Invecchiare a lungo o invecchiare bene? Prova ad immaginarti di vivere una vita lunga, estremamente lunga, magari fino ai 110 o 115 anni. Cosa ti viene in mente?
La maggior parte delle persone arriva subito alla conclusione che una vita così lunga è bella solo se si sta bene fino alla fine, capaci di continuare a fare le cose che più ci piacciono e di godersi gli affetti e le relazioni fino all’ultimo.
Una vita lunga, se di scarsa qualità, diventa una specie di tortura. Eppure stando ai dati statistici le cose stanno andando esattamente in questa direzione: la vita media delle persone continua ad allungarsi ma non altrettanto la qualità.
Molti, troppi anziani vivono a lungo ma sono ammalati, fragili e sofferenti per anni se non decadi; mentre tanti giovani hanno paura di invecchiare (qui alcuni consigli su come combatterla).
Vivere a lungo ma con una scarsa qualità non è un qualcosa di cui essere particolarmente fieri come società perché è una situazione che amplifica non solo la sofferenza a livello individuale ma anche i costi socio economici.
La vita va vissuta ai propri termini e anche se a volte la malattia va accettata, andrebbe sempre fatto il massimo per evitarla.
E proprio su questo punto il nostro modo di vivere risulta essere profondamente contraddittorio: da un lato vogliamo una vita lunga e bella, dall’altro non siamo capaci di prenderci cura del fattore fondamentale per renderla tale, la salute.
Da decadi si parla di prevenzione ma lo stile di vita tipico del mondo occidentale è la causa primaria delle malattie che ci colpiscono quando invecchiamo.
Ipertensione, sovrappeso, diabete, infarto, ictus, cancro, malattie neurodegenerative sono le malattie che ci colpiscono più spesso e che incidono in maniera più forte sulla qualità della nostra esistenza.
Esistono alcune differenze tra uomini e donne sia in termini di longevità che di tipologia di malattia più frequente, ma fondamentalmente l’impatto dello stile di vita è analogo nei due sessi.
La qualità dell’invecchiamento dipende principalmente dalla qualità delle scelte che la persona ha fatto nel corso della vita.
È chiaro che la medicina offre cure sempre più sofisticate che tengono i malati in vita e anche che ne riducono la sofferenza ma ciò nonostante in generale non sono in grado di restituire la qualità della vita che la persona desidera.
Cosa suggerisce tutto questo?
Semplicemente che dobbiamo noi in prima persona tutelare la nostra salute e non aspettarci che sia una cura a ridarci la gioia, l’energia e l’entusiasmo che la malattia ci sottrae.
Investire troppe aspettative nelle cure è un errore.
Ci salvano la vita, magari riducono perfino la sofferenza ma non è il loro compito restituirci gioia, entusiasmo e una vita bella come la vogliamo. Quello dipende da noi.
La qualità della vita e la durata sono determinati da un’interazione costante e personale tra:
I fattori comportamentali al punto tre, dunque, sono quelli su cui possiamo intervenire in modo diretto e per questo vale la pena capire meglio cosa fa vivere a lungo e soprattutto bene le persone.
I ricercatori che hanno studiato a fondo la qualità della vita delle persone longeve confermano che i nostri comportamenti, le scelte quotidiane e le abitudini sono i fattori davvero fondamentali.
La trappola principale è credere che sia impossibile cambiare. La scienza dice il contrario.
Perché non provarci?
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
Lascia un tuo commento