Nutrigenomica e nutrigenetica: cosa sono e a cosa servono

Nutrigenomica e nutrigenetica: cosa sono e a cosa servono

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Nei miei articoli ogni tanto ritrovi termini apparentemente difficili come "nutrigenomica" e "nutrigenetica". Ecco alcune semplici e immediate definizioni che ti possono aiutare a comprenderli.

Che cos'è la nutrigenomica

La nutrigenomica è una scienza che studia l'alimentazione come fonte di regolamentazione del proprio metabolismo e come una risposta salutare all'insorgenza, in via preventiva, delle principali malattie, soprattutto quelle croniche e metaboliche che incidono negativamente sulla qualità della vita. Le ricerche sono pionieristiche e promettono bene.

Significa anche abbandonare quel vecchio concetto per cui una caloria è una caloria e che lo stare bene coincida per forza con il deficit calorico. O meglio: con quelle diete drastiche che richiedono incredibili rinunce alimentari, spesso impossibili in quanto contrarie ai meccanismi che regolano l'appetito e in generale la nutrizione. 

Scopo della nutrigenomica

Lo scopo della nutrigenomica è quello di analizzare in che modo la nutrizione modifichi i nostri geni e le risposte cellulari e quindi come sfruttarla come fattore di miglioramento complessivo della salute.

L'ambizione è quella di servirsi di una disciplina in fase di evoluzione, utilizzata nella medicina spaziale e quindi in un campo estremamente avanzato, per agire contro le malattie, rimuovere patogeni e tossine, riparare le cellule e migliorare il modo in cui assimiliamo i nutrienti, all'interno di quadro nutrizionale sano e completo.

Nutrigenomica e nutrigenetica camminano insieme.

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La nutrigenetica

La nutrigenetica è applicabile al singolo individuo: in che modo il suo DNA reagisce all'assimilazione delle molecole presenti nei cibi. l'obiettivo della nutrigenetica è quello di fornire un intervento personalizzato per prevenire l'insorgenza delle malattie più gravi, quelle con la più alta incidenza negativa sullo stile di vita.

L'obiettivo della nutrigenetica

Ha quindi un obiettivo anti-aging, ma non semplicemente dell'anti-invecchiamento, quanto piuttosto quello di vivere più a lungo, da persone sane, autonome.

Questo focus personalizzato è molto importante. Spesso spiega come mai, lo stesso tipo di piano alimentare o dieta, funzioni per alcuni individui e non per altri.

Possono esserci problemi a livello enzimatico o genetico, in rapporto a determinati nutrienti, che possono essere scoperti solo con un'analisi approfondita. In generale, l'approccio nutrigenetico mira a sfruttare l'alimentazione per stare bene, su basi scientifiche avanzate.

Un test genetico può essere considerato prodromico all'adozione di un particolare regime alimentare, negli individui in sovrappeso che hanno un'enorme difficoltà a mantenere la forma fisica nel corso del tempo.

Ad esempio:

Con l'aumentare della longevità aumentano i casi di Alzheimer, una patologia devastante per chi ne è colpito e per i familiari. Alcuni scienziati dell'università di Tel Aviv hanno isolato un composto contenuto nella cannella e denominato CEppt e l'hanno somministrato a dei topi modificati geneticamente per sviluppare la malattia di Alzheimer.

Dopo 4 mesi di somministrazione i ricercatori hanno notato che la velocità di sviluppo della malattia era molto minore nei topi trattati rispetto a quelli non trattati e che i livelli di attività erano paragonabili ai topi non malati.  

I risultati sono dovuti al fatto che il CEppt è in grado di inibire il deposito di beta amiloide che forma la placca caratteristica dei malati di Alzheimer.  Questa è un'ulteriore conferma che molte sostanze contenute nei cibi naturali hanno un ruolo terapeutico che viene a galla in sempre più ricerche nel campo della nutrigenomica.

La nutrigenetica può essere considerata utile in quanto:

  1. Analizza la salute del paziente individuando dei fattori di rischio genetici, prima di adottare un piano dietetico (in genere basato sulla riduzione calorica, in particolare da fonti di energia come i carboidrati).
  2. Prende in analisi la modificazione dei geni e la responsabilità che questa modificazione potrebbe avere nell'insorgenza di gravi malattie croniche o metaboliche (e viceversa: in che modo si possono "riscrivere i geni" per diminuire il rischio).
  3. Studia come prevenire queste mutazioni con un'alimentazione corretta e personalizzata, sulla base del proprio genotipo.

Per concludere, la nutrizione è un'arma che può essere impiegata per stare meglio (attraverso l'epigenetica), dal momento che i nutrienti sono i mattoni con i quali facciamo crescere il corpo, nella sua struttura molecolare.

Pensare che tutto ciò che ingeriamo faccia bene o tutto ciò che non ingeriamo porti benefici è molto riduttivo.

Un approccio personalizzato, informato, è destinato, prima o poi, a portare risultati positivi. Potenziando la salute dalle sue fondamenta.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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