Fin dai tempi di Ippocrate è apparso chiaro che la nostra salute dipende in modo stretto dallo stile alimentare che adottiamo. Il cibo può avvelenarci o disintossicarci, rafforzarci o indebolirci, farci ingrassare o rafforzare i nostri muscoli.
Numerose ricerche dimostrano che una corretta alimentazione contribuisce a prevenire numerose patologia tra cui infarto, ictus, ipertensione, malattie neurodegenerative, diabete, obesità e patologie oncologiche. Queste vengono definite addirittura patologie da civilizzazione a sottolineare come il loro emergere sia legato ad uno stile di vita caratterizzato da troppo cibo e insufficiente movimento fisico.
Se vogliamo quindi prevenire molte malattie e vivere più a lungo, la prima cosa da fare è correggere l’alimentazione quotidiana.
Che sia necessario mangiare bene per vivere bene è ormai assodato. Alimentazione e salute sono strettamente legate così come lo sono alimentazione e malattie. Quindi è tutto questione di scelte, di abitudini che, ripetute nel tempo, determinano differenti risposte metaboliche e cellulari. Ma cosa significa esattamente avere un’alimentazione sana?
Davanti a questa domanda si aprono numerosi scenari e un numero infinito di risposte, molte delle quali con scarso valore scientifico. In realtà prima di preoccuparci di quale sia l’approccio nutrizionale più valido (determinarlo potrebbe richiedere ricerche molto complesse, costose e lunghe nel tempo e al momento non esiste alcuna risposta certa) è molto più importante definire quali sono gli errori fatali che dobbiamo evitare di commettere.
Una volta che abbiamo capito gli errori potremmo adottare abitudini differenti anche nel rispetto di gusti e culture alimentari diverse. Insomma non conta tanto se mangi il broccolo, il cavolo o la rapa quanto che tu scelga più spesso uno di questi alimenti rispetto alle patatine fritte o al dolcetto! Cambiare abitudini non è facile, ma possibile. Scopri come con il corso Nutrizione Potenziativa.
Esistono alcuni errori che sono stati messi in relazione con numerose malattie che ci colpiscono ed è la correzione di questi il primo passo che possiamo fare per prevenire le malattie e allungare la nostra prospettiva di vita.
Eccessivo carico glicemico: mangiamo troppi zuccheri e troppi cereali raffinati. Dolci, bibite, zucchero nel caffè, pasta, pane, riso, grissini, crackers hanno invaso le nostre tavole e destabilizzano la glicemia. Questo a sua volta comporta delle impennate nella produzione di insulina che causa numerose alterazioni metaboliche. La soluzione è ridurre il consumo di zuccheri e sostituire i cereali raffinati con le versioni integrali.
Composizione degli acidi grassi: la tipica dieta occidentale fornisce un’eccessiva quantità di acidi grassi polinsaturi omega 6 che sono infiammatori e dannosi. Questo è legato al consumo elevato di olio di girasole (presente in moltissimi prodotti industriali) e all’abbondanza di alimenti ricchi di acido arachidonico come formaggi e carni. Il nostro organismo ha invece bisogno di un maggior apporto di acidi grassi polinsaturi omega 3 dal pesce e di acidi grassi monoinsaturi come quelli contenuti nell’olio extravergine d’oliva. Sono accettabili piccole dosi di acidi grassi saturi come quelli presenti nel burro.
Composizione dei macronutrienti: i rapporti tra i macronutrienti sono variati rispetto al passato e oggi assumiamo una quota maggiore di carboidrati rispetto a grassi e proteine. Ma soprattutto questi carboidrati sono in gran parte apportati da cereali invece che da verdura e frutta. Occorre ridimensionare la loro presenza in funzione dell’attività fisica svolta: se si fa molto sport si possono assumere quantità maggiori di carboidrati rispetto a chi non ne fa.
Densità dei micronutrienti: la quantità elevata di alimenti raffinati e industriali riduce l’apporto di vitamine e micronutrienti. Il primo passo è quello di aumentare il consumo di cibi genuini e in particolare di frutta e verdura e il secondo è di considerare l’utilizzo di un integratore multivitaminico.
