Molti di noi vivono in un costante stato di allarme, ma in pochi sanno che a volte è naturale, e anche conveniente, provare paura.
È la più antica delle emozioni ed è anche il motivo per cui specie come la nostra sono arrivate fin qui.
Solo che in migliaia di anni tanti aspetti sono cambiati e i pericoli di una volta sono per lo più scomparsi.
I pericoli percepiti sono diventati altri e la buona notizia è che si può imparare a gestire meglio le nostre paure.
Oggi ti voglio parlare dei 4 errori che ti impediscono di affrontare le tue paure.
La paura è un qualcosa di assolutamente fisiologico, anzi direi che la paura è una cosa necessaria per la crescita e lo manifestano molto bene i bambini che mano a mano che affrontano le loro paure e crescono, si rafforzano e diventano poi adulti.
Il coraggio in realtà non andrebbe visto come la mancanza di una percezione di paura, ma semplicemente come un superamento della paura stessa, quindi la persona che viene definita coraggiosa non è necessariamente una persona che non ha paura, ma piuttosto una persona che fa in modo di imparare a gestire quella paura e a superarla.
Io ho avuto la possibilità negli anni passati di lavorare con varie modalità assieme a militari d'élite e, per esempio, una delle cose che viene considerata assolutamente pericolosa in un soggetto è l'assenza di paura, perché porterebbe questa persona quasi sicuramente a sottovalutare i rischi e a commettere degli errori più facilmente di una persona che percepisce la paura, ma che impara in qualche modo a gestirla, ad affrontarla e superarla.
Tra questi due estremi, cioè tra la persona che non percepisce alcuna paura e quindi può diventare un po' pericolosa nei suoi comportamenti, e una persona che percepisce la paura, che capisce il livello di rischio, ma è in grado di gestirlo, c'è anche la terza ipotesi di una persona che ha paura e si blocca.
Che sia diciamo in una situazione come quella di un militare, che quindi ha ovviamente una componente di rischio importante relativo alla sopravvivenza fisica e reale, che sia la paura per esempio che può percepire un astronauta prima di un lancio, di un atterraggio, di uscire fuori dalla stazione spaziale in un'attività extraveicolare, o che sia la paura per esempio di una persona a parlare in pubblico o qualsiasi altra cosa, il concetto è "se la paura ostacola il tuo comportamento e la tua funzionalità fisiologica, diventa un problema.
Se la paura è qualcosa che rende la tua vita più difficile di quello che potrebbe essere, se condiziona le tue scelte, se ti porta a evitare determinati tuoi sviluppi allora diventa un problema che in qualche modo andrebbe gestito”.
Allora oggi ti voglio citare 4 errori comuni e arrivare poi in un certo senso a citare perlomeno 2 possibili soluzioni o strategie per affrontare meglio la problematica.
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Il fatto di sforzarsi di controllare una paura è in qualche modo di per se una battaglia persa perché la paura si manifesta attraverso dei circuiti che sono molto più primordiali, più basilari di quelli del controllo consapevole.
È come se il controllo consapevole non fosse in grado di incidere su questa tipologia di comportamenti, quindi da parte dei centri che percepiscono la paura e che danno vita alla paura il tuo esercizio di controllo consapevole viene sostanzialmente letto come un altro pericolo, un'altra paura e non fa altro che aumentare questo livello di tensione. Quindi provare a controllare la paura è abbastanza inefficace e inutile.
Anche questo è un comportamento che non porta ad una vera soluzione. Ti potrà dare l'impressione di sfogarti, parlare delle tue paure con un amico, con un’amica, con i genitori, ma in realtà questa cosa non fa altro che lasciare intatto il nucleo da cui parte la paura e parlandone in realtà non la affronti mai, ne citi le dinamiche, ne spieghi le evoluzioni, ma non arrivi mai ad affrontarla.
Cioè evitare di metterti in tutte quelle condizioni che potrebbero suscitare un certo grado di paura. L’esempio più tipico, classico, banale se vuoi è il bambino che continua a dormire con la luce accesa perché ha paura del buio. Ecco questo è un esempio di una tecnica che porta ad evitare, ma in realtà non stai manifestando la paura, ma quello che rischia di crearsi con questo meccanismo è una paura della paura, perché in realtà ti stai mettendo in un meccanismo che non porta ad una crescita, ma semplicemente un assenza di esposizione.
Il superamento della paura tramite il supporto e l'aiuto degli altri è un qualcosa che non necessariamente porta al fatto che tu sarai in grado di superare quella paura da solo. Altro esempio, il bambino che supera la paura del buio chiedendo la presenza dei genitori finché non si addormenta o addirittura dormendo in stanza con i genitori, in realtà non sta superando la sua paura.
Allora vediamo se ci possono essere invece almeno un paio di tentativi di soluzioni differenti E un po' più efficaci.
Il primo che io ti suggerisco deriva dalla mia, ormai di lunga data, familiarità con l’allenamento. È un concetto che ho declinato in tutte le sue variabili. Allora affrontare la paura a piccole dosi è una forma di allenamento, ed è una forma molto efficace per affrontarla.
Per esempio hai paura di parlare in pubblico? Inizia a parlare davanti ad una persona, poi chiamane 2, chiamane 3 e mano a mano rafforzerai in te la credenza che in fondo non è un gran problema.
È possibile applicare questo metodo dell'esposizione graduale a ogni genere di paura. Nessuno ti chiede di buttarti da un aereo con il paracadute. Potresti però provare a vincere la paura delle vertigini tuffandoti da un trampolino in piscina. Sempre che il problema non abbia implicazioni mediche.
Un’altra cosa che ha delle radici molto antiche è l'idea di praticare a dosaggio giusto il concetto dello scenario peggiore o di quello che i latini chiamavano "premeditatio malorum".
Prova ad allenare la mente allo scenario peggiore, senza fare esercizi di pessimismo. Cerca di prepararti emotivamente al peggio, ma senza farti travolgere in modo che al momento giusto, la tua paura si sgonfi di fronte a una realtà che è meno dura di come l'avevi immaginata.
Due strategie invece da adottare: affrontare, ma a piccole dosi a modalità allenamento, in modo da rafforzare il coraggio, e provare di tanto in tanto a sfidarti con una previsione del peggior scenario possibile e ti renderai conto che, a un certo punto, la paura stessa si sgonfierà perché tu emotivamente l'hai già vissuta.
Non c'è niente di strano e niente di male ad avere paura, la paura è un meccanismo protettivo, che non deve ostacolare la nostra vita e non deve renderci ostaggi.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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