Con l'aumentare della longevità aumentano i casi di Alzheimer, una patologia devastante per chi ne è colpito e per i familiari. Alcuni scienziati dell'università di Tel Aviv hanno isolato un composto contenuto nella cannella e denominato CEppt e l'hanno somministrato a dei topi modificati geneticamente per sviluppare la malattia di Alzheimer.
Dopo 4 mesi di somministrazione i ricercatori hanno notato che la velocità di sviluppo della malattia era molto minore nei topi trattati rispetto a quelli non trattati e che i livelli di attività erano paragonabili ai topi non malati. I risultati sono dovuti al fatto che il CEppt è in grado di inibire il deposito di beta amiloide che forma la placca caratteristica dei malati di Alzheimer. Questa è un'ulteriore conferma che molte sostanze contenute nei cibi naturali hanno un ruolo terapeutico che viene a galla in sempre più ricerche nel campo della nutrigenomica.
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