Il contatto costante con le persone che mi seguono da anni è molto prezioso perché aiuta a capirsi meglio. A capire sé stessi, ma anche gli altri, in un continuo scambio che - a mio parere - ti aiuta a identificare le cose che veramente contano nella vita. Quali sono i problemi, le aspirazioni, i desideri, le paure di chi ogni giorno affronta la sfida della vita. È bello, ma naturalmente fa riflettere.
Uno dei problemi che viene sollevato, soprattutto quando parlo di raggiungere i propri obiettivi, è quello relativo ad avere uno scopo nella vita. Mi scrivono "Filippo sarebbe bello avere degli obiettivi e raggiungerli, seguire un percorso, ma spesso mi chiedo cosa fare della mia vita. Non ho uno scopo, non so cosa fare, che direzione prendere".
È un tema sentito da tanti e che precede spesso, su una scala temporale, quella che chiamerei la fase dei rimpianti e dei rimorsi, cioè quel periodo della vita contrassegnato da un mix di nostalgia e disincanto, nel quale si prende atto del tempo passato e delle occasioni perdute.
Allora viene naturale chiedersi come sarebbe andata a finire se allora avessi saputo cosa fare della tua vita, se avessi avuto un obiettivo.
Ti potrei citare tanti esempi di persone normali che hanno trovato uno scopo tardi, ma sarebbe ingiusto, perché ognuno di noi è diverso e raramente trovi due esistenze sovrapponibili.
Però è assolutamente vero, e credimi, te lo dico dal profondo del cuore avendo bene in mente il peso che può avere il passato sul nostro modo di giudicare e agire, dicevo... è assolutamente vero che puoi trovare uno scopo.
E voglio darti alcuni consigli per cominciare a trovarlo.
Anzitutto devi capire chi sei veramente e accettare che esistono dei limiti.
L'errore più grande è quello di arrivare a un'età matura, l'età nella quale è molto difficile cambiare le coordinate di base della tua esistenza (il lavoro, la situazione familiare), pensando di poter diventare ciò che non si può diventare.
Prima vieni a patti con la tua realtà e meglio è. Cerca di razionalizzare al massimo questo aspetto.
Un punto molto importante è che devi passare dal preoccuparti dei problemi all'occupartene. In tanti riconoscono di avere limiti e difetti e questo è un fatto rilevante, ma non basta.
La serena accettazione dei propri limiti ha un che di filosofico, ma nella vita reale occorre mettere da parte questo atteggiamento ascetico e raccogliere la sfida.
Hai dei limiti? Bene. Li accetti così come sono senza far nulla? Male!
Ti sei mai chiesto se non sia questa visione limitante a privarti di una chiara visione sul tuo futuro? Chi non fa mai nulla per superare i propri limiti, per migliorarsi, non capirà mai cosa è che non funziona. Immagina di essere in laboratorio e di analizzare te stesso. Il procedimento corretto di analisi vorrebbe che tu isolassi, uno per uno, tutti i fattori che potrebbero condizionare il risultato, così da individuare cosa va storto.
E allora, prima di affermare che non riesci a capire cosa fare della tua vita, non riesci a trovare uno scopo, cerca di investigare se non siano presenti dei limiti che ti impediscono di avere questa chiara visione. Se i limiti corrispondono ai difetti, prova a lavorare sugli stessi, non accettarli con eccessiva arrendevolezza perché i limiti dipendono spesso da comportamenti ripetuti nel tempo, abituali, che si sono incrostati fino al punto da coincidere in tutto con la tua personalità.
Non ci credi? Sappi allora che la tua personalità non è altro che la sommatoria di caratteristiche che sviluppi nel tempo. L'aspetto più sensazionale è che la ricerca oggi è piuttosto concorde nell'affermare che non ci si comporta in un determinato modo perché si possiedono delle caratteristiche, ma al contrario si possiedono delle caratteristiche perché ci si comporta in un determinato modo.
Per trovare lo scopo nella vita, dunque, devi essere in grado di agire in profondità, scoprendo limiti, abitudini, comportamenti e provando ad andare oltre:
Vedrai che rispondendo a queste domande avrai già definito una sorta di identikit realistico di te stesso.
Come potrai notare queste domande richiedono una risposta che è basata su azioni, comportamenti, modi di agire o di pensare. Non ti sembra anche a te che tutto ciò indichi un movimento? Il non rimanere mai fermi? Se pensi, fai, agisci, prendi decisioni... ti stai spostando, producendo dei risultati in te e negli altri.
Una volta che metti in movimento la tua vita in realtà stai trovando un motivo. La motivazione ti spinge verso uno scopo. Lo dice pure l'etimologia della parola stessa: motivazione e movimento hanno la stessa radice e non può essere un caso.
Se trovare uno scopo, un motivo equivale a mettersi in movimento, a trovare la motivazione, allora penso che la prima cosa da fare sia dotarti di quegli strumenti interpretativi e mentali per accrescerla, mantenerla costante.
All'interno dei miei corsi puoi trovare le informazioni più affinate, che ti aiutano a sviluppare motivazione, così che tu possa utilizzarla per capire cosa fare della tua vita. E credimi, l'età non conta. La motivazione principale non deve coincidere per forza con un lavoro o con un obiettivo di business, potresti trovare uno scopo nell'aiutare una persona, nel voler bene a un'altra, nel costruire qualcosa, nell'imparare qualcosa, nello scoprire un talento e così via.
Ti invito a seguire i miei corsi di crescita personale iscrivendoti alla membership, dove potrai disporre di tutto il materiale didattico che ti aiuterà a trovare una direzione.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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