Una vita da eroe

Una vita da eroe

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Ogni eroe che si rispetti incontra delle difficoltà e si trova costretto ad affrontare delle sfide. Gesù, Buddha, Prometeo, Ulisse, Enea, ogni eroe protagonista di qualche storia vera o di un mito ha un percorso comune di sofferenza che lo porta ad incontrare una gioia più grande.

Ma allora perché ammiriamo gli eroi ma abbiamo tanta paura delle sfide? Perché sembriamo temere ogni cambiamento? Perché barattiamo la possibilità di vivere in modo eroico per un quieto vivere che non ci soddisfa?

In antichità i miti servivano come lezioni, fonti di ispirazione e modelli comportamentali a cui tendere. Ogni cultura antica era piena di insegnamenti che sottolineavano l'importanza di avere coraggio, di affrontare le sfide e perfino di accettare la morte.

PER APPROFONDIRE: Trovare il coraggio

Oggi siamo attorniati solo da soap opera, reality, talk show, false promesse di sicurezza, di salute eterna, di carriere senza sforzo e abbiamo quindi perso la familiarità che la nostra specie ha sempre avuto con il rischio e con l'eroismo.

L'eroismo dell'affrontare una sfida che può arricchirti viene confuso con la ricerca di rischio fine a se stesso. Il brivido di buttarsi da un aereo o di fare un bungee jumping il weekend porta solo a ritrovarsi il lunedì immersi nuovamente nella noiosa routine quotidiana.

Nella vita dell'eroe il rischio va affrontato quando arriva la chiamata. E la chiamata può arrivare sotto varie forme. Può essere la possibilità di fare un lavoro più bello, ma cambiando città, può essere il ribellarsi ad un'ingiustizia anche se sai che puoi essere punito, può essere l'intervenire sulle proprie relazioni se non ti soddisfano. Non può essere correre un rischio fine a se stesso per lasciare però tutte le cose davvero difficili come sono.

Il vero rischio raramente è qualcosa di fisico. Più spesso si tratta di una scelta da prendere, una che in prima istanza vorremmo evitare ma che può portarci ad ottenere qualcosa di più importante a lunga distanza. Il rischio è sempre un allenamento al superare quella che gli psicologi chiamano incongruenza temporale, cioè la nostra tendenza a preferire un beneficio immediato ad uno che arriva più in là nel tempo.

Nella storia dei miti di ogni cultura e tempo, l'eroe cammina lungo una sorta di percorso obbligato, un percorso a tappe che prevede sempre 3 fasi:

1. Separazione

È la fase in cui l'eroe realizza che deve affrontare qualcosa, che sta ricevendo una chiamata che lo spinge in una certa direzione che magari lui inizialmente rifiuta. Prova a pensare alla tua vita. Quali sono state le fasi di separazione da qualcosa e di difficoltà? Come le hai affrontate? Hai ricevuto una chiamata? L'hai accettata o rifiutata? Cosa puoi fare ora?

2. Iniziazione

La seconda fase del cammino dell'eroe è quella in cui riesce a sviluppare appieno le sue forze, in cui si allena, forgia le sue armi, soffre ma costruisce la sua storia. Nella tua vita quali sono state le fasi di iniziazione? Che capacità hai sviluppato? Che poteri hai acquisito grazie al tuo sudore e alla tua fatica? Cosa puoi ancora fare?

3. Ritorno

La fase finale dell'epopea dell'eroe è quella in cui ritorna alla vita di prima, ma in una condizione migliore. È come se la sofferenza delle fasi precedenti abbiamo prodotto una rinascita, una crescita di una nuova versione di sé, più forte e migliore. Sei già tornato più forte di prima? Puoi ripetere il ciclo? Sei pronto a dare vita ad una nuova versione di te?

Eroi non si nasce, lo si diventa. Per questo ognuno di noi, a modo suo, può essere un eroe. È sbagliato pensare di dovere essere protagonisti di un film della Marvel per tirare fuori il nostro eroismo. È qualcosa che ogni uomo e ogni donna hanno se non accettano che venga soppresso dalla ricerca di finta sicurezza.

Forse aiuta ricordare che il contrario di un eroe è un codardo, un vigliacco, uno che scappa davanti alle sfide, ma anche davanti alle possibilità che la vita gli offre.

PER APPROFONDIRE: Se vuoi vivere a pieno non mentire a te stesso

L'eroe è colui che sa scendere negli abissi per toccare il fondo e spingersi con forza verso il cielo. Il codardo invece è quello che finisce con l'affogare proprio per la sua paura di andare a fondo. L'eroe è colui che usa la sofferenza come mezzo di purificazione e di arricchimento e il codardo è quello che non ha coraggio di soffrire e quindi rimane schiavo del suo stesso terrore.

È logico, la vita non è solo bianco o nero. Noi tutti siamo un po' eroi e un po' codardi.

Tuttavia coltivare una cultura dell'eroismo coincide perfettamente con lo stimolare ognuno a vivere a pieno e a non sprecare la propria esistenza. Sì, perché se c'è una cosa che caratterizza l'eroe è proprio quella: vive a pieno la sua esistenza, abbracciando rischi, scelte, divisioni e allontanamenti perché consapevole che dietro ogni svolta ci può essere un mondo migliore.

Rimani forte, vivi a pieno!

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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