Quando un bambino piccolo inizia a camminare nessuno si aspetta che faccia già i salti mortali. Allo stesso modo, nessuno di noi ha iniziato immediatamente con la Formula 1 le sue esperienze di guida o con una perfetta esecuzione di una sinfonia di Beethoven dopo un paio di lezioni di pianoforte.
Insomma tutti sappiamo bene che per ottenere risultati, padronanza e sicurezza ci vuole pratica e tempo.
Quando però pensiamo ad aspetti più intimi e meno concreti della nostra vita facciamo fatica ad adottare la stessa filosofia, ad essere altrettanto razionali e logici. In relazione a noi stessi, a obiettivi che riguardano il nostro corpo o il nostro miglioramento personale, emergono in genere due posizioni piuttosto estreme e contrapposte:
- "Non ci posso fare nulla": questo è il pensiero che emerge quando pensiamo al nostro carattere, al modo in cui affrontiamo la vita in generale, agli aspetti che determinano le nostre scelte.
Per esempio diciamo spesso "sono pigro, non ci posso fare nulla" oppure "mi piace mangiare, non ci posso fare nulla". Perché questo atteggiamento diventa una trappola? Perché si tratta di una simulata rassegnazione che funge in realtà da alibi per non provare a migliorarsi, per non impegnarsi a trasformare quegli aspetti di noi che ci frenano e che non ci piacciono. Chi sostiene la tesi del non ci posso fare nulla, finge di essere in pace con se stesso, ma raramente lo è davvero.
- "Voglio tutto subito": questo modo di ragionare emerge in genere quando proviamo ad avvicinarci ad un cambiamento. Quando superiamo l'inerzia iniziale diventiamo spesso vittime dell'impazienza. In questo caso la trappola in cui ci cacciamo è data dalla frustrazione che emerge quando il percorso è più lungo e faticoso rispetto alle aspettative di risultati che ci siamo dati.
È chiaro che entrambe le posizione finiscono con l'ostacolare, anche se per ragioni diverse, il nostro percorso di crescita.
Spesso queste risposte definiscono fasi diverse della vita della stessa persona. A volte invece la persona vive un continuo alternarsi tra queste dimensioni mentali senza trovare mai un vero equilibrio.
Ma alcune persone sfuggono a questa regola fatta di due atteggiamenti contrapposti e danno vita ad un terzo cammino più lineare e stabile.
Queste sono le persone che riescono nel tempo a coltivare risultati personali straordinari, a trovare equilibrio e serenità. Sono le persone che non si fanno distrarre e distogliere dalle mode, dall'impulsività, dalla frustrazione ma nemmeno dall'illusione di facili successi. E qual è il loro segreto?
Una cultura dei piccoli passi, un progressivo adottare abitudine dopo abitudine fino a creare una seconda pelle, o meglio una corazza protettiva, un manto magico che li avvolge.
Queste sono persone che capiscono che un piccolo cambiamento reiterato per giorni, mesi e anni ha un impatto fenomenale sulla nostra vita)
Allora da cosa partire per cambiare in meglio? Da dove iniziare il percorso di perfezionamento del proprio corpo, della propria mente e perfino della nostra anima? Ecco alcuni degli aspetti fondamentali.
- Non perdersi nei dettagli di mille proposte, in complicate teorie che promettono tanto e fanno ottenere ben poco. Il tempo che perdi nel cercare di capire le diverse teorie investilo invece nell'avviare la tua pratica.
- Essere consapevoli che bastano pochi cambiamenti portati avanti nel tempo per ottenere enormi risultati. Qualsiasi sia il tuo obiettivo è la pratica costante di poche variabili che fa la vera differenza.
- È quando ci piace ciò che facciamo che riusciamo a portarlo avanti nel tempo. Il risultato dipende meno dalla forza di volontà di quello che in genere si pensa. Se la sfida in cui ti imbarchi non ti piace o non ti emoziona non ci sarà forza di volontà capace di evitare che a un certo punto mollerai.
- Puntare a gestire se stessi in toto e non solo imparando a stare a dieta, o a fare l'allenamento settimanale o una qualche pratica isolata. “Entrare nella parte” completamente significa conoscersi e mettersi in gioco davvero, non inserire magari mal volentieri una variabile e pensare che questa possa cambiare in meglio la nostra intera vita.
- Essere consapevoli che ci sono alti e bassi, momenti di successo e altri di sconfitta. È importante essere concentrati sul percorso nel suo insieme e non sul singolo momento.
I nostri atteggiamenti mentali determinano i comportamenti che adottiamo e da questi dipendono i risultati che otteniamo e le sconfitte che subiamo. Il meccanismo si cambia a monte, lavorando sull'impostazione di una mentalità che renda possibile una vera crescita nel tempo. Non perdere altro tempo, impara subito a migliorare te stesso!
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