Il potere rigenerante della natura

Il potere rigenerante della natura

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Oggi parliamo del potere rigenerante della natura e di quanto questa ci possa dare e insegnare.

Come dimostra l’epigenetica infatti la funzionalità delle nostre cellule, e dunque del nostro organismo, viene modificata dallo stile di vita che conduciamo.

Per stile di vita si intende:

- ciò che mangiamo
- quanto e come ci muoviamo
- le credenze interne che abitano la nostra mente
- l’ambiente che frequentiamo.

Oggi approfondiamo proprio l’ultimo punto, uno dei più importanti.

Scoprirai perché è fondamentale riprendere il contatto con la natura per imparare ad allontanare l’energia negativa che spesso ti influenza e cambiare così il tuo stato d’animo velocemente.

Essere ossessionati dal cibo, dal lavoro, dai soldi, dal divertimento e perdere invece le connessioni più profonde con le persone e la natura porta nel tempo a grandi danni.

Il consiglio di oggi è una delle tecniche più potenti quando si parla di vera prevenzione, medicina anti-aging e vivere la vita a pieno.

Buona visione!

 

Trascrizione del video

Nel corso della mia vita ho conosciuto veramente tante persone e devo dire che sono rarissime le persone che non apprezzano la natura. Ci possono essere delle persone che non la frequentano molto spesso, ma difficilmente le persone non la apprezzano e in questo episodio voglio proprio parlarti degli effetti rigeneranti che la natura ha sul nostro organismo.

Sono degli effetti molto profondi, che spesso trascuriamo, e magari quando non ci sentiamo bene, quando abbiamo voglia di ricaricarci, andiamo in cerca di tutto una serie di stimoli complessi che la natura invece ci darebbe maniera molto più semplice e più efficace se solo ci prendessimo il tempo di andare in una bella foresta, di visitare una spiaggia, di andare in montagna, di distaccarci un pochino dal nostro habitat tipico per tornare fondamentalmente nella habitat naturale.

È chiaro che noi proveniamo da un ambiente naturale: noi eravamo un tutt'uno con la natura fino a quando, civilizzandoci, non abbiamo creato tutta una serie di barriere, di distanze dall'ambiente naturale che indubbiamente ci hanno tutelato e ci piacciono molto: le case, le comodità, la macchina, la protezione dal freddo, dal caldo eccessivo, ma in un certo senso ci hanno forse un po' privato di un rapporto profondo con la materia naturale di questo pianeta, che in realtà ha delle proprietà molto importanti anche per la nostra salute.

Prova a pensare a questo: c'è poca possibilità di vivere facendo partecipare tutti i nostri sensi se non quando siamo immersi nella natura.

La natura ha il potere di sollecitare ogni senso del nostro organismo in maniera potente, ma dolce e delicata. Non è una stimolazione artificiale dell'udito attraverso una musica, no. Magari sono i suoni in sottofondo delle foglie nel vento, sono cose alle quali quasi devi imparare a prestare nuovamente attenzione perché sono troppo sfumate rispetto a quelle stimolazione artificiali a cui siamo abituati oggi. E proprio questo prestare più attenzione è qualche cosa che sposta in alto il tuo livello di consapevolezza, perché fa sì che torni a notare tutta una serie di dettagli e che quando ritorni nel tuo ambiente civilizzato ti porti dietro questi benefici della natura e sarai più pronto, più capace di notare i dettagli anche nella tua vita quotidiana. Quindi è una stimolazione molto molto particolare.

Poi la natura ha ovviamente un grande potere disintossicante: è chiaro che l'inquinamento del nostro pianeta è talmente profondo e diffuso che difficilmente si trovano delle oasi incontaminate, però non c'è ombra di dubbio che niente sia più inquinato delle nostre città, quindi già semplicemente il fatto di allontanarsi dalla città, respirare un'altra aria, esporsi ad altri rumorI, a un'altra tipologia di luce, a profumi che sono differenti, comporta una disintossicazione sia organica che sensoriale.

