Conosci la differenza tra attività fisica e allenamento? Un atleta non dirà mai vado a fare attività ma vado ad allenarmi. Perché?
Se stai pensando all’intensità, alla frequenza con cui si svolge la sessione o al tipo di esercizi fatti, sei fuori strada. Non sono queste le variabili che distinguono una tipologia di approccio dall’altra.
Si definisce allenamento un piano strategico in cui l’attività fisica è dosata e modulata per ottenere degli specifici obiettivi di prestazione.
Siamo tutti consapevoli che muoversi fa bene, che camminare, fare le scale, portare fuori il cane e andare in bici al lavoro sono scelte migliori dello stare seduti di fronte alla televisione (fonte).
Ma nessuna di queste attività, per quanto utili sul piano generico della salute, rappresenta un allenamento.
Il movimento generico e non precisamente dosato non ti porterà a migliorare significativamente la tua prestazione, a trasformare il tuo corpo e, men che meno, a vincere le olimpiadi!
La mancanza di obiettivi chiari e di una programmazione scientifica della pratica sportiva porta molte persone a non ottenere i risultati desiderati e ad abbandonare.
Esiste un ramo della scienza dello sport che si chiama metodologia dell’allenamento e le regole base di questo approccio dovrebbero essere tenute sempre presenti.
Il primo punto fondamentale è capire quali risultati vuoi ottenere. Qui si apre un panorama molto ampio di possibilità che possiamo schematicamente dividere in due categorie:
Fitness generale: in questo caso gli obiettivi sono aumentare la massa muscolare, ridurre il grasso, potenziare la resistenza e la flessibilità.
Prestazione sportiva specifica: ogni sport ha delle caratteristiche metaboliche e tecniche che vanno rispettate in modo specifico se si vuole ottenere un miglioramento della prestazione.
A volte sono necessari allenamenti di compenso come, per esempio, l’allenamento per la parte superiore del corpo in un ciclista che per lo sport specifico allena solo le gambe.
In ogni caso esistono una serie di caratteristiche metaboliche che il corpo può sviluppare e che sono rappresentante in proporzioni differenti nei vari tipi di sport:
Leggi anche: Come fai a capire se ti stai allenando bene?
La metodologia dell’allenamento è una scienza complessa e spesso poco conosciuta anche ad un buon personal trainer.
Affrontare la costruzione di un programma di allenamento da soli ha il vantaggio di essere autonomi ma lo svantaggio è che, per poterlo fare in sicurezza e con la certezza di non sbagliare, occorre diventare degli esperti.
Non esiste solo il problema di eseguire gli esercizi in modo corretto, aspetto che può essere superato facilmente anche da soli, guardando con attenzione dei tutorial o dei libri.
L’aspetto più complesso da gestire è lo sviluppo di una scheda completa, coerente con gli obiettivi e la capacità di farla evolvere nel tempo.
Per questo occorre imparare almeno le basi della metodologia dell’allenamento in modo da essere certi di seguire dei principi scientifici.
Nel costruire una scheda intelligente dobbiamo poi tenere conto degli orari di allenamento, del rapporto tra allenamenti e nutrizione, della presenza di eventuali limitazioni o traumi che rendono alcuni esercizi impossibili da eseguire.
Per approfondire: Cosa mangiare prima, durante e dopo l'allenamento fisico
Inoltre, dobbiamo preoccuparci di come monitorare i progressi, perché, nel tempo, l’adattamento dell’organismo renderà leggero e facile ciò che all’inizio era difficile.
Questo aspetto, ossia la progressiva facilità con cui si affronta un determinato esercizio, è il principale mezzo con cui monitorare i progressi e la necessità di adeguare il programma di lavoro.
Ovviamente, se si lavora con un personal trainer qualificato, si può accedere a un universo di test, più o meno sofisticati, per definire i progressi nell’allenamento e su quali variabili puntare nell’adattare la scheda di lavoro.
Si può perfino lavorare sulla cosiddetta periodizzazione dell’allenamento, ossia su come costruire un macrociclo di 1 anno, un mesociclo per esempio di 3 mesi e una serie di microcicli settimanali, ognuno dei quali è un mattone nella creazione degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Viste le considerazioni fatte sopra diventa davvero difficile dare dei consigli generici, perché risultano inevitabilmente superficiali.
Qui di seguito un paio di semplici esempi di scheda di allenamento da cui eventualmente prendere spunto per sviluppare la propria.
3 allenamenti alla settimana total body in circuito da ripetere 2-4 volte con 15-20 ripetizioni per esercizio:
3 allenamenti consecutivi e 1 giorno di riposo con split per diversi gruppi muscolari.
Giorno 1:
Spalle, bicipiti, tricipiti:
Giorno 2:
Cosce, polpacci, cardio, addominali:
Giorno 3:
Pettorali, dorsali:
Ottenere un corpo atletico e una massa muscolare più definita è possibile, ma solo seguendo regole ben precise, e senza improvvisazione.
La metodologia dell’allenamento è una vera e propria scienza, con principi che vanno compresi a fondo. Scopri subito quali sono i 5 principi scientifici per allenarti nel modo corretto...
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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