Come forse già sai, mi occupo di alta prestazione da diversi anni.
La cosa che mi affascina maggiormente in questo campo sono proprio le variabili in grado di determinare o meno il raggiungimento del massimo livello di prestazione.
E la base comune di tutte queste variabili è sicuramente l'impegno: senza il duro lavoro, non è possibile raggiungere l'alta prestazione.
Chi è in grado di impegnarsi seriamente per il raggiungimento dei propri obiettivi è quindi già a metà del proprio percorso.
PER APPROFONDIRE: I 5 passi per scoprire chi puoi diventare
Per l'altra metà esistono 3 caratteristiche fondamentali che possono aiutarti.
Vuoi sapere quali sono?
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Ma cos'è “L'alta prestazione"?
Per alta prestazione intendo il superare se stessi, raggiungendo i propri obiettivi in modo continuativo nel tempo e senza troppe rinunce a livello di salute e di benessere personale.
L'ho detto tante volte, ma ci tengo a ripeterlo: non basta ottenere il massimo in un singolo ambito per poter dire di vivere a pieno.
Bisogna raggiungere un equilibrio totale che duri nel tempo.
Come puoi riuscirci?
Scoprilo nel video di questa settimana!
Buona visione!
TRASCRIZIONE DEL VIDEO
Da tanti anni mi occupo di alta prestazione e mi ha sempre interessato questo argomento, soprattutto cercare di capire quali sono le variabili che ottimizzano la prestazione di un essere umano e vorrei innanzitutto creare una definizione condivisa di prestazione. Che cosa intendo per alta prestazione? Intendo il superare se stessi, raggiungere i propri obiettivi in modo continuativo nel tempo e al costo minore possibile.
La mia idea di alta prestazione è molto ampia e non mi piace l'idea di un'alta prestazione che si riferisca in maniera molto settoriale ad un singolo aspetto e poi invece la persona sia carente in tanti altri. Per me alta prestazione significa curare la salute e il benessere, le relazioni e la realizzazione dei propri obiettivi. Questa è la vera "alta prestazione". Non è vera alta prestazione il super manager che ha responsabilità enormi in un'azienda gigantesca che però manda in rovina il suo matrimonio, non si occupa dei figli o magari ha un infarto a 50 anni perché non si è occupato di se stesso. Questa non è alta prestazione continuativa, può essere un momento, ma non è alta prestazione continuativa.
È importante capire che l'alta prestazione è il frutto di un duro lavoro, è il frutto di un alto grado di dedizione. È impossibile raggiungere l'alta prestazione per fattori così poco influenti (sebbene molto citati dalle persone) come il talento naturale. Ecco, sul talento naturale ci sono più miti che in realtà; l'unico forse talento che si può davvero vedere nelle persone che raggiungono l'alta prestazione è quello di sapersi esporre ad un grado di pratica, di sacrificio, di dedizione e di lavoro più alto di tanti altri. Ossia gli altri si stancano prima, queste persone vanno avanti, ma vanno avanti a lavorare con dedizione sulla propria arte, sulle proprie capacità. Non vanno avanti perché hanno il talento e sono nati così. Magari fosse questa la verità, non lo è ed è stato provato da molte ricerche che non è così.
La cosa interessante per me è che dalla mia esperienza in tante aree dell'alta prestazione dagli Astronauti, agli atleti, ai militari, ai manager, ho riscontrato che esistono delle caratteristiche che sono comuni. Possiamo chiamare le 3 virtù chiave che la persona che vuole raggiungere l'alta prestazione deve in un certo senso sviluppare, deve avere, perché senza di quelle farà molta fatica ad arrivare al massimo del suo potenziale.
Quali sono quindi queste tre virtù chiave?
1. La resilienza.
La resilienza è un concetto molto noto in psicologia e deriva dall'idea che una struttura fisica possa essere piegata, ma poi abbia questa capacità di ritornare alla forma precedente. La resilienza significa che sei in grado di superare le cadute, di andare oltre alle sconfitte, di rialzarti davanti alle difficoltà e, siccome se c'è un tratto operativo comune nell'alta prestazione, che chi raggiunge il massimo non è chi sbaglia meno, ma chi sbaglia di più e recupera meglio, perché per raggiungere il top devi avere il coraggio di sfidarti e di andare ai limiti delle tue capacità. Perché se stai sempre seduto nella zona di confort ti illudi di stare bene, ma in realtà non stai arrivando ad esprimere il massimo del potenziale.
