I due passi per superare i propri limiti

I due passi per superare i propri limiti

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Tutti abbiamo dei difetti e ognuno di noi si scontra prima o poi con i propri limiti. Esistono tuttavia delle persone che nel corso della vita imparano a superare se stessi e a migliorarsi. Si distinguono dalla moltitudine di individui che finiscono con l'accettare passivamente le proprie debolezze e imperfezioni senza nemmeno provare a correggerle.

Sono due atteggiamenti mentali del tutto diversi che denotano da un certo punto di vista un approccio complessivo alla vita molto differente.

Le persone in genere hanno paura di guardare dentro se stesse e temono di doversi confrontare con i propri difetti. Per questo continuano sempre e comunque a metterli da parte, a fare finta che non ci siano.

PER APPROFONDIRE: I 3 passi per passare dal preoccuparsi dei problemi all’occuparsene

Tuttavia i nostri difetti di fabbrica di tanto in tanto vengono a galla e creano problemi che si manifestano con delle sofferenze, dei dolori. A quel punto la nostra attenzione si concentra solo su come smettere di soffrire e non su ciò che ha causato la sofferenza in primo luogo. E quindi il difetto alla base passa in secondo piano.

Quando finalmente usciamo dalla crisi, per paura di doverci confrontare ancora una volta con emozioni negative, il problema alla base viene rimosso e dimenticato fino a quando non si manifesta nuovamente.

Questi cicli che si ripetono infinite volte nel corso di una vita rendono sostanzialmente impossibile lavorare sul problema alla sua radice. E così il nostro difetto rimane lì come una zavorra che ci impedisce di volare.

Le persone che raggiungono e mantengono un livello elevato di prestazione agiscono in modo nettamente differente. Si accorgono del difetto, dell'errore e non temono di guardarlo negli occhi. Lo esplorano, arrivano dolorosamente fino alla radice, fino all'osso e questo permette loro di ricostruirsi più forti di prima.

Sono in grado di adottare una strategia differente sia nel momento stesso in cui il problema gli si presenta davanti che nella fase successiva.

Per continuare a crescere e migliorarsi bisogna quindi imparare ad agire in modo strategico davanti ai propri errori e limiti affrontando due passi fondamentali:

1. Guardare in faccia i limiti e i difetti nel momento in cui si manifestano

In questa fase dobbiamo uscire dal panico, non temere la momentanea sofferenza e non puntare semplicemente ad interrompere ciò che sta accadendo. Anzi dobbiamo trasformare l'occasione da pena a opportunità di apprendimento. Il risultato ottimale non è uscirne in fretta, ma capire come non ricadere più nella stessa trappola.

2. Essere capaci di riflettere a posteriori anche a rischio di rimettere in gioco le proprie emozioni negative

Nelle fasi successive, quando il problema non è presente, non dobbiamo rimuovere l'accaduto e fare finta di nulla solo per la paura di rivivere le emozioni negative. Anche qui occorre essere distaccati e disposti a far ripartire la giostra di sensazioni poco piacevoli allo scopo di capire meglio, di riflettere e di trovare nuove soluzioni. In questa fase scrivere può essere di enorme aiuto per essere più obiettivi ed analitici.

La tendenza di tutti noi è di scappare davanti ai problemi e alle paure, in particolare quando riguardano il nostro mondo interiore. Tuttavia scappare dalla paura significa solo ingigantirla e farci colpire più forte la volta successiva.

Le mosse strategiche che non ci vengono automatiche vanno allenate. Non sono soluzioni miracolose, ma approcci comportamentali che diventano efficaci mano a mano che li utilizziamo.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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