Superare un momento difficile e buttarsi il passato alle spalle

Superare un momento difficile e buttarsi il passato alle spalle

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I momenti difficili capitano a tutti. Possono dipendere da tanti fattori, ma spesso sono il risultato di situazioni mai risolte oppure di eventi improvvisi in grado di rendere più difficile la nostra vita.

Nell'esistenza di ciascuno di noi capita più di quanto immagini. Può succedere che questi momenti perdurino abbastanza da cambiare letteralmente la prospettiva futura. E non ci riferiamo alle situazioni patologiche che richiedono sempre e comunque un lavoro con uno specialista ma semplicemente a quei momenti di stallo che capitano nella vita di tutti anche senza avere un impatto cosi marcato sulla quotidianità.

A volte gli eventi sono talmente drastici da determinare cambiamenti repentini, non voluti, che richiedono un lungo periodo di adattamento.

Penso alla perdita di una persona cara, a una grave malattia, alla perdita del lavoro, alla fine di un rapporto personale importante.

Avrai notato che qui c'è l'elemento della FINE DI UN QUALCOSA che sembra inseguirci.

Il motivo è semplice: se fosse per noi vivremmo costantemente nel presente, come se il passato venisse in qualche modo anestetizzato e non ci fosse altresì preoccupazione per il futuro.

Il nostro cervello ha una straordinaria capacità di vivere costantemente nel presente: immagazzina i ricordi e l'apprendimento per usarli quando serve. È in grado di "immaginare" astrattamente il futuro, ma necessita di idee, progetti, promemoria. È come se per rivivere il passato o ipotizzare il futuro tu avessi bisogno di contestualizzarli nel presente.

Per questo motivo ci è molto difficile accettare dei cambiamenti così intensi da capovolgere il piano sul quale ci troviamo.

Nello stesso tempo ci sono situazioni spiacevoli che vanno avanti da tempo, si alimentano giorno dopo giorno, fino a cronicizzarsi. Lo stress da lavoro, da relazioni difficili, da malattie, da preoccupazioni di tipo economico.

Ci si sente tirati dentro un imbuto e calati giù verso il fondo di una bottiglia dalla quale è impossibile uscirne.

Cosa fare in questi casi? Come comportarsi? 

Ansia e stress sotto controllo

L'ansia e lo stress sono elementi piuttosto riconoscibili di un momento difficile. L'ansia si propaga perché c'è una preoccupazione così stringente da manifestarsi anche come stato fisico.

Aumentano le paure, si tende a uscire meno, in alcuni si instaurano  attacchi di panico, si dorme meno, si mangia in modo disordinato, si tende a dimenticare gli impegni, i rapporti personali vengono vissuti in maniera quasi conflittuale.

Il tutto mentre lo stress aumenta la predisposizione a piccoli e grandi acciacchi, che compaiono quasi misteriosamente, senza motivo, nonostante le analisi di laboratorio dicano che è tutto a posto.

Queste reazioni sono ovviamente contrarie a una buona gestione del momento difficile.

Per questo è complesso superarlo: la soluzione più facile sembra proprio quella di ripiegarsi in se stessi, chiudersi, non parlarne con nessuno e aspettare che passi da solo.

Quando si dice di rimettersi subito in sella

Un antico proverbio dice che quando si cade da cavallo è importante rimettersi subito in sella. Chissà, magari questo proverbio è nato al tempo delle cariche di cavalleria e consigliava di farlo perché altrimenti si finiva schiacciati.

Però come tutti i proverbi conserva un elemento di verità da non sottovalutare: se rimani a terra le conseguenze della caduta dureranno fino a quando non ti rialzi. E se non rimonti a cavallo, avrai sempre paura di riprenderlo finendo per immobilizzarti.

Rimanere immobili è la cosa peggiore che puoi fare in determinate situazioni.

L'immobilismo è ingannevole: ti fa credere che tutto sia fermo, che puoi sopportare questo momento, che puoi aspettare finché non si risolva, aumentando la tua capacità di resistenza. Invece stai sprecando la risorsa più importante: il tempo.

Che in questo caso corrisponde alla tua vita, cioè al cavallo che fugge e ormai si è allontanato lasciandoti indietro.

Il proverbio nel suo senso più completo ci dice che una brutta esperienza non deve condizionare il presente o il futuro. E anzi, possiamo trarne insegnamento.

Allora devi chiederti: come fai a superare la paura? Come puoi ritrovare lo slancio? Come devi interpretare il momento difficile per superarlo e avviare un cambiamento positivo?

I ricercatori tendono a separare ansia e paura. La prima è diffusa e non specificamente indirizzata a un qualcosa di razionale. La seconda invece fa proprio leva su un evento specifico o una situazione. Ed è in grado di trasformarsi in ansia continua se questi eventi sono ripetitivi o irrisolti.

