Perché il tempo è davvero la risorsa più importante

Perché il tempo è davvero la risorsa più importante

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Da qualche parte ho letto che se una persona normale mettesse nero su bianco la propria vita, i suoi ricordi non riempirebbero un libro intero.

La memoria è ingannevole: il fatto che tendiamo a dimenticare le cose (a causa dell'invecchiamento e del modo in cui è organizzato il cervello, che tende a favorire esperienze più recenti, al fine di utilizzarle a scopi evolutivi) fa sembrare la vita lunghissima. 

Non c'è spia più rivelatrice del linguaggio per scovare un sistema di convinzioni.

Diciamo spesso: "ci ho messo un'ora" indicando che abbiamo impiegato tanto tempo per fare qualcosa, oppure "non lo vedevo da mesi, un tempo lunghissimo" o ancora "ci è voluto una vita intera per farlo" e così via. 

Ci sono modi di esprimerci che fatalmente attribuiscono al tempo una lunghezza e una disponibilità che nella realtà non c'è.

Anche se possedessimo capacità cerebrali straordinarie, sarebbe molto difficile fare mente locale e ricordare un preciso giorno della nostra infanzia, ma anche della vita adulta.

Il cervello è organizzato in modo da usare i ricordi e il passato per vivere meglio il presente e prepararci al futuro. E questa è una cosa utilissima, se ci pensi bene. Ti dice tanto sulla nostra capacità, come specie, di adattamento, di evoluzione, di cambiamento e progresso.

Il tempo è una risorsa limitata anche dal punto di vista mentale.

La percezione dello stesso varia con il passare degli anni. A volte, in una giornata, hai la sensazione che un'ora voli mentre può capitare che un'altra non passi mai.

Il fatto è che però il tempo trascorre comunque con quella periodicità astronomica che gli abbiamo attribuito e che rappresenta un po' la misura di ciascuna biografia.

Non è proprio come il principio del "tutto scorre", ben noto nel pensiero occidentale, ma ci si avvicina. Il tempo è uno, non esistono due tempi, non esiste una molteplicità di tempi che puoi usare in sostituzione del tempo sprecato.

Non puoi moltiplicarlo, ne puoi investirlo per ottenerne altro. Una volta che il tempo passa è andato. Non puoi inseguirlo.

In poche parole: il tempo è davvero l'unica costante presente nella vita di tutti noi. Un tuo secondo vale quanto quello di un miliardario o di un famoso sportivo.

A priori non esistono differenze.

Però puoi fare molto per gestire meglio il tempo. E la prima cosa che devi fare è sfruttarlo a dovere per stare meglio oggi e domani.

Perché ti dico questo? Perché il concetto di perdita di tempo, nel nostro mondo, è molto raffinato. Ed è basato quasi tutto su attività improduttive, ma che in qualche modo danno soddisfazione e rappresentano il surrogato di una vita piena.

Quello che voglio dire è che tutto il tempo che non occupiamo per svolgere le normali attività quotidiane (lavoro, prendersi cura dei familiari, impegni inderogabili con la burocrazia et cet.) viene occupato da attività pseudo-ludiche che nel corso degli anni si sono moltiplicate.

Non che prima non esistessero le distrazioni.

È noto che gli imperatori romani usassero i giochi dei gladiatori per tenere a bada il popolo, mantenuto gratuitamente con elargizioni di vino e frumento. Però oggi la scienza del marketing ha fatto passi da gigante e fa in modo che qualsiasi servizio, e intendo ogni servizio, compresa la navigazione sul web attraverso social media e motori di ricerca, sia organizzato in modo da generare aspettative, dipendenza, ansia.

Non è un caso che oggi il prodotto di intrattenimento di maggior successo (dopo lo sport che è organizzato su calendari periodici, che richiedono di essere seguiti con costanza) siano le serie tv. Infatti, il meccanismo stesso di fruizione ha definitivamente cambiato anche il mondo dello spettacolo.

Solo 10 anni fa alcune serie tv molto famose e seguite, venivano trasmesse con la cadenza di un episodio alla settimana. Oggi, grazie a Netflix e servizi simili, è possibile vedere tutti gli episodi in una volta sola, tanto che la ricerca sta iniziando a indagare gli effetti del cosiddetto "binge-watching".

Le serie vengono scritte per generare aspettative episodio dopo episodio, al fine di innalzare il rating dei servizi di streaming e quindi generare più introiti.

