Difficoltà di concentrazione negli adulti. Cosa fare?

Difficoltà di concentrazione negli adulti. Cosa fare?

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Negli ultimi anni numerosi studi hanno messo in evidenza come sempre più persone facciano fatica a concentrarsi e si sentano in qualche modo in difficoltà nel gestire al meglio la propria prestazione mentale.

La tecnologia gioca un ruolo importante in tutto questo in quanto rende possibile a numerosi stimoli di violare il nostro spazio mentale e di interferire con i nostri obiettivi primari.

Questo porta spesso ad un senso di frustrazione perché si arriva alla fine della giornata stanchi ma con la sensazione di aver concluso troppo poco.

Del resto il nostro cervello ha a disposizione delle risorse limitate e il fatto di stimolare continuamente con compiti che non sono prioritari, rende impossibile avvalersi di quelle medesime risorse quando è davvero necessario.

Questo accade in molteplici occasioni diverse e spesso senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

È un po’ come se la nostra concentrazione venisse rubata da cosa che magari non ci interessano nemmeno per davvero.

Pensaci un attimo: cammini per strada e sei bersagliato da mille scritte e cartelloni pubblicitari, poi entri magari in un negozio e ci sono offerte e prezzi, poi controlli sul telefono qualcosa e ti perdi navigando vari siti, infine intercetti nella metro uno schermo e di metti a guardare le notizie.

Tutti questi fattori sono vere e proprie distrazioni rispetto ai tuoi compiti primari, sono ladri nascosti di attenzione e concentrazione che ti rendono meno capace nei compiti che contano davvero.

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Problemi di concentrazione: quali sono le cause?

La concentrazione viene definita come la capacità di focalizzare l’attenzione su qualcosa di specifico, qualcosa che deve superare la soglia della nostra attenzione, in altre parole, essere notata.

Contrariamente a quello che si può pensare, non sempre quello che viene notato a livello neurologico arriva alla nostra coscienza.

Noi “notiamo” tutta una serie di segnali che non arrivano alla coscienza ma agiscono comunque sul nostro sistema nervoso centrale.

Per altro per poter evitare che uno stimolo ci distragga ne dobbiamo invece diventare consapevoli.

Molti dei segnali pubblicitari lavorano a livello subconscio e proprio per questo non riusciamo ad evitare che ci condizionino.

Ma non sono solo cause esterne a renderci distratti e deconcentrati. Alcune condizioni psico-emotive ci rendono meno efficaci sul piano cognitivo e anche più vulnerabili alle distrazioni che ci circondano:

Sono esempi di condizioni che ci predispongono alle distrazioni e riducono la nostra attenzione.

Problemi di concentrazione: quali sono le conseguenze?

Avere una prestazione mentale inadeguata ha delle conseguenze importanti sulla nostra vita. In alcune circostanze essere poco concentrati diventa nel vero senso della parola pericoloso come per chi guida o per chi lavora con macchinari complessi.

Ma anche il semplice peggioramento della propria produttività ha conseguenze negative sulla riuscita dei nostri progetti di vita.

Anche nelle relazioni una scarsa concentrazione  viene percepita come distacco e disinteresse dall’interlocutore, come accade quando, in una coppia, uno dei due parla e l’altro guarda il telefono.

Del resto viviamo nell’epoca in cui tutti pensano di fare multitasking, un fenomeno che in realtà non esiste, almeno sul piano neurologico.

Infatti il multitasking non significa portare avanti compiti in parallelo (come lascia intendere il termine) ma semplice spostare continuamente l’attenzione da una cosa all’altra, riducendo l’efficienza complessiva del lavoro.

Come ritrovare la concentrazione mentale

La concentrazione permette di sfruttare al meglio le meravigliose capacità del nostro cervello.

Ci sono alcune regole generali che possono aiutare a ritrovare

  1. Arginare l’effetto delle distrazioni isolandosi e disconnettendosi
  2. Avere chiari obiettivi e intenzioni per ciascuno specifico compito
  3. Essere riposati e fare brevi pause ogni 60-90 minuti
  4. Evitare di annoiarsi
  5. Essere motivati

Non curare questi aspetti significa amplificare significativamente la vulnerabilità alle distrazione e correre quindi il rischio di essere spesso in una condizione di scarsa concentrazione.

In particolare ci sono alcune condizioni in cui questo diventa davvero importante e nelle quali i fattori sopra elencati pesano in modo diverso:

  1. Nello studio: è fondamentale isolarsi ed essere riposati e motivati perché gli obiettivi sono in qualche modo imposti dall’esterno e la noia potrebbe sicuramente presentarsi, come ogni studente sa bene!
  2. Nel lavoro: è fondamentale isolarsi e non annoiarsi ma soprattutto avere obiettivi e intenzioni chiari, cosa non sempre tenuta in considerazione nel mondo del lavoro.
  3. Nello sport: per tollerare lo sforzo occorre essere motivati, riposati e avere chiara l’intenzione per la quale abbiamo preso la decisione di fare fatica.

Perdere la concentrazione ogni tanto è del tutto normale ma vivere in uno stato perenne di scarsa concentrazione porta ad una vita quanto meno sotto tono e a volte lontana dai nostri desideri. 

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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