Come proteggersi dai danni del sale?
Quello di oggi sembra un argomento piuttosto tecnico, ma è fondamentale approfondirlo perché può avere un forte impatto sulla tua salute a breve e a lungo termine.
Molti ritengono che eccedere con sale, zucchero e grassi saturi non sia un problema perché le conseguenze sulla salute si manifestano a lungo termine. Ma se ricevi queste mail sono certo che tu appartenga a quel gruppo di persone che è in grado di agire in base a ciò che sa essere giusto, senza cedere continuamente ai falsi piaceri della vita aspettando una triste conseguenza prima di cambiare definitivamente le proprie abitudini.
La società occidentale ha perso totalmente il controllo sulla quantità di sale utilizzata e nel video di oggi stai per scoprire 4 soluzioni pratiche che dovresti utilizzare da subito per limitarne l’uso e i suoi danni.
Nel video di oggi infatti imparerai:
– quali sono i rischi a cui vai incontro se eccedi quotidianamente con l’utilizzo del sale
– quali sono le 4 contromisure da adottare
– quanto e quale sale utilizzare nei tuoi condimenti
– e molto altro.
Scoprirai che ridurre l’utilizzo del sale nel condimento dei tuoi piatti non è la soluzione più efficace, anche se la più immediata.
Ti auguro buona visione!
Trascrizione del video
Come proteggersi dai danni del sale?
È stato stimato che la tipica dieta occidentale fornisca qualcosa come 9 grammi e mezzo di sale al giorno che sono una enormità rispetto al nostro fabbisogno e soprattutto sono un'enormità rispetto a quello che potevano aver assunto i nostri antenati, da cui biologicamente deriviamo in maniera ancora così forte.
Diciamo che l’eccesso di sale fa parte di quei grandi cambiamenti nello stile alimentare che hanno caratterizzato in particolar modo la rivoluzione industriale, infatti pochi sanno, anche se tutti sanno che tendiamo a mangiare troppo sale, che qualcosa come il 75% dell’introito di sale deriva dal sale contenuto in alimenti industriali e non necessariamente dal sale che tu aggiungi all’insalata o all’acqua per cucinare la pasta.
Alimenti industriali come i prodotti da forno, come tanti altri alimenti che sono da un lato quasi sempre con l’aggiunta di zucchero, ma dall’altro inevitabilmente anche con una forte presenza di sale.
Il sale fa parte di una categoria di sostanze che sono state ampiamente utilizzate dall’industria, così come lo zucchero che ho appena detto e alcuni tipi di grassi, per esaltare il gusto degli alimenti e non c’è ombra di dubbio che il sale faccia questo in maniera molto forte, tanto da rendere un’alimentazione diciamo con quantità corrette di sale quasi insignificante per chi è abituato ad abusare di sale.
Quindi questo è il primo aspetto da tener presente: non abbiamo mai mangiato tanto sale come adesso e il sale o l’abuso di sale è una conseguenza diretta dell’industrializzazione dell’alimentazione e dell’utilizzo così massiccio da parte di così tante persone di alimenti di tipo industriale preparati.
Poi c’è da dire un’altra cosa: che l’aumento di sodio è direttamente connesso con un calo dell’assunzione di potassio, quindi il fatto di aver esagerato con il sale ha comportato uno squilibrio anche a livello del sodio, che è nettamente preponderante rispetto al potassio e anche questo è un aspetto anomalo rispetto alla fisiologia e alla funzionalità del nostro organismo, che ha molto più bisogno di potassio rispetto al bisogno che ha di sodio.
E ancora una volta la ragione per cui questo è accaduto è che i cibi naturali, in particolare la verdura e la frutta sono ricchi di potassio, ma ne abbiamo mangiati molto meno man mano che abbiamo introdotto alimenti industriali che invece di potassio non ne hanno e hanno grande quantità di sodio come componente del sale che viene aggiunto.
Ora, l’utilizzo di sale in eccesso è ormai chiaramente connesso ad una serie di problematiche relative alla nostra salute: dall’ipertensione, all’ictus, alla calcolosi renale, l’osteoporosi, alcuni tumori del tratto gastrointestinale, perfino l’insonnia e l’asma sono connessi con un eccessivo uso di sale nell’alimentazione. Allora dobbiamo indubbiamente adottare qualche contromisura a questo.
La prima contromisura non è tanto ridurre drasticamente il sale che tu utilizzi in cucina ma ridurre drasticamente l’utilizzo di cibi industriali salati che che contribuiscono in larga misura all’eccesso di sale, e questa strategia non penalizza eccessivamente il gusto di ciò che invece prepari tu a casa.
Poi sicuramente possiamo ridurre anche l’utilizzo casalingo del sale in particolare aumentando l’uso delle spezie. Le spezie sono dei meravigliosi concentrati di salute, sottoutilizzate nella nostra cucina e capaci di arricchire il gusto dei nostri alimenti in maniera enorme, non a discapito della salute ma addirittura promuovendo la salute, perché non c’è spezia che non ci faccia bene. Quindi proviamo a ridurre il sale e aumentiamo l’utilizzo delle spezie perché, gusto o non gusto, ci fanno sicuramente bene.
Questo per tutta una lunghissima serie di ragioni che ormai tutti sappiamo ma anche per ripristinare un equilibrio corretto tra il sodio e il potassio. Quindi avendo ridotto il sale ridurremo l’apporto di sodio, se aumentiamo frutta e verdura ri-aumenteremo l’apporto di potassio che è molto più importante per la nostra salute e per la funzionalità delle cellule rispetto al sodio.
O sale integrale che abbia comunque un apporto diciamo un pochino più completo di alcune sostanze importanti come per esempio lo iodio, che è indispensabile per la funzionalità della nostra tiroide.
Quindi raccomandazioni pratiche: stiamo attenti al sale sì, ma stiamo attenti soprattutto al sale mascherato in prodotto industriali di cui magari non ci rendiamo neanche conto che sono effettivamente strapieni di sale, riduciamo il sale in cucina e utilizziamo al posto del sale più spezie, cerchiamo di aumentare frutta e verdura e il sale che usiamo usiamolo integrale che è sicuramente più naturale.
Fare prevenzione è importante, così come potenziare il tuo organismo e permettergli di raggiungere elevati livelli di prestazione.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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