Quali sono i cibi del buonumore

Quali sono i cibi del buonumore

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Quando parlo di vivere a pieno non penso a concetti astratti, ma mi riferisco all’ottimizzazione degli aspetti reali e concreti della vita di una persona: stato mentale, stato fisico e, ovviamente, anche stato d'animo.

Hai mai chiesto a una persona evidentemente di pessimo umore "come stai"? Di sicuro non risponderà "bene", o se userà questo termine lo farà tenendo il muso o usando un tono di voce che non indica di certo felicità. Va da sé che l'umore influisce sulla nostra percezione di benessere del momento e a lungo andare anche su quella del vivere una vita al meglio delle nostre possibilità.

Conosciamo i meccanismi che condizionano lo stato d’animo ed è possibile manovrarli in qualche maniera? Una risposta possiamo trovarla nei neurotrasmettitori: si tratta di componenti chimici che funzionano da mediatori nelle risposte del nostro corpo agli stimoli e determinano un’ampia varietà di reazioni.

All’interno di questa grande famiglia c’è la serotonina, chiamata anche “ormone della felicità” poiché tra le numerose funzioni che svolge vi è anche la regolazione del tono dell’umore.

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In che modo possiamo aumentare i livelli di serotonina nel nostro corpo? Introdurla tramite l’alimentazione è possibile? In sintesi: esiste un cibo che ci renda felici? La risposta può essere soggettiva per ognuno di noi, ma per fortuna abbiamo dei parametri oggettivi su cui poterci basare: infatti la serotonina viene prodotta dal nostro corpo a partire da un precursore presente negli alimenti, il triptofano.

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Che caratteristiche hanno i cibi che influenzano l’umore

Per aumentare i livelli di serotonina e in sostanza, per migliorare il nostro umore, possiamo porre particolare attenzione all’introduzione di quei cibi che contengono elevate quantità di triptofano, uno degli amminoacidi essenziali che non vengono prodotti dal nostro organismo.

Attenzione però, non tutti i cibi ad alto contenuto di triptofano producono automaticamente serotonina: per essere sintetizzata è necessaria la presenza di carboidrati, ferro e vitamine del gruppo B.

Quando assumiamo cibi con queste caratteristiche il meccanismo di azione può essere riassunto così: l’aumento di zucchero nel sangue provoca la produzione di insulina, che favorisce la penetrazione dei nutrienti nelle cellule, ad eccezione del triptofano, che resta in circolo nel sangue e viene facilmente assimilato a livello del sistema nervoso centrale, dove viene poi trasformato in serotonina.

Non a caso i cibi dolci sono detti anche “comfort food” e sono quelli che cerchiamo quando ci sentiamo giù di tono o preoccupati per qualcosa.

Quali cibi influiscono sulla produzione di neurotrasmettitori migliorando il nostro umore

Per non rimanere vittime del circolo vizioso dei picchi glicemici dato dall’ingestione di zuccheri semplici e per non incorrere nel rischio di ingrassare e sviluppare malattie metaboliche, l’ideale è assumere cibi ricchi in fibre e carboidrati complessi, in modo che gli zuccheri vengano rilasciati in maniera graduale.

Quindi è bene includere nella nostra dieta cereali integrali, legumi e frutta, e inserirli nel nostro piatto unico insieme ad altri cibi con alti contenuti di triptofano come fonti proteiche di origine animale (latte e derivati, uova, pesce, carni magre), frutta secca e semi.

Un impatto positivo essenziale sul metabolismo del triptofano è dato anche dagli antiossidanti, composti di cui sono ricchissimi tutti i prodotti vegetali, da inserire in abbondanza e in ogni pasto nella nostra routine alimentare.

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Quali sono gli alimenti che migliorano l'umore

Quali sono gli alimenti che appartengono a queste categorie e che possiedono tutte le caratteristiche giuste? Qualche esempio:

  1. avena, farina di segale 
  2. banana, dattero
  3. uova
  4. salmone, sgombro
  5. pollo, tacchino
  6. soia
  7. latte, yogurt, parmigiano
  8. noci, semi di sesamo
  9. cioccolato fondente
  10. spinaci, barbabietola, cavoli, broccoli
  11. curcuma, alga spirulina

È possibile che molti di questi alimenti siano già presenti nei nostri piatti, ma bisogna ricordare che devono essere inseriti all’interno di una dieta equilibrata e affiancati da sane abitudini per poterci dare dei reali benefici.

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Il buonumore non ha a che fare solo con quel che mangiamo

Il nostro umore infatti non dipende solo da come mangiamo: la pratica dell’attività fisica deve essere inserita regolarmente nelle nostre giornate, in modo da creare un’abitudine che oltre ad influire positivamente sul nostro stato fisico generale, favorisca la produzione di serotonina.

Un’adeguata gestione emotiva inoltre è fondamentale per agevolare la chimica cerebrale e ottenere un benessere complessivo che ci porterà infine a vivere una vita a pieno: è inutile contare solo su quello che introduciamo mangiando illudendoci che sia la soluzione a tutti i nostri problemi, se non lavoriamo sul cambiamento dei nostri schemi mentali e della prospettiva con cui affrontiamo la nostra vita.

Se fai affidamento sul cibo per il tuo buonumore, segui i consigli appena visti. Ma puoi fare anche qualcosa di più: amplia il tuo spettro seguendo il corso gratuito Potenzia la Salute, che, oltre a darti consigli sull'alimentazione, ti dà le basi per stare meglio a 360 gradi, mentalmente e fisicamente.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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