Le 2 A che ti cambiano la vita

Le 2 A che ti cambiano la vita

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Basta una scelta per cambiare la tua vita.

Spesso si dice che è difficile, impossibile, che ci vogliono anni per cambiare i nostri comportamenti. Ci si rifugia nell’idea che siamo tutti imbrigliati nella matassa di valori, modelli, insegnamenti che ci trasciniamo dietro, volenti o nolenti, dall’infanzia e che non ci possiamo fare nulla.

Ma quanto di tutto questo è vero? Quanto davvero il nostro tessuto psico-emotivo ci impedisce di generare un cambiamento stabile e di realizzare i nostri obiettivi più profondi?

Pensaci un attimo.

Ognuno di noi sa bene che il cambiamento può avvenire in un istante.

Magari ci vogliono anni per arrivare a quel momento cruciale di trasformazione, ma poi di fatto tutto accade in pochissimo tempo.

Uno spavento che arriva con un esame medico, un incidente in macchina da cui miracolosamente uno esce indenne, la nascita di un figlio, la morte di un genitore, sono esempi di momenti così intensi da riuscire a definire intere fasi della nostra vita e da indurre cambiamenti a volte istantanei.

Quando siamo noi a voler generare il cambiamento e non un evento della nostra vita, la prima cosa su cui dobbiamo riflettere riguarda proprio l’intensità dell’obiettivo.


Spesso il cambiamento viene preceduto da un tiepido “ci provo” destinato inevitabilmente a produrre un fallimento. Se è l’intensità emotiva di una situazione o di un’idea a produrre il vero cambiamento, il “ci provo” non basta. Ci vuole qualcosa di molto più solido, strutturato ed emotivamente attraente.

Quell’obiettivo che sta dietro al nostro cambiamento deve essere come un faro che ci guida nel buio della notte, deve essere forte abbastanza da dare uno scossone all’io di oggi e dare vita all’io di domani.


Ecco le due variabili che fanno la differenza:

1. Attitudine mentale


Perché l’obiettivo possa essere sufficientemente caldo e stimolante ci vuole una mente in grado di accettarlo come possibile, una mentalità che permetta, percepisca come realizzabile, una nuova versione di noi.

Se quella vocina interna, che è il nostro auto-dialogo, continua invece a dirci che non potremmo mai cambiare, che resteremo sempre uguali, allora noi siamo i nostri primi sabotatori e il cambiamento non avverrà.

Cambiare non è né difficile né impossibile. Riconoscere questa cosa è il primo passo per uscire dalle situazioni di stallo.

Sviluppare l’attitudine mentale giusta significa creare dei modelli mentali nuovi ed emozionanti e renderli stabili al punto da cambiare il proprio auto-dialogo.

Un modo pratico per ottenere questo risultato è inserire elementi di questo nuovo linguaggio come mantra durante le sedute di meditazione. La ripetizione del concetto, che avviene in uno stato di profondo rilassamento, penetra negli strati più profondi della nostra mente.

Se poi accompagniamo questo mantra con un’immagine della nuova versione di noi, il processo diventa ancora più efficace e potente. Se il mio obiettivo fosse quello di diventare meno irritabile e arrabbiato, potrei ripetere come mantra “Sono calmo, sereno e in pace con me stesso e con il mondo” e nel frattempo richiamare mentalmente un’immagine di me sorridente e felice in mezzo alle persone che amo.

All’immagine è utile aggiungere più dettagli sensoriali possibili: rumori, voci, sensazioni sulla pelle, aiutano a rendere l’immagine più realistica.


2. Abitudine quotidiana


Perché il cambiamento possa avvenire in modo automatico è bene cercare di inserire una nuova abitudine immediatamente nella propria routine quotidiana.

La nuova abitudine potrebbe essere parte stessa del cambiamento, come nel caso dell’attività fisica, oppure potrebbe essere solo un’azione in qualche modo connessa con il nuovo comportamento e che lo renda pratico e presente ogni giorno.


Per esempio se il mio obiettivo fosse sempre di diventare meno irritabile, potrei legare un gesto mattutino a questo pensiero: il lavarmi la faccia con l’acqua accarezzandomela, l’aprire la finestra e guardare fuori o anche semplicemente l’osservarmi allo specchio.

Lo specifico gesto serve per ancorare il nuovo comportamento a qualcosa di concreto e quotidiano e a non dover aspettare un’occasione specifica per manifestarlo e viverlo. Non dovrò aspettare quindi che qualcuno mi faccia arrabbiare per ricordarmi che voglio essere meno irritabile.

L’aspetto della ripetizione regolare di uno stimolo è fondamentale se si vuole arrivare a formare una nuova abitudine, ossia a rendere il comportamento automatico. Questo accade solo se i circuiti nervosi coinvolti si rafforzano e perché questo avvenga ci vogliono ripetizioni continue, esattamente come accade per i muscoli.

Cambiare non è né difficile né impossibile. Riconoscere questa cosa è il primo passo per uscire dalle situazioni di stallo.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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