Ciao!
Oggi parliamo di concentrazione e di alcune tecniche che servono per ottimizzare le tue capacità mentali.
Da numerose ricerche scientifiche è infatti emerso che le persone hanno sempre più difficoltà a concentrarsi e sono sempre più "vittime" delle distrazioni.
E tu? Ti distrai facilmente?
Se la risposta è sì, ecco 5 consigli che potrebbero tornarti molto utili nella vita di tutti i giorni!
La scienza ci dice che sul piano neuroscientifico siamo una specie naturalmente portata alla distrazione.
Nell'antichità la nostra voglia di esplorare e la nostra curiosità ci hanno guidato verso il dominio del mondo, ma oggi, con tutta la tecnologia e gli input che abbiamo intorno, questa nostra caratteristica genetica sembra ritorcersi contro.
Come possiamo quindi ovviare a questa nostra graduale perdita di concentrazione?
Partendo da 5 semplici punti da mettere in pratica giorno per giorno.
Vuoi sapere di cosa sto parlando?
Allora guarda il video di oggi e scopri come migliorare le tue capacità mentali e aumentare la tua concentrazione.
Buona visione!
TRASCRIZIONE DEL VIDEO
Oggi ti voglio parlare di concentrazione, o meglio di alcune tecniche che servono per ottimizzare la concentrazione e le tue capacità mentali. Il problema è serio e reale. Dati alla mano, da numerose ricerche scientifiche sappiamo che le persone hanno sempre più difficoltà a concentrarsi, sono in qualche modo delle vere e proprie vittime delle distrazioni. Del resto non è tanto sorprendente questo, sul piano neuroscientifico sappiamo che noi come specie siamo molto vulnerabili alle distrazioni.
Mettiamola in questi termini; noi abbiamo sviluppato delle caratteristiche che sono tra l'altro determinate anche da una specifica mutazione genetica a livello di un gene che si chiama DRD4-7R, che è un gene che ha a che fare con la funzionalità della dopamina. Abbiamo sviluppato delle modalità operative che sono abbastanza singolari, cioè siamo molto portati all’esplorazione, alla curiosità, anche al prendere rischi per affrontare l’esplorazione. Perché? Perché questo ci ha resi più capaci di conquistare il mondo come specie.
Quindi in tempi antichi era indubbiamente un fattore molto positivo questo. Avevi una tendenza maggiore rispetto ad altri ad andare ad esplorare, ma è chiaro che il mondo antico era fondamentalmente privo di grandi fonti di distrazione, basta immaginarsi quello che poteva essere la savana di 200.000 anni fa. Sì certo c'era qualche animale feroce, ma per il resto non c'era assolutamente nulla e basta confrontarla con una città moderna, con la vita moderna, con questo sovraccarico di segnali, messaggi, rumori, email e telefonate per capire che indubbiamente l'ambiente in cui viviamo oggi è estremamente diverso.
Dunque che cosa è successo? È successo che, quello che è stato un vantaggio per un lungo periodo di tempo, è diventato fondamentalmente uno svantaggio. Quindi noi abbiamo una vulnerabilità intrinseca, che è legata anche al fatto che questo meccanismo che ci rende più disposti ad esplorare è un meccanismo legato alla percezione di piacere, cioè l'essere umano produce una quantità di dopamina più alta quando è esposto a delle novità e dunque la distrazione funge da fonte di piacere. Ecco perché ci cadiamo così frequentemente. Ecco perché non resistiamo a tirar fuori il telefonino e a guardare, non semplicemente quando è arrivato un messaggio, ma guardare se è arrivato un messaggio, perché già il “se", l'ipotesi che sia arrivato un messaggio, dà una produzione aumentata di dopamina.
Tutto ciò non sarebbe un problema se non finisse con l'interferire in maniera pesante sulle nostre capacità operative perché, semplicemente, il cervello ha ovviamente una certa quantità di risorse che può mettere a disposizione. Se queste risorse sono in ostaggio delle distrazioni per un numero elevato di ore è chiaro che il resto in un certo senso ne risentirà.
