Come gestire la rabbia: 3 consigli per imparare a controllarla

Come gestire la rabbia: 3 consigli per imparare a controllarla

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Ti è mai capitato di arrabbiarti così tanto da perdere il controllo sulle tue emozioni, parole e azioni?

Chiunque ha provato rabbia almeno una volta nella vita. È normale.

Il problema invece è che per molte persone questo stato emotivo è quello predominante, anche se non se ne accorgono.

Questo sentimento porta con sé numerose conseguenze negative come stress, ansia, scompensi alimentari e patologie fisiche.

Molte volte infatti la rabbia non si manifesta verso l’esterno, ma viene accumulata internamente.

Questo, come puoi immaginare, è estremamente dannoso per la tua salute.

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Oggi scoprirai cos’è la rabbia e come controllarla grazie a 3 importanti consigli.

Ogni cambiamento parte da te e dalla tua capacità di interpretare e maneggiare gli avvenimenti che ti accadono.

Anche nel caso della rabbia quindi è fondamentale capire quali sono le azioni da intraprendere per gestirla ed essere così la migliore versione di te in ogni circostanza.

Cos'è la rabbia e quali problemi causa

Come anticipato, tutti viviamo di tanto in tanto la rabbia. Non è necessariamente un bello stato emotivo, però credo che non ci sia una persona sulla faccia della terra che non abbia vissuto in qualche momento uno stato di rabbia.

A volte si ha ragione, a volte si ha torto. Non è tanto importante in questa discussione capire qual è la ragione per cui scaturisce la rabbia, ma stiamo sul fenomeno in quanto tale.

La rabbia o si sfoga o ti fa affogare; sono due stati opposti, ma sono gli unici due che la rabbia effettivamente permette. Perché la rabbia o esplode verso l’esterno, e dunque tende a danneggiare gli altri, o implode verso l’interno e tende a danneggiare te.

Quindi la rabbia va disinnescata, in un certo senso, prima che parta, perché nel momento in cui è partita è abbastanza difficile che sortisca un effetto diverso da quello che ho descritto.

Se la rabbia caratterizza “qualche" momento della vita non è un grande problema, ma se diventa uno stato emotivo prevalente allora diventa sì un problema, in particolar modo perché lo stato emotivo prevalente porterà in una organizzazione sociale come quella moderna quasi sempre a un’implosione della rabbia, perché l'esplosione della rabbia verrà in un certo senso punita piuttosto presto nella vita di una persona.

Quindi l'implosione della rabbia susciterà tutta una serie di danni interni che da un certo punto di vista sono i danni poi legati allo stress e anche alla possibilità di creare delle vere e proprie patologie fisiche legate a questa sensazione prevalente.

La rabbia poi toglie bellezza alla vita, perché ti fa stare in una situazione di perenne guardia. È come se tu dovessi sempre essere attaccato da qualcosa o da qualcuno e dunque sei sempre pronto ad attaccare tu qualcosa e qualcuno, e la rabbia è anche una di quelle manifestazioni che lavora molto bene e molto profondamente sulla velocità della risposta, cioè la rabbia è proprio come una perdita di controllo che funziona molto bene perché ti arriva all'improvviso e non te ne rendi veramente conto.

Esistono tre aspetti che possono aiutarti a riguadagnare un certo grado di controllo e abbassare il livello di rabbia.

1. Interrompi il flusso di quel che sta accadendo

Il primo aspetto è proprio quello di interrompere il flusso di ciò che sta accadendo e un modo per farlo che è molto fisiologico, molto conosciuto, e che è anche poi il modo che si utilizza in tante delle tecniche di rilassamento, è partire dal respiro.

Cioè riguadagnare controllo sul proprio respiro, in particolare rallentando la sua frequenza e utilizzando il respiro diaframmatico addominale. Dal punto di vista neurofisiologico, è un modo per rallentare o ridurre la stimolazione del sistema nervoso simpatico, potenziare l'azione del parasimpatico, attraverso la stimolazione del nervo vago, e cambiare, o perlomeno, contribuire a cambiare un po’, il tuo stato d’animo e la velocità di flusso di questa informazione che sta arrivando al tuo sistema nervoso centrale, o che si sta elaborando nel tuo sistema nervoso centrale, che è quell'informazione legata all'attacco, alla guerra, alla fuga, alla reazione fisica, se vogliamo.

2. Chiediti questo: "sto dando il meglio di me"?

Fai diventare questa domanda una sorta di meccanismo automatico che, ogni volta che ti senti a disagio, che senti questa rabbia arrivare, scatta da sé, in modo automatico, per l'appunto. Per arrivare a far sì che sia così, il suggerimento che ti do, almeno nelle occasioni in cui ti è possibile, è di scriverla: scrivi la domanda "sto dando il meglio di me?” ed elabora qualche concetto relativo al tuo stato di rabbia in quel momento. Non sarà sempre possibile farlo ovviamente (se sei per strada o se sei fuori), ma tutte le volte che ti è possibile fare questo, dopo aver respirato e rallentato il flusso, siediti un secondo, prendi il tuo quaderno e rispondi a questa domanda - "sto dando il meglio di me?” -, elaborando il concetto di rabbia in modo tale da rendere più distaccata e più obiettiva la tua riflessione.

Se ti fai la domanda onestamente è quasi impossibile che in uno stato di rabbia tu possa rispondere sì, perché, riflettici un attimo, la rabbia non piace a nessuno, nemmeno a chi la vive. È un meccanismo quasi automatico di difesa, di protezione, ma nel momento in cui ti senti in quella condizione sei tu il primo a capire che non è la condizione più adatta per interagire con qualcuno.

Leggi anche: Perché scrivere un diario è terapeutico per il tuo equilibrio psico-emotivo.

3. Riprendi il controllo: riprendi la guida cambiando marcia

Perché "cambiando marcia"? È un po' come se ti concentrassi su un’idea, su un’analogia, su una metafora che, se vogliamo, è quella della macchina: dai giri del motore molto alto, che equivalgono allo stato di rabbia, cambi marcia e i giri del motore si abbassano, ma sei sempre sulla stessa strada, però.

Quindi questa è un'immagine mentale che perlomeno a me aiuta molto a capire che non è che devi cambiare strada, cambiare direzione, tornare indietro e fare inversione a U. No, semplicemente per abbassare i giri del motore basta che metti una marcia più alta. Quindi è sempre possibile fare un cambiamento che è interno, piuttosto che esterno.

È sempre possibile fare una modifica alla propria funzionalità che ti permette di stare su quella strada, ma di abbassare anche il rischio di andare fuori strada, perché perdi il controllo del volante, perché i giri del motore sono troppo alti.

Allora la rabbia è un fenomeno fisiologico, quello che non è fisiologico è quando la rabbia diventa cronica e quando, soprattutto, finisce con l'implodere verso l'interno di te perché, in realtà, non c'è un meccanismo di sfogo.

Ricordati sempre che la rabbia è lo stato emotivo connesso con il combattimento fisico e che serviva ai nostri antenati ad avere il massimo della reattività dell'organismo per salvarsi la pelle.

Nella stragrande maggioranza delle interazioni di oggi questo non serve assolutamente a nulla e rende l'interazione non solo meno efficace, ma anche molto meno appagante.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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