Il termine “missione” mi è caro da molti anni.

Avendo lavorato con astronauti e militari d'élite sono abituato a ragionare in termini di missione e posso garantirti che fa una grande differenza per il raggiungimento dei propri obiettivi.

Il termine stesso è pieno di significato ed esprime l'idea di inviare, di mandare qualcuno da qualche parte per fare qualche cosa di specifico. Si parla di missione diplomatica, ma anche di missione nel predicare la fede cristiana. E si parla di missione in ambito militare proprio per sottolineare la specificità del compito da portare a termine.

In tempi più recenti si è introdotto il termine missione anche nel mondo dell’impresa, ancora una volta per rendere più immediato il senso di ciò che si vuole raggiungere.

Nella vita di tutti i giorni facciamo fatica a pensare alla nostra missione. Distratti e pressati da mille urgenze e faccende, perdiamo di vista quello che sentiamo essere la ragione della nostra vita.

Molti non l'hanno nemmeno mai scoperta, oberati dalle pressioni familiari, sociali e dal tempo che scorre troppo veloce.

Avere una missione non significa per forza diventare soldati o astronauti. Una missione può averla un medico, un avvocato, una casalinga, un imprenditore o un operaio.

Non commettere l'errore di pensare che se non sei un militare o un esploratore spaziale non vale la pena identificare la propria missione. Non è così.

Trovare una missione ha molto a che fare con raggiungere un più profondo grado di soddisfazione, sentire un senso di significato che rende il sapore della vita più dolce e più completo. 

Una missione è qualcosa per cui siamo disposti a fare fatica, a combattere, a rialzarci dopo una caduta. È un obiettivo che ci attira come fosse un faro che illumina le zone d'ombra dell'esistenza. E sempre, una missione, è qualcosa che va oltre se stessi e il proprio ego, è ciò che reputiamo giusto, è quella cosa che va fatta non perché fa comodo, non perché funziona e nemmeno perché è un dovere, ma perché è giusto farlo.

Essere genitori è un esempio di missione che molti sentono propria. I genitori riversano amore, speranza e gioia sui propri figli perché essi saranno una parte di noi che continuerà quando ce ne siamo andati.

Trovare la propria missione è molto più una questione di istinto che di ragione. Occorre rivolgersi al cuore per capire chi siamo per davvero e cosa vogliamo fare.

Una volta che si capisce qual è la missione tutto il resto diventa relativo e secondario.

A volte vengono a galla cose scomode che ci costringono a correggere molti aspetti della nostra vita. Ma se c'è una cosa che dobbiamo a noi stessi è quella di essere onesti, di non raccontarci delle bugie perché al momento sembra più comodo fare così.

Ci sono due strumenti che considero vitali per identificare la propria missione:

1. La meditazione: quando si riesce a spegnere il rumore di fondo della razionalità emerge il subconscio che contiene le verità a volte inaccessibili. La missione sta spesso nel profondo, sepolta dalle idee che gli altri ci hanno messo in testa oppure da quelle che noi abbiamo scelto per comodità. Meditare può diventare un esercizio con cui interrogare il nostro subconscio.

2. La scrittura: scrivere permette un livello di riflessione molto maggiore rispetto al solo pensiero astratto. Provare a mettere per iscritto la propria missione e ad inserirla nel contesto della propria vita per renderla operativa, aiuta a diventare più chiari e precisi.

Di missione personale parliamo anche a Soul Warriors, il grande evento che organizzo ogni anno.

Nei 2 giorni che passo assieme ai partecipanti metto a disposizione strategie e protocolli pratici non solo per comprendere meglio quale sia la tua missione, ma anche per fare in modo di portarla a termine.

Oggi la scienza può fare sempre più da guida per organizzare un percorso di vita che sia ricco di soddisfazione.

Salute, felicità e serenità non sono più solo termini astratti, ma condizioni di vita raggiungibili con il giusto programma di lavoro.