6 esercizi facili per allenare la mente, per anziani e non

6 esercizi facili per allenare la mente, per anziani e non

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Mens sana in corpore sano, si diceva un tempo. Non può sorprendere che questo antico adagio abbia degli elementi di verità che la scienza, negli ultimi decenni, sta confermando sempre di più.

Mantenere il cervello in buona forma è molto importante.

Sfortunatamente, ma penso sia normale, abbiamo una concezione della mente un po' astratta. Come se fosse il prodotto di un qualcosa che non ci appartiene. Questa esperienza trascendentale è stata fondamentale per lo sviluppo delle culture umane, e ha un riflesso nella religione e nei grandi miti.

La capacità di astrazione della nostra mente, cioè di elevarsi rispetto all'involucro che la contiene, se da un lato è straordinaria, dall'altro ci può portare a considerazioni che di scientifico hanno poco.

E anche se un po' di irrazionalità e trascendenza fanno bene all'animo, è sempre bene ricondurre il discorso ad un ambito più concreto.

E la scienza ce lo dice chiaramente: quello che pensiamo, la nostra personalità, il nostro modo di agire è il prodotto di precisi segnali biochimici, che hanno la loro "origine" in alcune aree del cervello.

Le modalità in cui si articola la nostra personalità, a livello mentale, sono state scoperte spesso in modo fortuito, ad esempio il cambiamento di carattere di individui che avevano subito una parziale lobotomia.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è che il cervello ha una sua plasticità, cioè non è mai uguale a sé stesso e quindi tende a trasformarsi per effetto degli stimoli esterni.

Cioè si comporta proprio come gli altri organi.

L'esempio più calzante è quello dei muscoli che reagiscono agli stimoli secondo le necessità che gli indichiamo. Un muscolo poco stimolato alla sforzo fisico tende a indebolirsi.

Questo indebolimento non è un effetto diretto del mancato stimolo, ma è dovuto al fatto che il cervello interpreta il non utilizzo come un segnale di adattamento. Se non lo sforzo mai perché dovrei rafforzarlo? Se ci pensi è un "ragionamento evolutivo" coerente.

La mente, insomma, può essere esercitata come i muscoli e ci sono dei vantaggi nel farlo.

Il principale che mi viene in mente è che purtroppo il cervello si rimpicciolisce mentre invecchiamo. Le sue funzionalità sono sempre meno coerenti, perfette. E l'effetto è tangibile in tutto ciò che colloquialmente chiamiamo "invecchiamento".

È interessante notare che sono stati condotti studi su larga scala, che hanno prodotto risultati significativi a favore dell'ipotesi che la mente si può letteralmente allenare.

Ad esempio, uno studio di coorte pubblicato nel 2013 ha visto coinvolti oltre 2300 uomini, nell'arco di 30 anni, per verificare se dei cambiamenti in positivo nello stile di vita (comprese le attività sociali) erano in grado di diminuire l'incidenza dei fattori di invecchiamento (segni di demenza senile, deficit cognitivi). 

In effetti, coloro che avevano apportato dei cambiamenti in positivo hanno registrato un'incidenza di questi fattori pari al 60%.

Quali erano questi fattori?

  • Smettere di fumare
  • Limitare l'alcol
  • Fare esercizio quotidiano
  • Mangiare più frutta e verdura
  • Mangiare in generale più magro

Tenere in forma il cervello è quindi fondamentale per assicurarsi almeno due obiettivi:

Il primo: una maggiore freschezza mentale nel presente, che ti consente di svolgere più attività e tenere fede a un maggior numero di impegni, siano essi di carattere professionale, familiare o personale.

La pigrizia mentale e la stanchezza non sono normali e possono essere accettare solo in un momento di forte stress, dal quale - prima o poi - dovrai uscire.

Il secondo: accompagnare alla longevità del corpo quella della mente.

Mi dirai... ma che senso ha faticare ora per qualcosa che è così lontano nel tempo?

Una famosa frase di John Maynard Keynes, il grande economista inglese del secolo scorso, recitava "nel lungo periodo siamo tutti morti". In questa forma di umorismo involontario si nasconde una sacrosanta verità: siamo portati a prendere decisioni per il presente e non per il futuro.

E questo ha perfettamente senso in un contesto naturale, dove la sopravvivenza è all'ordine del giorno, come accadeva in antichità.

Oggi però non lottiamo più in un ambiente ostile, alla mercé di predatori e tribù nemiche. Motivo per cui possiamo anche guardare al futuro con maggiore ottimismo. Per questo, se la longevità è un valore positivo, essa ha senso solo se si può vivere una vita più duratura mantenendo un certo grado di autonomia e lucidità mentale.

>> Impara a gestire la mente e le emozioni

L'esercizio fisico

L'allenamento fisico è uno dei miei 4 fondamenti per una vita sana, e non a caso è in grado - secondo degli studi sempre più avanzati - di migliorare la neurogenesi, cioè la nascita di nuove cellule nervose. I medici da anni insistono sul concetto della "camminata veloce" giornaliera, avendo come riferimento la terza età.

Un'alternativa efficace è imparare un ballo e farlo tutte le settimane.

