La natura offre un numero enorme di sostanze benefiche per il nostro organismo. Molte delle piante utilizzate nella medicina antica sono state oggi studiate a fondo e il loro effetto è stato compreso in maggior dettaglio.
Tuttavia, proprio in relazione alla loro azione potente, le erbe non sono prive di effetti collaterali o di interazioni con i farmaci. Per questo è importante capire come funzionano e come orientarsi.
Sempre più persone ricorrono ad integratori a base di erbe detti anche fitoterapici o botanicals in inglese. Vengono usati per molteplici ragioni: dall’insonnia alla gestione dello stress, dalla riduzione delle infiammazioni alla gestione del colesterolo.
Tuttavia, occorre fare attenzione: le erbe non sono integratori alimentari con cui semplicemente aumentiamo la concentrazioni di sostanze già presenti nel corpo. Si tratta invece di sostanze naturali con azioni specifiche che non si trovano normalmente nel nostro organismo.
Se infatti gli integratori sono spesso usati da sportivi e altre tipologie di soggetti senza il consiglio del medico, i fitoterapici sono in genere assunti per contrastare specifici sintomi e quindi dovrebbero essere sempre suggeriti da un clinico con esperienza nel campo.
Con il termine fitoterapici o botanicals si intendono sostanze derivate da piante che, una volta assunte, hanno proprietà terapeutiche nel nostro corpo. Va tenuto presente che anche molti farmaci derivano da piante come per esempio l’aspirina, la digossina e alcuni anticoagulanti orali.
Si stima che circa il 25% dei farmaci in commercio abbia origine vegetale. Tuttavia, i farmaci vengono manipolati in laboratorio per potenziarne o modificarne gli effetti mentre il fitoterapico viene usato nella sua forma naturale.
Come per i farmaci, anche per i fitoterapici non sempre si conoscono con precisione i meccanismi d’azione. In generale possiamo dire che rispetto ai farmaci i botanicals offrono una più ampia tolleranza in termini di dosaggio, contengono principi che sono meno concentrati e si presentano in natura mescolati ad altre molecole che hanno azione sinergica.
Il numero di fitoterapici in commercio è davvero elevato ma è possibile fare un elenco di quelli usati più di frequente:
Le erbe terapeutiche possono essere usate nel caso di specifiche sintomatologie o condizioni ma non hanno proprietà miracolose come spesso viene suggerito. Non sono in alcun modo indispensabili per integrare diete particolari come quella vegana perché non sono degli integratori alimentari anche se spesso vengono raggruppati in questa categoria.
A volte possono avere delle generiche azioni di tipo energizzante, come nel caso delle piante adattogeniche o di prevenzione antiaging per via dell’azione antiossidante e antinfiammatoria che molte di esse hanno.
Per questi motivi andrebbero usate nel contesto di un piano terapeutico - preventivo preparato da un medico competente in materia. In particolare, sono da evitare nel caso vengano assunti farmaci. Le interazioni sono infatti piuttosto frequenti.
Capire se i fitoterapici funzionano non è semplice. Esistono ricerche in merito ma spesso non sono conclusive e sono svolte su piccoli campioni.
Quello che si può certamente dire è che non sono inutili come spesso si sente ma al contrario, proprio perché esercitano un effetto sul corpo, vanno usati con intelligenza e cautela da parte di un esperto.
Hanno nel complesso un buon profilo di sicurezza e gli effetti collaterali, nella maggior parte dei casi sono modesti, se si rispettano le indicazioni terapeutiche e la corretta posologia.
Tuttavia, occorre un’analisi specifica della sostanza da usare e del soggetto che la assume. Si possono infatti avere piante che proteggono il fegato ed altre che invece possono avere un’azione epatotossica.
Per questo il tema è ben più complesso di quello che riguarda gli integratori alimentari che sono sostanze presenti naturalmente nei cibi e nel nostro corpo.
In conclusione, i fitoterapici rappresentano un’opportunità preventiva e terapeutica da sfruttare ma sono sostanze che vanno gestite da un medico esperto in particolare quando si tratta di persone con patologie in atto o in terapia farmacologica.
Il potenziale beneficio non può farci trascurare il possibile rischio. Inoltre, l’esperienza del medico è fondamentale per scegliere i prodotti validi in una giungla di proposte.
Occorre rivolgersi a prodotti di alta qualità e ad azienda con standard qualitativi elevati, certificazioni specifiche della materia prima e dei processi produttivi che garantiscano sicurezza e biodisponibilità, non mancando di sentire prima il proprio medico.
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AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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