Equilibrio acido-base: la quantità eccessiva di cereali e di cibi di origine animale comporta una tendenza all’acidosi che deve venire compensata mettendo in attività i sistemi tampone del corpo. È importante garantirsi un apporto adeguato di alimenti alcalinizzanti in primis le verdure.
Rapporto sodio/potassio: il consumo di sale nella dieta moderna è spropositato e questo fornisce al corpo una quantità eccessiva di sodio rispetto al potassio. Quest'ultimo viene invece assunto in quantità ridotte perché è presente soprattutto in frutta e verdura. Ridurre il consumo di sale, stare attenti agli alimenti industriali salati e aumentare il consumo di verduro aiuta a ripristinare un corretto equilibrio.
Contenuto di fibra: l’introduzione di dosi massicce di alimenti raffinati e la riduzione del consumo di verdura, frutta e cereali integrali, porta la maggior parte delle persone a non raggiungere la soglia di 25 grammi di fibra al giorno considerata salutare. Questo aumenta il rischio in particolare di malattie intestinale oltre a incidere negativamente sul senso di sazietà. Occorre aumentare verdura e frutta e usare cereali di tipo integrale.
Parlare di cibi che proteggono dal cancro è una semplificazione estrema e per certi aspetti fuorviante. Quello che protegge dai tumori è uno stile di vita complessivamente sano fatto di 4 fondamenti: nutrizione, integrazione alimentare mirata se necessaria, allenamento fisico e lavoro interiore finalizzato in particolare alla gestione dello stress.
Nessun cibo ha di per sé la capacità di prevenire i tumori anche perché la funzionalità ottimale dell’organismo è permessa da un’alimentazione completa ed equilibrata e non dalla presenza di specifici alimenti.
Per altro va ricordato che il nostro corpo gestisce quotidianamente l’eliminazione di cellule tumorali che si sviluppano come conseguenza naturale del processo di invecchiamento. Solo in alcune circostanze, quando il corpo perde questa capacità di smaltire le cellule malate, si sviluppa un tumore clinicamente rilevante.
Alcuni aspetti di questa protezione immunitaria si esercitano nel tratto gastrointestinale anche grazie alla presenza del microbioma e dunque sono indirettamente connessi anche questi con lo stile alimentare.
Pur non essendoci dubbi sul fatto che la dieta abbia una forte influenza sulla possibilità di sviluppare malattie anche gravi come il cancro, non esiste una visione univoca su quale sia la dieta anti-cancro migliore. Sappiamo che esistono alcuni cibi che andrebbero evitati come le carni lavorate, le carni troppo cotte, gli zuccheri e l’alcol in eccesso. Sappiamo anche che esistono alimenti che hanno azioni protettive come le verdure e in particolare le crucifere, le spezie, la fibra e i legumi. La riduzione del consumo dei primi e l’aumento del consumo dei secondi, nel contesto comunque di un’alimentazione complessivamente bilanciata, offre le chance più elevate di fare prevenzione.
Il paziente che ha dovuto affrontare un tumore dovrebbe porre un’attenzione particolare allo stile di vita e alla nutrizione. In questi casi è l’ideale che oltre all’oncologo il paziente riceva il supporto di un medico nutrizionista che fornisca un approccio personalizzato alla nutrizione. Ovviamente il paziente deve evitare i cibi che favoriscono il cancro e in questo senso vanno messi in cima alla lista le carni lavorate, le carni bruciate o eccessivamente cotte, l’alcol e gli zuccheri. Ovviamente anche in questo caso non è l’eccezione una tantum a creare un problema ma l’uso regolare di alimenti che possono favorire la ricomparsa del tumore.
Nel complesso possiamo dire che l’alimentazione gioca un ruolo importante nel promuovere o prevenire l’insorgenza di patologie, per questo motivo ti consiglio di seguire il video corso "Potenzia la tua salute".
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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