Ma lo ribadisco: meglio prendersi questa abitudine fin da giovani

Fai giochi di memoria

Oggi le attività quotidiane sono facilitate dalla tecnologia. Immagina solo questo fatto: fino a 20 anni fa, i numeri di telefono si imparavano a memoria. Non parlo solo dei numeri fissi, ma anche di quelli del cellulare.

Poi, con l'avvento dello smartphone, il telefono ha espanso le sue funzioni per cui memorizzare un numero per chiamare qualcuno è diventato inutile: c'è la chat per esempio.

Anche il "divertimento" è passato a forme più divertenti, nelle quali l'aspetto mentale è circoscritto a poche azioni. Queste poche azioni creano una illusione di controllo che non esiste, da qui la degenerazione del multitasking.

Nel passato erano presenti giochi più riflessivi, pensa solo all'enorme successo de La Settimana Enigmistica. In estate, i quotidiani ampliavano la sezione dei giochi per invogliare i lettori ad acquistare il giornale.

Oggi c'è come la sensazione che sia richiesto poco sforzo mentale, anche se i nostri figli sono molto più vispi e intelligenti di noi alla loro età. 

Non sarebbe male tenere in forma il cervello con attività mnemoniche che richiedono, possibilmente, l'uso della parola scritta.

Scrivere ogni giorno, ma con qualche trucchetto

Prima della scolarizzazione di massa, scrivere era considerata una tecnica per specialisti. Oggi, stranamente, stiamo tornando a un sistema nel quale la scrittura a mano è sempre meno impiegata e ciò potrebbe portare a una sua scomparsa nel tempo. Eppure la scienza dimostra che ci sono dei vantaggi per la funzionalità del nostro cervello.

Scrivere ogni giorno, di conseguenza, può mantenere giovane la mente e costituire un esercizio per la mente di primaria importanza.

Prova a farlo anche con la mano debole, ricominciando sostanzialmente da zero. Immagina di essere in prima elementare e dover imparare a tratteggiare i caratteri e sistemarli all'interno di righe e quadrati. Noterai delle difficoltà non indifferenti. Ma apprendendo questa tecnica, farai un enorme favore al tuo cervello. Ed è anche divertente.

Frequentare persone

Uno degli aspetti più deprimenti della grande crisi provocata dalla pandemia di COVID-19 è la mancanza di socializzazione: luoghi di aggregazione chiusi, contatti limitati a pochi casi circostanziati, meno libertà di movimento.

La socializzazione via network può dare l'illusione di non sentirsi soli e in qualche modo aiuta, ma non è la stessa cosa. Socializzare fa bene al cervello, diminuisce l'incidenza dei fattori di rischio delle malattie cognitive come l'Alzheimer, aiuta a combattere la depressione.

Appena ne hai l'occasione, cerca di rafforzare questa area della tua vita. Io so bene che le serie tv e i videogame hanno un senso, e possono risultare molto piacevole, però c'è tempo per tutto. Se puoi trascorri più tempo con le persone a cui vuoi bene e che ti dimostrano affetto. Ne riceverai ampi benefici non solo per l'umore.

Impara qualcosa di nuovo

Come nel caso della scrittura a mano, tutto il processo dell'apprendimento ha dei risvolti non indifferenti per lo sviluppo cognitivo.

Non stancarti mai di imparare perché fa bene al cervello. Gli studi dimostrano che il costante apprendimento, nelle persone in età più avanzata, migliori le funzionalità cognitive. 

La nostra vita è divisa in 3 grandi fasi, le tre età. La prima è quella dell'apprendimento, la seconda quella del consolidamento, la terza quella del riposo. Ma circoscrivere l'apprendimento solo alla prima è controproducente e lo dimostrano molte ricerche.

Ad esempio, chi studia a livelli più avanzati e consegue titoli più importanti, tende a trovare lavori meglio pagati, assicurarsi cure più puntuali e quindi vivere più a lungo.

Ma chi non rinuncia a formarsi anche nella seconda età, cioè quella dominata dal lavoro, è in grado di trovare più opportunità e conoscere più persone, con gli effetti di cui sopra.

Quindi, cerca di riscoprire anche nella seconda età il piacere di imparare.

Ad esempio: suonare uno strumento del quale pensi di non possedere la manualità necessaria (rimarrai sorpreso dal contrario), imparare la storia dell'arte e riconoscere i quadri; fare un corso di sommelier; imparare una tecnica di cucito; uno sport particolare; elettronica; costruire computer da zero e così via...

Impara a meditare

Tra i benefici della meditazione accertati dalla scienza c'è quello di migliorare i livelli di attenzione, alleviare l'ansia e soprattutto lo stress, che può avere effetti negativi sulla memoria e in generale le funzioni cognitive del cervello.

Conclusioni

Puoi dedicarti fin da subito a migliorare la tua mente, facendo esercizi giorno dopo giorno, dal più semplice al più complicato. Dedicati a queste attività, unite a una buona alimentazione, corretta ed equilibrata, e starai investendo le risorse ideali per trascorrere un futuro migliore, indipendente e autonomo.

Leggi anche: 13 cibi che aiutano la memoria e la concentrazione.

La longevità, cioè quel concetto un po' giornalistico, ma in qualche modo sincero nella sua ottimistica aspirazione, di vivere 100 anni, ha molto più senso se invecchiando rimani indipendente nei movimenti e nella capacità di pensiero.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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