L’insicurezza è un tratto caratteriale abbastanza ricorrente. Se facessimo un semplice sondaggio, basato sullo stato d’animo, è abbastanza scontato che tante persone si professerebbero insicure.
Ma insicure perché? L’insicurezza comincia là dove c’è un margine di incertezza sul proprio futuro o c’è la sensazione, piuttosto viva, di non poter controllare eventi o situazioni presenti.
Un classico esempio è l’insicurezza determinata dalla condizione economica, che potrebbe lasciare pochi margini di manovra.
Ma di norma quando si parla di insicurezza, ci si riferisce a un tratto caratteriale nel quale c’è poca autostima, poco coraggio, una buona dose di paura e una certa (troppa!) comodità nel rifugiarsi entro i confini ingannevoli della zona di comfort.
La mancanza di autostima si riverbera anche nel mondo delle relazioni e dei rapporti di amicizia, alimentando ulteriore insicurezza.
Un anno fa, sul social media Reddit, è stata posta la domanda semplice, ma molto efficace: “cos’è che mostra più insicurezza in modo palese?”
Le risposte sono rivelatorie, e riflettono la visione attuale dell’insicurezza, perché ovviamente queste variano a seconda delle sfide quotidiane che ci si presentano. Ai tempi della guerra si poteva essere insicuri di esporre la propria opinione politica, diventando timidi e rinunciatari, oggi magari riguarda la propria immagine sui social media.
Comunque questa è la lista di risposte:
L’insicurezza può nascere da tanti fattori, ma l’unico modo per lavorarci sopra è quello di accettarla e fare il pieno di autostima.
Ovviamente ci sono livelli di insicurezza quasi patologici sui quali sarebbe opportuno un lavoro di ridefinizione del proprio scopo nel mondo.
Se si è vittimisti al limite del patologico, bisognerebbe capire che nella stragrande maggioranza dei casi non gliene frega nulla a nessuno dei nostri obiettivi, delle nostre fisime e dei nostri turbamenti.
Con questo atteggiamento liberatorio sarebbe molto più facile scardinare altre false certezze: le conferme degli altri non sono indispensabili, meglio lavorare sulla propria autostima e cercare soddisfazioni e validazioni che fanno crescere.
Negli altri casi io consiglio semplicemente di uscire dalla zona di comfort. Cioè di agire e creare abitudini che aumentano la motivazione e l’autostima e ridimensionano l’importanza degli altri rispetto a quello che sei o quello che fai.
Puoi superare le incertezze lavorando un po' su te stesso.
Parti dalla giornata, dalla quotidianità. Cerca di organizzare la tua giornata secondo obiettivi raggiungibili che ti daranno soddisfazione ed elimineranno la bassa autostima. Cerca anche di scoprire nuove abitudini. Alleati con le capacità straordinarie del tuo cervello di creare pattern comportamentali positivi, che accrescono la tua fiducia.
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AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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