Ecco che per fare questo, cioè per essere in grado di rialzarsi dopo le cadute, per essere in grado di riprendersi, ci vuole molta resilienza, anche perché la resilienza permette a queste persone la straordinaria esperienza di imparare dai fallimenti invece di essere terrorizzati dallo sbagliare e quindi o rimanerci male a vita o addirittura evitare completamente l’azione per la paura di fallire; queste persone hanno la straordinaria capacità di prendere le cose più alla leggera e di sapere che sei vuoi osare è probabile che qualche errore lo commetti. E sviluppano questa resilienza proprio perché si espongono sin da piccoli alla possibilità di sbagliare e di riprendere il cammino. Quindi la resilienza è la chiave nell'alta prestazione, però non basta da sola.
2. La seconda cosa che secondo me è molto importante e si ritrova in maniera trasversale in tutte le aree della prestazione è la disciplina.
Disciplina è una parola che ha la sua etimologia in comune con discepolo, cioè disciplina significa sviluppare quelle caratteristiche che permettono un ottimo apprendimento. Non è semplicemente il rigore, non è semplicemente il frustarsi sulla testa per ottenere di più, lo spremersi per ottenere di più. No, è qualcosa di molto più complesso di questo. È mettersi nelle condizioni migliori fisiche ed emotive per continuare ad apprendere da ciò che si sta facendo, proprio perché strutturi la tua vita secondo determinate regole e questa è un'altra caratteristica molto importante. Senza la disciplina, cioè senza quella capacità di ripetere le esperienze con una certa regolarità, perché la disciplina si fonda molto sulla regolarità, non assorbi l’apprendimento, perché le cose sono più sporadiche, meno costanti, meno strutturate, quindi anche la tua capacità di analizzare quelle cose sarà ridotta perché non ti accorgerai che c'è uno schema in quello che stai facendo. Ti sembrerà un po' tutto casuale e guardarlo in retrospettiva renderà difficile capire perché sono successe determinate cose.
Quindi la disciplina ha molto a che fare con l'apprendimento e l'alta prestazione è caratterizzata da un desiderio di queste persone di continuare a crescere e continuare ad apprendere. L'alta prestazione vera è molto meno connessa con l'idea di conquista a discapito degli altri, piuttosto che di crescita e di rapporto con se stessi. La vera alta prestazione non è una sfida con gli altri, non devi dimostrare nulla a nessuno, è una sfida con te stesso per essere ogni giorno che viene migliore del giorno precedente. Questa è l'idea di alta prestazione che io condivido molto che secondo me caratterizza quelli che veramente raggiungono l'alta prestazione.
3. Molto importante e spesso trascurata è la capacità di recupero.
Nell'alta prestazione è tanto importante saper spingere fino in fondo l'acceleratore quanto è importante saper spegnere completamente il motore. L'alta prestazione si manifesta male nella mediocrità delle vie di mezzo, l'alta prestazione è "do tutto adesso e poi stacco del tutto dopo”. Non è mai questo continuativo lavorìo (o meglio lavorìo che rappresenta un logorìo) in realtà, ma è proprio mi concentro, do il massimo e poi sono in grado di staccare la spina. È un'alternanza di ritmi perché, se veramente sei in alta prestazione, sei in alta intensità e inevitabilmente non puoi tenere quella condizione in maniera protratta nel tempo. Chiunque sappia lavorare in alta prestazione sa che deve staccare, che deve fare delle pause e che ci sono delle giornate in cui non deve proprio fare nulla e questa è una caratteristica che nella società di oggi tendiamo a dimenticarci.
La buona notizia in tutto questo è che l'alta prestazione è molto meno legata ai tuoi geni, ai tuoi talenti naturali, e molto più legata a come costruisci la tua vita, a quali sono le abitudini che inserisci e a quanto ti alleni su queste 3 variabili. Più riesci a stare concentrato su queste cose più il livello della la tua prestazione aumenterà.
E voglio anche aggiungere un'ultima cosa: l'alta prestazione non è qualcosa che si definisce in base all'oggetto della prestazione, l'alta prestazione vale tanto per l'astronauta quanto per la mamma casalinga, cioè alta prestazione vuol dire dare il meglio, vuol dire essere presenti, vuol dire non fare le cose con un livello di consapevolezza così basso che non ti accorgi di nulla, che ovviamente dai risultati più scadenti, ma soprattutto che non ti godi e non apprezzi più nulla, perché un'altra caratteristica fondamentale dell'alta prestazione è che tutto viene fatto con un grado di consapevolezza molto più alto e questo si traduce con un grado molto più alto di apprezzamento, soddisfazione e, in definitiva, anche gratitudine.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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