A volte, nella vita, avvertiamo una spinta al cambiamento. Spesso rimane sotto la superficie, per poi farsi sentire in maniera sempre più urgente. E diventiamo insofferenti. Talvolta è un senso di insoddisfazione o la consapevolezza che, per (ri)nascere davvero, dobbiamo uscire gradualmente dalla nostra zona più familiare.
Ho sempre avuto profonda fiducia nell'autonomia personale, nel potere che ciascuno di noi ha di disegnare il proprio percorso di crescita personale.
Ma, anche per me, c’è stato un momento preciso in cui ho scoperto quanto sia preziosa una guida esterna, una voce amica in grado di di offrire una prospettiva nuova, illuminando sentieri che altrimenti non avremmo considerato.
Un momento per me importante deriva dalla mia esperienza sportiva. Ad un certo punto quando facevo pugilato avevo un trainer che si dilettava anche a lavorare come coach sugli aspetti mentali. Un giorno mi chiese se avevo paura a salire sul ring con persone più forti di me. Gli dissi di si, ovviamente perché ogni pugno può fare davvero male. “Appunto” mi disse “anche un pugno tuo”.
Questa risposta mi rimase in mente molto dopo la fine delle mie esperienze pugilistiche perché mi insegnò una cosa fondamentale: tutti abbiamo paura, tutti possiamo subire un pugno, metaforicamente parlando, anche quelli molto bravi. Quindi siamo tutti sulla stessa barca e quindi non ha senso tirarsi indietro davanti alle sfide. Questo concetto di non tirarsi indietro mi ha aiutato molto nella mia vita.
La mia è stata una transizione significativa, che ha migliorato non solo il mio approccio al lavoro, ma anche la mia visione del miglioramento personale.
Ho scoperto che, più spesso di quanto pensiamo, per riuscire a tracciare la nostra strada con chiarezza, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a pulire gli occhiali. Si tratta di fare un grande lavoro interiore, che è uno dei 4 fondamenti di una vita piena, appagante, completa e gratificante.
In questo video ti illustro tre fattori che ti impediscono di cambiare:
Cosa fa un coach (e cosa non fa): un ruolo chiave da capire a fondo
Spesso si tende a fare confusione sul ruolo del coach. Cerchiamo di fare chiarezza. Un coach è una figura professionale che ti affianca nel raggiungimento dei tuoi obiettivi. Tramite strumenti specifici (le cosiddette “domande potenti”) e un ascolto attivo e non giudicante, il coach ti aiuta a:
- Riconoscere e definire i tuoi obiettivi in maniera chiara e realistica.
- Esplorare le tue risorse interiori e le tue potenzialità ancora inespresse.
- Superare blocchi e convinzioni limitanti che ti frenano.
- Seguire un piano d'azione concreto e sostenibile, fatto di piccoli obiettivi raggiungibili.
- Mantenere costante la motivazione lungo il percorso.
È molto importante capire cosa il coach non fa. Un coach non è un terapeuta: infatti, non si occupa di problemi psicologici profondi o traumi. Non è un consulente: non ti dice cosa fare, ma ti sostiene nel trovare in autonomia le tue soluzioni. Un coach non è un guru: non ti fornisce risposte assolute o scorciatoie. Il suo ruolo è essere uno specchio, facilitare la tua auto-scoperta e la tua azione.
Come scegliere un coach: 5 criteri fondamentali
L’ambito del coaching (che si parli di lifestyle coach, wellness coach o health coach) è in crescita costante, è vasto e può risultare difficoltoso orientarsi. Scegliere il giusto coach o la giusta coach è molto importante per il successo del tuo percorso individuale.
Ecco 5 criteri che ritengo fondamentali:
- Formazione e certificazioni: assicurati che la figura professionale di tua scelta abbia una solida formazione, riconosciuta e comprovata. Ciò ti garantisce un approccio professionale e serio.
- Esperienza e competenze: valuta l'esperienza del/della professionista nel settore di tuo interesse. Anche se una figura valida può lavorare su diverse aree, una competenza in un’area specifica può fare la differenza.
- Sintonia e feeling personale: questo aspetto è soggettivo, ma non meno importante. Un percorso di coaching è basato sulla fiducia. Devi sentirti a tuo agio, compreso e supportato. La prima sessione conoscitiva è fondamentale per capire se c'è la giusta sintonia.
- Etica professionale: un coach o una coach mantiene la riservatezza, rispetta la tua privacy e agisce sempre nel tuo interesse.
- Focus sulla persona: il coach o la coach deve concentrare il proprio lavoro sui tuoi obiettivi e non imporre la propria agenda.
Prenditi il tempo necessario per fare la tua scelta. Si tratta di un investimento sulla tua crescita personale e, come ogni investimento importante, merita attenzione e una valutazione ponderata.
La vera crescita è un viaggio condiviso: non lo affrontare in solitudine
Il desiderio di crescita va ascoltato. Il percorso verso la tua felicità e la tua realizzazione personale è un viaggio profondo, complesso e meraviglioso, a volte impegnativo. Credo fermamente che ogni persona abbia già in sé le risorse per affrontare ogni sfida. Ma, allo stesso tempo, credo che non dobbiamo affrontare tutto solo con le nostre forze: è importante affidarsi.
La paura di fallire o la difficoltà a vedere oltre i nostri schemi di pensiero può renderci immobili. Un/una coach può essere quella spinta gentile, la guida illuminante che ti aiuta a superare i tuoi limiti, a esplorare nuove prospettive e a realizzare il tuo pieno potenziale.
Non si tratta di debolezza, ma di intelligenza emotiva verso di sé e di apertura mentale. Chiedere un sostegno o semplicemente accettare una guida è un atto di forza, di onestà personale, la dimostrazione che sei in grado di investire su di te e sul tuo futuro. Il coaching non è una stampella, ma una bussola.
Se senti che è arrivato finalmente il momento di un cambiamento, di un'accelerazione, considera di intraprendere questo viaggio in modo condiviso. Potrebbe essere la chiave per superare definitivamente i tuoi dubbi e le tue titubanze, esplorando a fondo il tuo potenziale.
Esiste un percorso pensato per aiutarti ad ottenere il massimo dalle tue potenzialità?

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