Sono due livelli di tossicità differenti che noi subiamo nella nella vita moderna: una è una tossicità veramente molecolare e l'altra è una tossicità sensoriale. Dunque la natura ripristina un equilibrio che nella vita cittadina civilizzata tendiamo molto a perdere, e ripristina anche un equilibrio incredibilmente nei confronti delle nostre aspettative e nei confronti della soddisfazione dei nostri bisogni, perché se ci pensi un attimino, quando sei immerso nella natura cominciano a diventare rilevanti importanti e determinanti delle cose che normalmente dai completamente per scontato.

I bisogni basilari di chiunque frequenti la natura sono molto semplici:  rimanere asciutti, rimanere caldi, essere sazi. Cose che hanno una importanza fondamentale per la sopravvivenza in un mondo naturale e cose che dai totalmente per scontato quando invece sei in un mondo civilizzato.

Attenzione che dare per scontato i bisogni basilari può essere un vantaggio, perché tu dici "vabbè ma io sono caldo, sono asciutto e sono sazio.. che cosa me ne frega?”. Quello che accade però è che diventano prevalenti e rilevanti altri tipi di bisogni più artificiali, molto meno concreti e forse anche meno salutari.

Diventa rilevante il bisogno di essere a casa per le 8:00 perché comincia il mio programma televisivo preferito, e la cosa pazzesca è che siccome alla fine noi funzioniamo nello stesso modo di come funzionavamo 200 000 anni fa, anche se è un bisogno assolutamente fittizio e artificiale, fa scattare un meccanismo di aspettative, di tensione e di delusione se non ottieni quello che vuoi, che assomiglia molto alla delusione che compromette la sopravvivenza di una persona che vive in mezzo alla natura, senza aiuti della civilizzazione e che si trova a non essere asciutto, a non essere caldo e a non essere sazio.

Dunque ritornare alla base delle nostre della nostra realtà biologica è molto utile a far riequilibrare aspettative e desideri, far riemergere un sentimento molto importante con degli aspetti positivi sul nostro benessere a 360° che è quello della gratitudine.

Se non torni a capire quanto importante è per esempio essere asciutti, essere caldi, essere sazi, ecco che farai sempre fatica a trovare la ragione profonda per essere grato anche in una giornata in cui ti è andato tutto storto ma sei rimasto asciutto, caldo e sazio. Quindi è importante anche questo aspetto.

Poi la natura ha questa grandissima capacità di essere una maestra, una palestra veramente completa in cui puoi apprendere delle cose, puoi valutare l'efficacia e la pertinenza di alcuni tuoi comportamenti e hai però delle conseguenze immediate, non tardive come spesso è nel nostro mondo artificiale, più complesso, in cui viviamo quotidianamente e per cui magari la scelta che fai oggi diventa visibile  (se era buona o sbagliata ) tra 5 anni, tra 6 mesi, tra 10 anni, e quindi si fa molta fatica a capire se quello che stai facendo è corretto o è sbagliato.

 In natura se prendi il sentiero sbagliato te ne accorgi poco dopo, se fai un passo sbagliato te ne accorgi subito, se fai la scelta sbagliata (perché magari non ti copri abbastanza e prendi freddo), te ne accorgi subito.

Quindi si ricrea una forte relazione tra la componente della tua scelta e delle conseguenze che la scelta porta, e dunque di nuovo un rapporto più approfondito tra la parte mentale e la parte più corporea di te stesso.

Allora l'invito che io ti faccio è  re-immergiti nel tuo ambiente naturale: prendi la natura come il tuo primo e più importante fattore rigenerante.

Quando sei stufo, quando non ne puoi più, quando sei stanco, quando vedi tutto nero, spostati fisicamente dal tuo ambiente e rientra in un ambiente che è veramente tuo, che è quello della natura, e ti accorgerai di come la natura si farà carico di per sè di un processo di rigenerazione che percepirai a livello fisico, a livello mentale e a livello emotivo.

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