Entrambe comunque mettono a repentaglio la tua serenità ed è per questo che dovresti intervenire quanto prima, per generare un cambiamento tangibile.

Come superare la crisi dunque?

1) Non bisogna chiudere gli occhi e scappare. La prima grande differenza tra una persona che ce la fa e una che non ce la fa è che la persona che ce la fa subito va incontro alla difficoltà, al pericolo, all’ostacolo. Lo aggredisce prima di essere aggredito. Il detto "La miglior difesa è l’attacco" in questo caso è veramente vero.
Cerca di non farti disarcionare dal cavallo. Conosci il tuo cavallo, informati meglio su come devi imparare a cavalcare.

2) La seconda è strettamente connessa con la prima ed è non andare nel panico, perché il panico è una risposta estrema a una paura estrema. Il panico corrisponde all'immobilizzazione e al simulare la morte nei rettili; quando non hanno chance e non hanno scampo si immobilizzano. Il panico è la stessa cosa e come vedi è legato al concetto del rimanere immobili e non rimettersi subito in sella... il panico può rafforzare l'idea che tu non ce la possa fare.

Ecco perché io coltivo l'idea dell'allenamento continuo, coltivo l'idea del pensare anche agli ostacoli che potranno arrivare nella vita.

Non chiudere gli occhi, ma se chiudi gli occhi non ti prepari mai, mentre se gli occhi sono aperti anche i piccoli ostacoli diventano degli elementi allenanti per i grandi ostacoli. 

Evita dunque il panico se puoi.

3) Tra le cose che non vanno fatte c’è il lamentarsi e lo sfogarsi. Lo sfogo nei confronti degli altri è totalmente inutile e corre il rischio di destabilizzare altri territori della tua esistenza, perché le persone che ti stanno a fianco non hanno nella stragrande maggioranza dei casi nulla a che fare con l'ostacolo che tu devi effettivamente superare e la lamentela è una modalità di parlare continuamente del problema senza però affrontarlo.

Una delle lamentele più ricorrenti di fronte alle crisi è proprio quella di ritenersi gli unici sfortunati, gli unici ad aver quel problema, chiudendosi nel fatalismo e nel vittimismo che - a mio parere - è il peggior nemico possibile.

E lo è in quanto rafforza la sensazione che il cambiamento sia impossibile e che il tuo futuro dipenda da variabili che non sono nelle tue mani. Cosa assolutamente NON VERA.

Cosa devi fare per risalire la china

Rafforza le tue competenze
Questo è un lavoro che va fatto in continuazione, più competenze hai, più risorse hai che arricchiscono le tue capacità di resilienza e più preparato sarai di fronte alla difficoltà.

Del resto non c'è certamente niente di sorprendente in questo. I militari perché si addestrano continuamente? Più l'unità militare è specializzata, più l'unità militare è un gruppo d'élite e più tempo passano in puro addestramento. Ci sono unità militari di altissimo livello che passano la loro intera carriera ad addestrarsi. Perché questo? Perché questo accumulo di competenze fa sì che non ci sia sorpresa, che non ci sia panico, che ci sia automaticità nella risposta. Questo è quello che devi fare. 

Crea un compromesso
Le persone che falliscono sono le persone che vedono sempre tutto bianco o tutto nero. Allora si illudono per anni che tutto sia bianco, poi vedono tutto nero e dicono "ah non c'è niente che posso fare".

Le persone che hanno successo e che riescono a superare le crisi negoziano, scendono a compromessi, trovano la via nel labirinto e non pensano “adesso abbatto tutto e vado dritto”, perché puoi abbattere tutto se sono dei muretti di carta, ma se sono cemento armato ti schianti tu. Quindi avere la capacità di essere flessibili e di superare gli ostacoli come l’acqua, perché alla fine lei trova sempre il modo di arrivare dove vuole.

Avere chiaro qual è il tuo obiettivo finale

Molto spesso le persone davanti una crisi, proprio perché entrano nel panico, non sanno nemmeno esattamente che soluzione vogliono. Pensa alle difficoltà e alle crisi di rapporti tra coppie per esempio. Persone che vanno avanti in rapporti complessi che non danno nulla né all'uno né all’altro, ma entrambi non riescono a rompere perché in realtà non sanno cosa vogliono. Quindi la chiarezza su dove vuoi essere una volta che hai superato questo ostacolo è fondamentale per superarlo.

Allora la cosa importante da capire è che sono le abitudini ed è l'allenamento che crea quell'automaticità di risposta che ti dà la capacità di superare una crisi. Ma attenzione però, abitudine e allenamento si instaurano anche al negativo quando non hai pieno controllo del percorso.

Ecco perché sembra così difficile il cambiamento, perché se sei stato in una condizione di automaticità negativa per tanti anni, quello è diventato il tuo pattern di risposta. Ma è da lì che bisogna cominciare per iniziare ad allenare un nuovo percorso.

Allora perché non proviamo a farlo insieme?

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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