Cosa non comprare mai al supermercato: la spesa della salute

Cosa non comprare mai al supermercato: la spesa della salute

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La corretta alimentazione è di sicuro uno dei 4 pilastri dello sviluppo salutare. Magari anche tu ne sei consapevole ma, allo stesso tempo, hai difficoltà ad adottare effettivamente delle sane abitudini alimentari. Un terreno d’insidie, in questo senso, è spesso la spesa.

È, infatti, a partire dalla spesa che puoi fare quelle scelte consapevoli che ti permettono di nutrirti in modo corretto.

Il supermercato è anche un’esperienza sociale. L’arrivo di questi enormi casermoni traboccanti di prodotti ha rappresentato un capitolo importante dal punto di vista sociale, nei comportamenti, diventando un pilastro fondamentale dello stile di vita consumista occidentale.

È facile intuire come mai il supermercato possa tenderti delle trappole inducendoti ad acquistare prodotti. La stessa disposizione negli scaffali è tutta orientata a farti acquistare in modo impulsivo anziché operare delle scelte consapevoli. Oggi si va a fare la spesa una volta a settimana o due volte al mese. Il modello è quello del riempimento del carrello, con il risultato di comprare tanti prodotti in eccesso che poi superano la data di scadenza.

C’era anche l’abitudine di fare la lista della spesa, compilare a mano dei foglietti che tenevano conto di ciò che mancava. Oggi, con la scusa dello smartphone sempre in mano, è possibile prendere delle note, ma la pigrizia prevale a dispetto delle necessità.

Cosa comporta questo atteggiamento?

  • Acquistando di getto al supermercato sulla base di ciò che si trova sui banconi, in bella esposizione, si comprano più prodotti di facile consumo e alimentari ricchi di zuccheri e grassi saturi. Con ciò influendo negativamente sulla propria salute.
  • Comperando sul modello del carrello pieno, si spendono molti più soldi del necessario.

Come il supermercato ti condiziona a comprare male

La psicologia sociale di scuola americana, leader nel mondo nell’analisi del comportamento dei consumatori, ha analizzato le abitudini di acquisto nel corso dell'ultimo secolo.

Quella che a te potrebbe sembrare una collocazione casuale dei prodotti, è in realtà il frutto di decenni di esperienze scientificamente provate, che hanno l’unico scopo di indurre il consumatore a comprare determinati prodotti e in maggiore quantità. Anche e soprattutto quando non servono. Infatti, gli acquisti al supermercato non fanno leva sul bisogno o sulla necessità, quanto più sul desiderio di possesso.

È per questo motivo che i beni di prima necessità quasi sempre si trovano in fondo o comunque non sono mai messi in evidenza: l’acqua, le uova, il latte. Il consumatore li acquisterebbe comunque.

Uno studio ha dimostrato che al supermercato, dopo 30 minuti tra gli scaffali, il consumatore smette di fare acquisti razionali per abbandonarsi a risposte emotive. In pratica, anziché andare via dopo essersi assicurati il necessario, che si cerca e si mette nel carrello per prima, si rimane ad acquistare beni che non servono, ma sono in più.

La disposizione dei prodotti poi è fatta in modo da premiare quelli più costosi, in genere collocati da metà in su negli scaffali, mentre in basso, praticamente sul pavimento, ci sono i prodotti meno costosi. I primi sono dunque a contatto visivo e facili da prendere, i secondi sono quasi nascosti e richiedono uno sforzo per afferrarli.

La disposizione degli alimentari segue questo principio, con la differenza che le presunte virtù di alcuni cibi (0 grassi, 0 zuccheri) vengono fatte pagare più caro. 

Cosa comprare al supermercato?Come non farsi fregare e comprare bene

Come possiamo districarci in questo mondo dove il cibo è considerato come merce e quindi segue le regole del mercato e del profitto più che della salute pubblica, e dove il marketing orienta e influenza le scelte del consumatore ben al di là del contenuto e della qualità di un prodotto? Come facciamo a sapere che cosa c’è davvero in quello che compriamo e mangiamo, e ad orientare meglio i nostri acquisti? Come possiamo difenderci e tutelarci, se non ci possiamo fidare di quello che ci dice la pubblicità, o le etichette, spesso incomplete perché non ci sono leggi che obbligano i produttori a dichiarare certe informazioni in etichetta?

