siamo noi a doverlo farlo.

Ciò che ci viene garantito nella prima parte della vita può rimanere solo se ci impegniamo perché accada.

Siamo noi che dobbiamo sviluppare un'attitudine nei confronti della vita che ci permette di continuare a vivere a pieno e non di accettare passivamente di spegnerci giorno dopo giorno.

Se la giovinezza garantisce un certo tipo di andamento, la maturità viene costruita da ognuno di noi perché non fare nulla significa perdere la chance di vivere a pieno fino alla fine.

Il 30 giugno compirò 49 anni. Pochi o tanti non lo so, ma sufficienti per iniziare a tirare qualche somma, a fare un bilancio di chi sono e di chi voglio diventare.

Non ho idee precise, ma so che sto facendo un viaggio. Un viaggio in cui ogni giorno che passa non è un giorno in meno su questa terra, ma un giorno in più da vivere. Un dono.

La vita di ognuno di noi è appesa ad un filo sottile e delicato. Ci vogliono rispetto e attenzione.

La prima regola per affrontare il viaggio è non dare mai nulla per scontato. Nemmeno il tuo prossimo respiro.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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