La filosofia delle zero scuse

La filosofia delle zero scuse

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Non hai l'impressione di vivere in un mondo di persone rassegnate? Non sei anche tu circondato da gente che passa il tempo a lamentarsi? O forse sei anche tu uno di questi? Sii onesto con te stesso. Se il problema ti coinvolge in un modo o nell'altro, abbi il coraggio di continuare a leggere.

Fare la vittima e passare la vita a lamentarsi è il modo migliore per non impegnarsi in nulla, per scaricare la colpa sempre su fattori esterni e per evitare di mettersi in gioco. Più il mondo diventa complesso e più le persone possono avere opportunità o fregature, a seconda dell'atteggiamento mentale che adottano.

Lamentarsi e fare la parte della vittima ti potrà dare sollievo nell'immediato ma tende sempre a nuocere a lungo termine. Il motivo principale è che si crea una zona di comfort, magari spiacevole, ma nota e quindi percepita come protettiva.

La vittima non è soddisfatta, ma si sente al sicuro nel suo territorio di lamentele e scuse. Le tipiche risposte della vittima di fronte a qualche forma di stimolo verso il cambiamento sono: "si capisco, ma è difficile...", "per te è facile, ma per me...", "tu si che sei fortunato...", "io non ho mica tempo..”, "facile a dirsi...", "hai scoperto l'acqua calda...", "magari fosse possibile anche per me...".

Solitamente queste risposte si associano a generiche lamentele nei confronti dell'economia, della politica, della società e magari anche degli altri. Mai la vittima riesce a lamentarsi di se stesso. Questo vorrebbe dire lasciare spazio all'idea di migliorarsi e la vittima non può permetterselo. Infatti la rabbia tipica di chi si lamenta è fondamentalmente uno schermo protettivo che si sviluppa nel tentativo di evitare di guardarsi dentro e di correggersi.

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Certo lo sappiamo tutti che scoprire i propri errori e provare a correggerli è molto più difficile che lamentarsi, ma è anche l'unica strada per rimettere in moto la propria esistenza. Per quanto insoddisfatti, se si accetta di rimanere nella propria zona di comfort diventa impossibile cambiare se stessi.

Per questo le vittime sono sempre più numerose tra coloro che inneggiano al cambiamento del mondo invece che di se stessi. Infatti nel loro modo di vedere le cose, il mondo è rappresentato solo dagli altri.

Ma chi fa la differenza nella vita adotta un approccio diverso, quello che io chiamo filosofia delle zero scuse. Questi sono uomini e donne che si guardano dentro prima di puntare il dito fuori, sono persone che hanno ben chiaro che le uniche cose su cui abbiamo il totale controllo sono le nostre risposte e interpretazioni. Sono coloro che di fronte ai problemi creano le soluzioni invece di piangere perché non vedono le scorciatoie.

Forse questa è la vera, fondamentale differenza, tra chi raggiunge un vero senso di soddisfazione personale e chi invece soffre per tutta la vita.

 

Ma da dove partire per invertire la rotta, smettere di lamentarsi e iniziare a darsi da fare? La mia personale esperienza nel tentativo di migliorare salute, benessere e prestazione di migliaia di persone, mi suggerisce di partire da tre aspetti fondamentali:

1. Gestire il proprio tempo

Il tempo è uguale per tutti e la sua disponibilità o meno dipende solamente dalle priorità che una persona si dà. Si può scegliere di andare a cena, di passare da un aperitivo all'altro, oppure di fare corsi di formazione. Il risultato non è lo stesso. Distrarsi dalla realtà permette un sollievo momentaneo. Costruire una nuova realtà comporta lavoro, ma determina il vero appagamento a lungo termine.

2. Gestire la propria salute

Positività e capacità di reagire dipendono anche dai livelli di energia che a loro volta sono legati alla salute e allo stile di vita della persona. Curare alimentazione, allenamento fisico e allenamento mentale ed emotivo sono i primi passi per avere un corpo e una mente capaci di generare il livello di energia adatto a produrre il cambiamento. Se il punto 1 lo abbiamo digerito, il risultato dovrebbe essere quello di avere il tempo per prendersi cura di sé.

3. Leggere e formarsi

Il passo decisivo per abbandonare il ruolo della vittima è quello di dotarsi delle competenze e capacità per iniziare ad affrontare i problemi. Anche in questo caso intrattenimento e pettegolezzi sono l'ostacolo principale perché occupano tempo e sono l'antitesi della formazione. Illudono la persona che sapere cosa accade nel mondo equivalga a sapere cosa far accadere. Per incidere sulla propria realtà servono strumenti operativi che si acquisiscono leggendo, facendo corsi di formazione e sperimentando sul campo.

Nella vita tutto dipende dalle scelte che facciamo. Fare la vittima e lamentarsi significa scegliere di rassegnarsi. La rabbia manifestata nelle lamentele non farà alcuna differenza nel determinare il corso di un'esistenza e semmai la renderà più pesante e dolorosa.

Si può scegliere però di cambiare. Per fare questo è necessario uscire dalla comfort zone e accettare di lavorare su se stessi. Risposte ed interpretazioni sono le uniche cose su cui abbiamo un reale controllo. E sono anche quelle che possono contribuire a rendere la nostra vita migliore. Questa è la filosofia delle zero scuse.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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