Il primo punto molto importante, e non è importante soltanto per la concentrazione, ma per la salute in senso generale, è essere più riposati. La mancanza di riposo e nello specifico la mancanza di sonno aumenta in maniera significativa la propensione che noi abbiamo di cadere nella distrazione, perché ovviamente la stanchezza rappresenta un qualcosa che ti manca e tu vai in cerca di questo qualcosa all’esterno. La dopamina ti fa sentire vivo, ti dà una sferzata di energia e quindi ci caschi con più regolarità, quindi essere riposato ti aiuta in maniera importante.
Sfidarsi nella vita quotidiana in modo da evitare la noia, perché indubbiamente più annoiato sei, più ripetitivo è lo scorrere delle ore, senza che niente accada di significativo, più diventerai ovviamente preda e vittima della ricerca di distrazioni. Devi uscire dalla tua zona di comfort, devi andare in cerca di piccole grandi sfide che ti tengono occupato, che ti tengono entusiasta e che ti tengono anche concentrato su quello che devi fare.
Anche questo è diciamo molto trasversale, però bisogna tenere in considerazione che lo stress è un campanello d'allarme che mantiene il nostro sistema nervoso in allerta come se fosse un radar, ma questo radar ovviamente pesca anche le distrazioni, quindi nel momento in cui lo stress è acuto e il radar serve per identificare un vero pericolo va benissimo, ma se lo stress è permanente e il radar continua a funzionare, ma quello che percepisce non sono pericoli, ma distrazioni, per abbassare il livello di stress tramite l'arrivo di dopamina, ecco che di nuovo diventa una trappola. Quindi ridurre lo stress è importante.
Anche questa è una cosa trasversale che aiuta ovviamente il corpo e la mente, produce ormoni che fanno bene all’organismo, rafforza i muscoli, rafforza il cuore etc, ma rafforza anche il cervello perché indubbiamente produce tutta una serie di sostanze cosiddette neurotrofiche, cioè capaci di aiutare i neuroni a ripararsi e a crescere (la più importante il BDNF) ma anche perché ti allena a stare concentrato su un compito. E questo è molto importante, è una di quelle rare occasioni, salvo chi fa sport guardando il telefonino, ma insomma escludiamo questa categoria, in cui possiamo mettere via il telefonino e concentrarci su quello che stiamo facendo, soprattutto quando è uno sport che richiede una certa concentrazione perché ha una componente tecnica.
Dare al cervello gli ingredienti che lo aiutano a rafforzarsi e parlo di ingredienti alimentari. Cosa fa la maggior parte della gente quando ha poca energia e scarsa concentrazione? Prende degli zuccheri, che è un suicidio perché ottieni esattamente l'effetto opposto. Avrai una carica di energia momentanea poi avrai un calo drastico che ti porterà a cercare ancora una volta zuccheri, quindi per esempio saper gestire la propria alimentazione in termini di cereali integrali, di proteine buone, in termini di Omega 3 che fanno ovviamente bene al sistema nervoso perché è fatto soprattutto di acidi grassi, sono tutte modalità che portano ad un rafforzamento dell’organo, ma allo stesso tempo portano a un rafforzamento comportamentale perché non dobbiamo mai dimenticarci che nel caso specifico del cervello si tratta alla fine di, ovviamente, un’entità anatomica, ma il risultato della funzionalità di questa entità anatomica sono i nostri comportamenti, sono i nostri pensieri. Quindi possiamo veramente intervenire anche con una cosa che sembra così distante come la nutrizione sulla qualità dei comportamenti che abbiamo.
In ultima analisi ti propongo una metafora: una barca a vela in mezzo al mare. Se non ci fosse un vento che ha una determinata direzione questa barca a vela navigherebbe a caso e non arriverebbe da nessuna parte. Questo è quello che sta accadendo a molte, troppe persone; sono delle barche a vela senza direzione e a volte anche senza timone.
Bisogna riprendere il controllo, ma non un controllo esercitato con la forza, bensì un controllo che esprime la volontà di andare da un posto all'altro, perché questa è la vita. La vita è un progetto, la vita è crescita, la vita è espansione, ma la vita è anche una direzione.
Per aiutarti a mettere in atto questi 5 punti ti consiglio di seguire il video corso "Avvia il cambiamento".
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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