I 3 passi per passare dal preoccuparsi dei problemi all’occuparsene

I 3 passi per passare dal preoccuparsi dei problemi all’occuparsene

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Quante volte ti preoccupi che le cose non vadano come desideri? Quanto spesso ti senti in ansia per i tanti problemi che ti circondano? E quanto frequentemente ti ritrovi a rimuginare su difficoltà di varia natura senza trovare un modo concreto per fare qualcosa?

Tutti noi tendiamo a preoccuparci molto più spesso delle cose, piuttosto che a occuparci delle cose. La differenza potrà sembrare sottile, ma credo sia invece determinante.

Il verbo preoccuparsi, letteralmente occuparsi prima, quindi prevenire un problema, di fatto descrive una situazione comune in cui ci si occupa di possibili, eventuali problemi, senza alcuna certezza che questi si manifestino realmente. Preoccuparsi corrisponde al rimanere paralizzati nell’ansia che non è altro che una sensazione intensa di preoccupazione sostanzialmente infondata.

Una preoccupazione costante riduce drasticamente la disponibilità di risorse cerebrali che vengono impiegate dalla preoccupazione stessa.

Occuparsi invece di un problema è una cosa molto diversa e vuol dire farsene carico e cercare in modo operativo delle soluzioni. Non vuol dire accettare di soffrire, ma provare a cambiare qualcosa che non ci aggrada.

Analizzando i comportamenti delle persone si coglie bene la differenza tra preoccuparsi e occuparsi. Nel primo caso una persona potrebbe dire "mi preoccupa questa cosa" e non ci trasmetterebbe alcun desiderio di azione, ma semplicemente il subire una determinata condizione. Se invece qualcuno dice "devo occuparmi di quel problema" ci dà immediatamente la sensazione che abbia già ben chiaro in testa un piano d'azione specifico.

Il modo in cui utilizziamo le parole spiega il significato profondo che attribuiamo ad esse. Quindi preoccuparsi in realtà rappresenta un'azione nella maggior parte dei casi inutile e dannosa, che non porta ad alcuna soluzione né tantomeno ad una migliore strategia operativa.

I top performers, gli atleti, i militari d'elite, gli astronauti, i grandi manager e gli artisti non si preoccupano ma, al contrario, si occupano delle cose, utilizzando le loro risorse per risolvere i problemi invece di sprecarle per amplificarli.

Passare dal preoccuparsi all'occuparsi dei propri problemi, significa costruire una strada per vivere una vita migliore e, come per tutte le costruzioni, anche per questa ci vogliono tempo, pazienza e metodo.

Consiglio di partire da tre semplici passi che sono tanto ovvi quanto trascurati:

1. Concentrati solo sulle cose sotto il tuo diretto controllo

Quando qualche pensiero emerge nella tua mente e ti disturba chiediti semplicemente se puoi farci qualcosa oppure no. Se la risposta è negativa, cataloga quel pensiero tra le preoccupazioni inutili e lascia che scorra via, fuori dalla tua testa come una foglia che scorre lungo un fiume. Ripeti la procedura tutte le volte che serve.

2. Sulle cose sotto il tuo controllo intervieni per renderle più consone a te

Se alla prima domanda ti sei risposto positivamente, passa subito all'azione e non perdere tempo in pensieri contorti. Delinea immediatamente una strategia di intervento. Crea un approccio passo per passo che ti permetta di modificare ciò che non ti sta bene.

3. Sulle cose fuori dal tuo controllo adotta un atteggiamento non ansioso

Quando hai capito che il problema che ti assilla è fuori dal tuo controllo lascialo scivolare via dalla tua attenzione. L'atteggiamento giusto per ottenere questo non è il menefreghismo o il cinismo, ma il fatalismo. Accetta che alcune cose nella vita siano governate e dirette in modo misterioso e convinciti che andrà tutto bene, qualsiasi cosa succeda.

 

Preoccuparsi è del tutto normale, ma in alcune circostanze può diventare un grosso freno ad una vita piena e felice. Noi esseri umani siamo dotati di una spiccata propensione al negativo, una spiacevole conseguenza dell'evoluzione che ha pensato bene di farci notare in modo amplificato rischi e pericoli che ci circondano, piuttosto che le tante cose che possono contribuire a farci sentire protetti e felici.

PER APPROFONDIRE: Le 3 semplici regole per una vita a pieno

Oggi questa tendenza alla preoccupazione rappresenta un problema per molte persone, ma dobbiamo tenere presente che si può cambiare.

Dalla staticità del pensiero fisso negativo possiamo trovare la forza di passare all'energia vitale dell'azione di cambiamento. Come per qualsiasi aspetto del nostro carattere, tieni presente che la pratica di un'abitudine diversa con il tempo porta ad un cambiamento in profondità.

Quello che appare impossibile oggi può diventare facile domani.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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