C'è un'espressione che utilizziamo spesso per descrivere persone che ammiriamo: "sei una forza della natura". È un riconoscimento della loro energia, determinazione e resilienza, come se incarnassero la potenza inarrestabile della natura stessa.
In effetti, proprio quando ci troviamo immersi nella natura, non possiamo fare a meno di provare incanto e un senso di timore al cospetto della sua immensità e bellezza. Eppure, in quanto esseri umani moderni, ci siamo allontanati troppo da questa fonte di energia vitale e primordiale, separandocene.
Non possiamo più rinunciare alla comodità delle nostre case, delle auto, protetti da intemperie e accadimenti esterni, che osserviamo sempre più spesso con una certa idea di impotenza.
Ma questa progressiva separazione ha un costo elevato. Infatti, non si tratta solo di allontanarci dal mondo naturale, ma di distaccarci da una parte di noi, forse quella più pacifica, semplice, armoniosa e radicata.
Ho una lettura da suggerirti: una raccolta di poesie di Chandra Livia Candiani, Pane del bosco; nasce da un’esperienza reale dell’autrice, cioè l’abbandono della vita di città a Milano e il trasferimento in una casa su un alpeggio piemontese in mezzo al bosco.
Nel bosco, tutto si fa più intenso. Il nostro sentire, l’ascolto, l’esperienza della vita che diventa un respiro collettivo insieme alla natura incontaminata che ci circonda e ci parla con i suoi silenzi, riconnettendoci con la nostra voce interiore.
Questo mi porta a una riflessione. Ho realizzato tanti video in cui parlo dei benefici della natura su di noi e sulla nostra vita, e tutti sono stati girati dopo aver trascorso del tempo in città. E non è certo un caso. Qui ti vorrei proporre un mio video in cui metto in evidenza la stretta correlazione tra natura, benessere e longevità:
Quando parlo della natura mi vengono in mente le mie prime esplorazioni in solitaria, bambino, tra i viali alberati di Hyde Park a Londra. Ogni domenica mattina indossavo il mio montgomery blu e, con Rusty – il mio setter irlandese regalato dai miei genitori – sotto braccio, mi avventuravo tra prati sconfinati e laghetti silenziosi. La brezza inglese portava con sé l’odore dell’erba umida e, guardando Rusty inseguire le foglie che cadevano, mi sentivo straordinariamente vivo. Quel cane, buffo e impetuoso, era la mia guida: osservandolo scavare buche e inseguire le anatre, imparavo a lasciar andare ogni preoccupazione e a vivere il momento presente.
In quegli attimi percepivo già una connessione profonda tra il mio respiro e quello del parco: ogni passo scandiva un ritmo pacato che sembrava rallentare anche i pensieri più affollati. Era una piccola lezione di armonia, in cui comprendere che la vera forza non è nella frenesia, ma nella capacità di fermarsi e ascoltare. Da allora, ogni volta che cammino in mezzo agli alberi, rivedo Rusty correre libero, e sento rinascere in me quella stessa energia pura e spontanea.
Cosa perdiamo, quindi, separandoci dalla natura? Parliamone insieme.
Quando ci separiamo dalla natura, rinunciamo a vivere in sintonia con le sue regole e perdiamo quel senso di umiltà e soggezione che ha contraddistinto l'essere umano per molto tempo.
Infatti, per i nostri antenati, la natura era la maestra suprema, fonte di sostentamento e di ispirazione. Oggi, invece, rischiamo di perdere il silenzio, la calma, la pace che la natura ci offre, e il senso di genuina gratitudine per le cose che abbiamo.
La natura ha un potere rigenerante. Non so se tu abbia mai letto Walden ovvero Vita nei boschi di Thoreau, che racconta del suo esperimento di vita in completa armonia con la natura, vista dall’autore come una genuina fonte di benessere esistenziale.
Secondo Thoreau, se l’essere umano moderno desidera vivere felice, deve abbandonare una serie di schemi mentali e sociali, ricercando verità e appagamento nelle piccole cose. La nostra esistenza attuale è troppo meccanica, industrializzata, urbanizzata e ripetitiva.
Perdiamo la consapevolezza di essere solo un microscopico elemento in un immenso universo. In questo modo, finiamo per dare troppa importanza a cose effimere: le mail da controllare ogni minuto, i like sui social media, le notifiche costanti.
Ritrovare il contatto con la natura è parte integrante di quello che amo definire il lavoro interiore, uno dei 4 fondamenti di una vita piena e gratificante. Questa sensazione di benessere non è solo un'impressione personale, ma trova riscontro anche nella scienza.
Il concetto di biofilia, coniato dal biologo Edward O. Wilson, suggerisce che noi esseri umani abbiamo una tendenza innata a connetterci con la natura e altre forme di vita. E i benefici di questa connessione sono tangibili:
La città offre molto, è vero, ma fare del contatto con la natura il tuo rifugio è un passo fondamentale. Scopriamo in che modo.
Ecco tre semplici modi per integrare la natura nella tua quotidianità, anche stando in città:
Ci salutiamo con una riflessione profonda.
La natura è la nostra più preziosa alleata e la nostra maestra silenziosa. Ci insegna la pazienza e la resilienza. Ci ricorda che siamo parte di qualcosa di più grande e misterioso, un'interconnessione profonda che spesso soffochiamo nella frenesia della vita.
Integrando consapevolmente il contatto con la natura nella tua quotidianità, migliorerai la tua salute fisica e mentale, ma soprattutto riscoprirai un senso di chiarezza e pace interiore. Sarà un modo per nutrirti dall'interno e ritrovare l’essenziale, la tua vera forza della natura.
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AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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