Netflix ha calcolato che quotidianamente una persona, in media, dedica 1 ora e 11 minuti alla visione dei suoi programmi, ma è un tempo destinato ad aumentare, considerando la forte concorrenza del settore.

Lo streaming di programmi di intrattenimento tende poi ad aggiungersi, per fasce di età, a quello dedicato ad altre attività "escapiste", cioè di vera e propria fuga dalla realtà. Nei più giovani i videogame da console e da smartphone, che ormai hanno contagiato anche i giovanissimi, e nuovi social media come Tik Tok; nelle fasce più adulte social media come Instagram (popolarissimo nella fascia 18-45) o Facebook e Twitter.

Un ulteriore elemento che dovrebbe far pensare è che tanti di questi servizi sono nelle mani di poche società, che si muovono in maniera sinergica proprio per sfruttare al massimo la tua risorsa più importante: il tempo.

La mia idea è che invece si possano sfruttare queste tecnologie a fin di bene, per informarsi, crescere, acquisire informazioni e nozioni che possono ottimizzare tutti i tuoi processi quotidiani: dal lavoro alla cura della casa, dalla famiglia alle relazioni, dalle gestione dello stress all'attività fisica. 

Considera un fatto: queste forme di intrattenimento moderno tendono a produrre ulteriori svantaggi.

  • occupano tempo che potrebbe essere speso meglio, ad esempio apprendendo nuovi saperi che potresti utilizzare per la tua crescita personale.
  • inducono sedentarietà e uno stile di vita che non aiuta a preservare il tuo benessere psicofisico.

Su i danni della sedentarietà ho già scritto abbondantemente. Spesso è accompagnata anche a un modo di alimentarsi errato, basato su cibi pronti, industriali, di facile consumo, salati o troppo zuccherati (comprese le bevande) che non fanno altro che piazzare una sorta di bomba a orologeria nel tuo organismo.

Allora si capisce perché il tempo è così prezioso: perché anche le attività apparentemente più innocue hanno un effetto negativo, se non vengono corrette. Il tempo che spendi ora in attività poco sane accorcia il tuo tempo a disposizione più tardi, quando paradossalmente dovresti cogliere i frutti di tanta dedizione.

Pensa a quante ore potresti preservare, se riuscissi a sottrarti a questi meccanismi "crea-dipendenza" che vengono piazzati come trappole qua e là.

Un altro aspetto da considerare è che purtroppo il tempo viene speso male anche riguardo alle persone che si frequentano. Io non penso che la qualità dei rapporti debba essere misurata in termini utilitaristici, nel senso di valutare volta per una volta se una persona è utile o meno. 

Le persone non sono mezzi. Anzi, penso che esercitando gratitudine e perdono si possa aumentare empatia e senso di appartenenza, affetto e vicinanza, migliorando non poco i rapporti personali.

Però ci sono persone che possono - in forza di alcune negatività presenti nel loro carattere, non ultimo il fatto che sono loro a vederti in termini utilitaristici, cercandoti solo quando gli conviene - limitare i tuoi interessi reali, offuscare la tua visione del futuro, dandoti come alternativa il vittimismo, la rinuncia, la totale mancanza di motivazione e autostima.

Per una coincidenza abbastanza misteriosa queste persone hanno la capacità di generare una dipendenza affettiva, grazie al narcisismo e al bisogno costante di attenzioni che è semplicemente motivato dalla loro rinuncia a operare una svolta.

Invece le svolte sono importanti, perché possono dare un senso al tempo, possono far cambiare direzione, farti andare verso destinazioni dove il tempo - lo stesso di prima - ha incredibilmente più valore: relazioni più sane e costruttive, attività fisica che migliora la tua salute, una riduzione dello stress che elimina la noia, meno tristezza e meno fasi depressive, minor paura del futuro e quindi più coraggio, più senso della sfida, più voglia di cambiare il proprio mondo, migliorando la propria vita e quella degli altri.

Il mio consiglio finale è questo: non avere paura di annoiarti, di fare nuove scoperte, di andare oltre quel recinto che ti sei costruito dove perfino l'intrattenimento e lo svago hanno un colore ben definito.

Esci da una visione in bianco e nero, esci dalla zona di conforto e prova a scoprire se altrove, se prendendo un altro sentiero, il tuo tempo possa salire di valore.

IMPARA A DARE PIU' VALORE AL TUO TEMPO

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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