In questo articolo ti spiego perché l’integrazione alimentare rappresenta l’unica vera soluzione in grado di farti raggiungere valori ottimali di nutrienti potenziando così la tua salute.
La medicina moderna si è concentrata troppo sul curare e prevenire le malattie ma ha trascurato così il concetto di vera salute. Ha posto sempre l’attenzione su uno stato di allarme momentaneo, il sintomo, senza concentrarsi a sufficienza sulle cause a monte. Considera la salute come l’assenza di malattia e non ci fornisce gli ingredienti per arrivare a vivere la vita a pieno.
Potenziare la propria salute, infatti, significa molto di più che prevenire la malattia
Nell'articolo di oggi ti spiego perché questo non è possibile senza una corretta integrazione alimentare!
L’alimentazione, infatti, da sola non basta più.
Ecco cosa stai per scoprire:
- Perché più medici in Italia dovrebbero prescrivere integratori.
- Quali integratori puoi introdurre nella tua alimentazione da subito.
- Qual è il rischio più grave di assumere integratori.
- Se l’integrazione alimentare può davvero aiutare la cura di certe patologie.
Integratori alimentari sì o no? La risposta giusta è sì!
Questo argomento rappresenta ancora un territorio sostanzialmente inesplorato per molti, cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza.
Tutti quelli che ti stanno dicendo che gli integratori alimentari fanno male, che non servono a niente e che sono pericolosi ti stanno portando fuori strada e in questo voglio spiegarti perché facendoti ragionare su una serie di punti:
1) La nutrizione odierna ci dà il minimo ma non l’ottimale
Questo si chiama "fenomeno delle microcarenze croniche”, ma che cos’è? Devi sapere che la nutrizione di oggi ci dà il minimo “sufficiente" a evitare carenze patologiche ma non ci fornisce una quantità di micronutrienti “necessari" per vivere veramente bene e a lungo.
Ci sono vari studi e vari ricercatori che hanno dimostrato questa tesi; uno dei più importanti è Michael Fenech, un ricercatore australiano che, supportato da evidenze, sta suggerendo da molti anni che andrebbero cambiati i livelli considerati come minimamente sufficienti perché questi rappresentano appunto i livelli minimi, ma non i livelli ottimali.
2) Un conto sono le teorie e un conto è la pratica quotidiana
La nutrizione che la maggior parte di noi segue non è quella che viene considerata ottimale per avere tutti i micronutrienti necessari. Pensiamo ad esempio al famoso "devi mangiare 5 porzioni di verdura al giorno”, chi di noi lo fa? Purtroppo sappiamo che è così... la maggior parte di noi ha una vita frettolosa, piena di impegni e per questo motivo non riesce a curare l'alimentazione al 100%.
Conseguenza potenzialmente pericolosa di questo è che difficilmente si arriva a quel minimo di introito di micronutrienti che idealmente dovremmo assumere.
3) Come può l’invecchiamento essere controllato?
Alcuni studi di Bruce Ames, professore di Berkeley, indicano chiaramente che a livelli differenti di introito di micronutrienti la velocità del metabolismo e l’efficienza del metabolismo varia . Dunque, a seconda di quanto incamero in termini di vitamine, fitonutrienti, minerali e altre sostanze che la nutrizione ci deve dare, ho una velocità di invecchiamento che presumibilmente sarà differente.
4) L'integrazione alimentare può contribuire non a curare, ma a gestire meglio alcune situazioni di patologie croniche
In questo caso, l'integrazione non necessariamente si sostituisce al farmaco o alla terapia, ma può certamente contribuire a diminuire gli effetti collaterali di alcune terapie. Possiamo citare ad esempio il famoso discorso del coenzima Q10, un antiossidante molto importante il cui effetto viene in qualche modo annullato dalla assunzione di statine.
Dunque, l'integrazione può contribuire a gestire meglio la patologia cronica e anche la “cura" della patologia cronica.
Rivolgetevi al vostro medico di fiducia, lasciate stare il fai-da-te!
Come dico spesso, bisogna considerare che il "fai da te" non è necessariamente il modello migliore. andare in un negozio, riempire il carrello di integratori e prenderli così a caso non è l’ideale.
L'ideale sarebbe che l'integrazione fosse suggerita da medici preparati in materia e mi auguro davvero che ciò accada nei prossimi anni e che sempre più specialisti si interessino a questo filone in modo tale da dare dei suggerimenti sensati e qualificati al paziente perché, come avrai ormai capito, oggigiorno si può in realtà misurare sostanzialmente ogni valore e quindi, attraverso il lavoro che si può fare con un medico, si può andare a scoprire quali sono le carenze di ognuno di noi.
Insomma, l’approfondimento clinico per determinare dove stanno le problematiche è il modo migliore per personalizzare anche l’integrazione alimentare. Qualora però questa condizione ideale non possa verificarsi, ci sono alcuni integratori che più facilmente possono dare un beneficio e più difficilmente possono creare un problema; una serie di sostanze che possono essere utilizzate con estrema sicurezza magari anche seguendo il suggerimento del farmacista o perlomeno interfacciandosi con il medico di famiglia.
Omega-3, Multivitaminici e Vitamina D
Eccoti alcuni esempi:
- Un multivitaminico potrebbe essere un antiossidante molto stabile tipo l'acido alfalipoico o il coenzima Q10;
- Gli omega-3 possono essere molto importanti per contenere tutte le patologie infiammatorie e hanno un'azione veramente multi-organo sistemica;
- La vitamina D, di cui oggi sappiamo la maggior parte di noi è veramente carente.
L'integrazione alimentare sta diventando il perno centrale di quella che io chiamo “Nutrizione Potenziativa”, cioè un approccio alla nutrizione che non si limita a evitare le cose che ci fanno male, ma vuole aumentare l'apporto di tutte le cose che ci fanno bene e che quindi hanno la capacità di potenziare il nostro organismo, perché lo scopo di questi tipi di interventi non è tanto quello di vivere più a lungo ma è di vivere meglio e di finire la propria vita forti e sulle proprie gambe.
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