  • Il primo consiglio è proprio quello di fare la lista e farla a mano e attenersi ad essa. Facendo la lista andrai a comprare quello che ti serve, anziché lasciarti guidare dalle suggestioni degli scaffali. Prima di compilare la lista osserva quello che ti manca o che ti serve.
  • Mai andare a far la spesa quando si ha fame, quindi in prossimità dell’ora di pranzo o dell’ora di cena. Il supermarket sfrutta proprio questo elemento di debolezza per strapparti l’acquisto di snack costosi e malsani, bevande gasate e stuzzichini di ogni tipo.
  • In genere si fa la spesa nel primo giorno libero del fine settimana, ad esempio il venerdì sera oppure il sabato mattina o ancora il giorno successivo. È normale: ma il supermercato “lo sa” e tenta di rifilarti offerte di tutti tipi con volantini e spot televisivi. Il weekend è poi periodo di sport, perfetto per rilassarsi al divano a mangiare cibo spazzatura.
  • Non basarti sulle confezioni. Alla base di queste ci sono studi che ti inducono a scegliere un prodotto al posto di un altro. Per esempio, la dicitura “integrale” viene usata anche per prodotti che non sono del tutto integrali; così come l’attributo di “light” viene dato a cibi poveri di grassi ma ricchi invece di zuccheri.
  • Leggi invece le etichette: gli ingredienti e il contenuto purtroppo sono scritti in piccolo, ma in alcune catene di supermercati si trovano le lenti di ingrandimento.
  • Mangia il cibo meno elaborato possibile. Il famoso motto “less is more” si adatta perfettamente anche al mondo della nutrizione. Infatti, meno è elaborato un alimento, e quindi più vicino si presenta al suo stato naturale, e più conserva intatti i suoi nutrienti.
  • Evita gli additivi. Leggere attentamente le etichette serve anche a sapere quanti e quali additivi sono contenuti nei prodotti. Gli additivi alimentari sono un’ampia classe di sostanze naturali o di sintesi che vengono aggiunte agli alimenti per prolungarne la conservazione o per migliorarne le caratteristiche organolettiche o semplicemente per potenziarne il gusto. Alcuni di questi additivi non sono salutari come lo sciroppo di mais ad alta concentrazione di fruttosio, i grassi idrogenati o parzialmente idrogenati e i dolcificanti.
  • Evita ingredienti “funzionali”. Gli alimenti funzionali sono cibi che contengono concentrazioni più elevati di nutrienti dalle comprovate proprietà benefiche, come nel caso delle crucifereo del tè verde. Alcune volte, però, certi cibi artificiali elaborati vengono venduti per “funzionali” e quindi per salutari, ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno. Infatti, non significa che caramelle, merendine o biscotti confezionati a cui vengono aggiunti vitamine o sali minerali siano sani in assoluto perché comunque conterranno un eccessivo carico di zuccheri oltre che, magari, diversi additivi (per dire: una caramella alla menta non ha le proprietà della menta).
  • Non comprare cibo spazzatura offerto in quantità industriali. Spesso le offerte sono a quantità: il costo della birra per un'intera cassa di lattine o di bottiglie sembra conveniente, finché non ti rendi conto che avendone di più in casa ne consumerai di più, spendendo come minimo la stessa somma pre-offerta. 
  • Non fare scorte di alimenti facilmente deperibili che conti di consumare entro un lasso di tempo accettabile. Questo perché comunque devi avere una dieta sana e salutare, basata sulla variazione degli alimenti. Lo spreco si combatte con un approccio basato sul benessere.
  • Evita di acquistare i prodotti che ho elencato in questo articolo approfondimento: i cibi da non mangiare mai.

Approfondire richiede tempo, pazienza, attenzione, ma ripaga in termini di salute personale e familiare. In più in questo modo daremo un importante contributo per cambiare il mondo intorno a noi perché un consumatore più attento e consapevole dirotterà gradualmente ma inesorabilmente l’offerta verso prodotti più salutari.

Orientati su cibi sani: la loro forza non sta solo nel gusto e nell'equilibrio, ma anche nel fatto che contribuiscono a potenziare il tuo organismo, mettendoti al riparo dalle malattie legate a uno stile di vita malsano.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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