Esercizio fisico ed osteoporosi

Esercizio fisico ed osteoporosi

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Scoprite alcuni consigli per un’attività fisica adeguata da svolgere per limitare gli effetti negativi dell’osteoporosi.

L’osteoporosi è una patologia complessa che, indebolendo la struttura ossea, aumenta il rischio di fatture. Si tratta di una malattia dalle molteplici cause che si può però prevenire e rallentare con uno stile di vita appropriato che includa un’attività fisica adeguata. Infatti, l’esercizio fisico è fortemente raccomandato ai pazienti affetti da osteoporosi, in quanto la stimolazione meccanica indotta dall’attività muscolare è particolarmente utile a limitare la perdita della massa ossea.

La massima quantità di massa ossea, che si raggiunge ad un'età compresa tra i 20 e i 25 anni, è geneticamente predeterminata. Dopo un periodo di stabilizzazione, superati i 40-50 anni, inizia il processo di demineralizzazione dell’osso con decorso più rapido e acuto nelle donne nel periodo post menopausa. È ormai assodato che l’attività motoria aiuti ad aumentare la forza muscolare e rafforzi le ossa, mentre è evidente che la sedentarietà con l’avanzare degli anni provoca un aggravamento della patologia. L’esercizio fisico può contribuire in modo fondamentale allo sviluppo e al mantenimento di una densità ossea ottimale anche in età senile, soprattutto se gli esercizi sono condotti portando un carico gravitazionale ai segmenti ossei (come la camminata veloce e/o in salita). Solamente allenamenti intensi e prolungati si dimostrano in grado d’influenzare positivamente la massa ossea anche se non sono facili da prescrivere ad un anziano.

Un'opportunità interessante è l’allenamento tramite pedana vibrante che permette una sollecitazione intensa dell’apparato scheletrico e muscolare, senza richiedere un alto grado d’impegno da parte del paziente, rilevandosi in tal modo una strategia d’intervento particolarmente adatta al paziente osteoporotico.

Gli studi scientifici mettono in evidenza come il rischio di fratture può essere ridotto sia dagli effetti dell’attività fisica sul metabolismo osseo (attività eseguite in carico di peso corporeo e attività con sovraccarico) sia dalla riduzione del rischio di caduta (attività di forza, equilibrio e flessibilità). Contrariamente a quanto spesso si sente dire, per questo motivo non sono ideali le attività in acqua, poiché la forza di gravità viene in parte eliminata dal galleggiamento. Solo nei soggetti più fragili o in forte sovrappeso, grazie alla riduzione del carico a cui sono sottoposti i segmenti corporei, l’allenamento in acqua ha un senso per promuovere un’attività motoria finalizzata al miglioramento e alla prevenzione dell’osteoporosi minimizzando le difficoltà del carico gravitazionale in stazione eretta. In questi casi, quindi, un primo periodo di rafforzamento muscolo scheletrico in acqua potrebbe essere propedeutico ad un periodo successivo di naturale e progressivo sovraccarico in palestra.

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