Perché le diete non funzionano

Perché le diete non funzionano

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Negli ultimi anni sono stati pubblicati a livello internazionale oltre 25.000 libri sulle diete e un numero ancora maggiore sul cibo in generale. La maggior parte di questi testi trasmette informazioni del tutto contrastanti come del resto le migliaia di studi scientifici pubblicati su riviste accreditate.

Come non essere confusi?

L'unico dato certo che emerge da questa mole di informazioni è che tutte le diete portano ad un calo di peso, ma che nessuna risolve il problema in modo definitivo.

La battaglia per identificare la dieta migliore tra gruppi sanguigni, biotipi, Dukan, mediterranea, Atkins, paleolitica, solo per citarne alcuni, è quindi del tutto assurda ed inutile.

Fino a quando continueremo ad affrontare il problema dell'alimentazione con sterili calcoli calorici, o con strampalati costrutti teorici, non ne verremo fuori.

PER APPROFONDIRE: Cosa ostacola davvero la messa in pratica di una sana alimentazione?

La dieta è un'abitudine, non un'emergenza

Il difetto di ogni dieta sta nel significato stesso che abbiamo dato a questo termine: un intervento momentaneo per risolvere un problema cronico.

Non c'è da meravigliarsi se non funziona. Peraltro ogni meccanismo restrittivo e punitivo, in una società in cui il cibo prima ancora di essere nutrimento è piacere, è destinato a durare poco e a fallire a lungo termine.

Il vero problema sta altrove, nel rapporto da ricostruire tra noi e il cibo. Nel corso della storia evolutiva della nostra specie il cibo è stato prima di tutto nutrimento e sopravvivenza e c'era poco spazio per ogni altra funzione legata al piacere se non quella di placare la sofferenza della fame.

Nel mondo moderno dove il cibo è diventato un prodotto, mangiare significa soddisfare prima di tutto determinate condizioni emotive. Si mangia per nervosismo, stress, solitudine, tristezza, gioia dello stare assieme, prima che per fame.

Mangiamo di più e mangiamo peggio

Questo, associato ad un proliferare di alimenti industriali creati a tavolino per essere irresistibili, ci ha fatto perdere il controllo. Da qui nasce l'epidemia di malattie metaboliche e di sovrappeso. Non dal problema metabolico di un singolo che va "messo a dieta”, ma da un problema comportamentale e sociale che va corretto alla radice.

Nessuno di noi può vivere a lungo in una condizione in cui il cibo è solo sacrificio e rinuncia.

Occorre ritrovare un equilibrio tra la necessità di nutrirsi in modo corretto per il corpo e quella di appagare il meccanismo del piacere in modo da evitare che prenda violentemente il controllo dei nostri comportamenti.

Il discorso è molto complesso e lungo, ma possiamo perlomeno citare alcune strategie di base da adottare per ricostruire un rapporto più equilibrato con il cibo:

  1. Riconosci quando hai fame e quando invece stai cercando cibo per altri motivi
  2. Non saltare i pasti e cerca di sfamarti quando mangi
  3. Correggi la tua lista di ingredienti
  4. Concediti qualche eccezione e goditela
  5. Ripristina un equilibrio tra assunzione di cibo e consumo attraverso il movimento

Se hai dei problemi di peso, ricordati che la prima cosa che va corretta è il tuo rapporto con il cibo.

Se riesci in questo percorso e semplicemente impari quali ingredienti utilizzare nella vita quotidiana e come inserire qualche eccezione appagante, avrai vinto la battaglia per sempre e non avrai mai più bisogno di metterti a dieta.

Voglio imparare ad utilizzare gli ingredienti giusti!

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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