Usare troppo il cellulare fa male?

Usare troppo il cellulare fa male?

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L’ultima puntata di Report su Rai 3 è stata dedicata ai potenziali danni causati dai telefoni cellulari. Il reportage ha messo in evidenza come per anni le istituzioni preposte a vigilare e a proteggere la nostra salute hanno tergiversato e atteso prima di dare informazioni chiare sul pericolo di questi strumenti tecnologici. Intendiamoci bene: viviamo in un mondo e in un epoca in cui nessuno, io per primo, è più in grado di rinunciare agli enormi vantaggi forniti dalla telefonia mobile, da internet e dal wireless.

Come per altri progressi tecnologici della nostra società moderna, anche i telefonini sono però armi a doppio taglio che bisogna semplicemente imparare ad usare nel modo migliore, sfruttandone cioè i vantaggi e riducendone al minimo i rischi.

Quello che disturba però è che questa ricerca di un corretto uso debba necessariamente diventare un percorso ad ostacoli per il consumatore che invece di trovare nelle istituzioni  e nelle stesse aziende un valido aiuto, spesso trova un muro di gomma che sembra costruito più per garantire il mercato che per proteggere l’utente.

Pretendere chiarezza su rischi e pericoli di un prodotto non è un atto da pericolosi rivoluzionari ma un diritto fondamentale del consumatore che dipende però del tutto dalle leggi esistenti e dall’onestà intellettuale delle industrie. In alcuni settori questo è un processo non solo scontato ma anche altamente regolamento. Un farmaco per esempio non arriva in commercio se non dopo aver superato una lunga e complessa serie di verifiche.

Tutto ciò non elimina ogni pericolo ma riduce certamente le possibilità di valutazioni grossolane e frettolose. E allora perché non esiste qualcosa di simile per un prodotto come il telefono cellulare che ormai tutti noi ci teniamo addosso dalla mattina alla sera? Forse perché i test, le certificazioni, le verifiche costano tanti soldi e rallentano l’arrivo sul mercato di nuovi prodotti.

È lecito dunque pensare che l’immensa e rapidissima espansione dell’utilizzo di telefoni cellulari e computer connessi a reti wireless sarebbe stata meno repentina se le aziende avessero dovuto condurre test più complessi e precisi.

Dubito però che un pò di chiarezza in più avrebbe compromesso lo sviluppo complessivo di questo settore. Secondo Report molte industrie di elettronica dichiarano che i test li hanno fatti e che le conclusioni sono riflesse nelle regole d’uso riportate nei libretti d’istruzione.

Questo non è rassicurante visto che nei manuali di molti telefoni viene sconsigliato di tenerli vicino all’orecchio, un suggerimento un pò paradossale per un aggeggio che ci serve per telefonare. Non sarebbe stato meglio chiarire perché un telefono non dovrebbe essere tenuto vicino all’orecchio? Evidentemente il consiglio deriva da qualche sospetto che le industrie stesse hanno avuto sull’azione dei loro prodotti sui tessuti biologici.

Ora quei sospetti sono stati confermati tanto che, sulla base di alcuni studi recenti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre istituzioni hanno dichiarato che l’uso del cellulare per almeno 10 anni, e per più di 30 minuti al giorno senza auricolare può aumentare in modo significativo l’incidenza di tumore al cervello. Quindi non possiamo più dire che si tratta di una tecnologia assolutamente innocua e forse avremmo fatto bene a tenerci stretti i telefonini con le antenne, in grado di ridurre la penetrazione delle radiazioni nel cervello.

EFFETTI NOCIVI DEI CELLULARI

Gli effetti nocivi di questa tecnologia, così come quelli di alcuni cibi, dell’inquinamento e del fumo, si esercitano sull’organismo in anni, a volte in decadi e attraverso complesse interazioni con i nostri processi biologici. Non basta dunque uno studio di breve durata per comprenderne l’impatto.

Allo stesso tempo però non si possono nemmeno attendere anni prima di dire se un prodotto che tutti usano è pericoloso o no. Cosa si deve fare allora? Come si associa un approccio scientifico con la necessità di prevenire i danni e non attenderli passivamente? Bastava forse con obiettività ripensare all’essenza di questa tecnologia: Il telefono cellulare funziona grazie alle radiazioni non ionizzanti, le stesse usate nel forno a microonde.

Sono radiazioni molto diverse da quelle ionizzanti usate per fare una lastra.  Queste ultime sono in grado di danneggiare direttamente il DNA delle cellule e quindi sono pericolose anche a breve termine. Proprio per questa assenza di danni genomici diretti, le radiazioni non-ionizzanti del telefono sono probabilmente innocue in piccole dosi e questo ci deve rasserenare.

Un’esposizione a lungo termine sembra però provocare dei danni in particolare attraverso un meccanismo di surriscaldamento dei tessuti. Come spesso accade, i più vulnerabili sono i bambini che hanno un cervello in crescita e una scatola cranica nettamente più sottile di un adulto. Non bastava che ci venissero date queste semplici informazioni fin dall’inizio? Non era forse intuitivo pensare che tenersi una sorta di “mini-microonde” vicino all’orecchio per ore poteva causare dei problemi se non si adottavano certe cautele?

Con le debite differenze, non penso che sia necessario sparare ad un gruppo di volontari per dimostrare che una pistola ed un proiettile possono essere pericolosi. Quello che voglio dire è che si poteva arrivare alla conclusione che qualche rischio ci poteva essere semplicemente sulla base degli effetti ben noti di tali onde sul tessuto biologico senza attendere l’evidenza diretta e la relazione causa-effetto.

COME RIDURRE GLI EFFETTI NOCIVI DEI CELLULARI

Vediamo allora come è possibile usare queste tecnologie riducendone al minimo il rischio:

  1. In primo luogo usate cellulari, wireless e cordless il meno possibile. Tenetevi a casa e al lavoro un telefono fisso e quando possibile usate quello per le telefonate più lunghe.
  2. Quando potete usate mail e messaggi invece della telefonata.
  3. Utilizzate sempre un auricolare con filo anche per le telefonate brevi.
  4. Tenete il cellulare il meno possibile vicino al corpo. Se siete a casa o in ufficio, appoggiatelo sul tavolo. Se siete fuori lasciatelo in borsa o se dovete proprio tenervelo addosso, usate le tasche meno aderenti al vostro corpo.
  5. Spegnete cellulari e wireless durante la notte o quando non li usate.
  6. Non dormite con il cellulare sotto il cuscino come fanno molti ragazzi e nemmeno sul comodino.
  7. Se usate il cellulare per ascoltare la musica per lungo tempo, spegnete la connessione telefonica e wireless.
  8. Se usate il computer portatile con il wireless, appoggiatelo su un tavolo e tenetelo il meno possibile sul vostro copro.
  9. Se date ai vostri figli un cellulare o un computer per giocare, spegnete le connessioni telefoniche e wireless.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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