Malattie neurodegenerative: quali le più diffuse e come prevenirle

Malattie neurodegenerative: quali le più diffuse e come prevenirle

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Le malattie neurodegenerative (o MN) includono una serie di condizioni che colpiscono specialmente i neuroni del cervello umano. Vediamo quali sono le principali e come fare prevenzione. 

Cosa sono i neuroni? Sono gli elementi principali costitutivi del sistema nervoso, che comprende cervello e midollo spinale.

Solitamente, i neuroni non si riproducono, perciò, quando subiscono danni o muoiono, non c’è ricambio e non possono essere sostituiti dall’organismo. Le malattie neurodegenerative comprendono il morbo di Alzheimer, il Parkinson, la SLA e il morbo di Huntington. 

Queste malattie possono essere prevenute? Sui fattori di rischio genetici ed ereditari il margine di intervento è limitato, ed è assolutamente necessario essere seguiti dal proprio medico ed eventualmente da specialisti (come ad esempio il neurologo), seguendo indicazioni terapeutiche mirate. Tuttavia, vi sono anche fattori di rischio ambientali che possono essere contrastati con uno stile di vita corretto (nutrizione, allenamento o attività motoria leggera, abitudini salutari) per ridurre la possibilità di insorgenza di alcune patologie.

Malattie neurodegenerative e loro caratteristiche

Le MN sono patologie debilitanti, che determinano la progressiva degenerazione e/o morte delle cellule nervose. Come conseguenza insorgono disturbi del movimento (sono dette “atassie”) o nella funzionalità cerebrale (cioè demenze).

Le malattie neurodegenerative rappresentano un insieme di patologie contraddistinte da una irreversibile e progressiva perdita di cellule neuronali in alcune, specifiche aree cerebrali. Le malattie che sono incluse nel gruppo delle patologie neurodegenerative possono insorgere in differenti modalità, a seconda dell’area del cervello interessata dalla perdita neuronale e in relazione alla tipologia di neuroni coinvolti; per molti di questi disturbi le cause di insorgenza risultano ancora oggi non del tutto chiare.

Per ciò che riguarda l’aspetto correlato allo sviluppo delle malattie neurodegenerative, si ritiene significativo il coinvolgimento di molteplici elementi, tra i quali quelli di origine genetica, ereditaria e ambientale, in grado di concorrere nello sviluppo di una determinata patologia. 

Principali malattie neurodegenerative

Vediamo insieme alcune delle principali patologie neurodegenerative.

Morbo di Alzheimer

È la più diffusa la forma di demenza, termine col quale si fa riferimento alla graduale perdita di memoria e di altre capacità intellettuali; si tratta di una condizione severa, tale da interferire con le consuete azioni della vita quotidiana. Questa patologia peggiora con il trascorrere del tempo: è una malattia degenerativa progressiva, nella quale i sintomi si aggravano in un certo numero di anni. Nelle fasi iniziali, la perdita di memoria è leggera; in fase avanzata, le persone perdono la capacità di sostenere una conversazione e di reagire normalmente agli stimoli.

Morbo di Parkinson

È tra i più diffusi “disordini del movimento”. Si tratta di una malattia degenerativa cronica, a lento decorso graduale, che interessa diverse funzioni vegetative, motorie, cognitive e comportamentali, con conseguenze notevoli sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Insorge quando la produzione di dopamina nel cervello si riduce considerevolmente a causa della degenerazione dei neuroni in un'area cerebrale definita "sostanza nera". I principali sintomi sono rigidità, tremore a riposo, instabilità posturale e perdita dell’equilibrio, lentezza dei movimenti automatici o bradicinesia.

Sclerosi laterale amniotrofica

Nota come “SLA”, è una patologia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, vale a dire le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che regolano l'attività contrattile dei muscoli volontari. Un danneggiamento di queste cellule può compromettere in modo severo svariati movimenti, dando origine a sintomi quali, per esempio, difficoltà di deglutizione e di deambulazione, difficoltà nel linguaggio, difficoltà respiratorie e fiato corto, insufficienza respiratoria.

Malattia di Huntington

La malattia di Huntington (abbreviata in HD) è una patologia rara, a carattere ereditario e degenerativo, che determina movimenti continui e scoordinati, alterazioni cognitive e del comportamento. Nelle persone che soffrono di questa patologia la compromissione delle capacità cognitive e motorie può comportare questi sintomi: repentini cambiamenti di umore, perdita della memoria, difficoltà di deambulazione, difficoltà del linguaggio e della deglutizione, depressione. 

Come prevenire l’insorgenza di alcune patologie neurodegenerative?

Come si accennava nell’introduzione, è possibile agire su alcuni fattori ambientali che sembrerebbero favorire l’insorgenza della malattie neurodegenerative, assieme a fattori genetici ed ereditari. La necessità di sottoporsi a esami clinici, visite mediche e terapie specifiche è imprescindibile; unitamente a ciò, è possibile, nella propria quotidianità, seguire le giuste abitudini e i giusti comportamenti per ridurre l’incidenza di alcune malattie neurodegenerative.

Infatti, è interessante sapere che lo stile di vita riveste un ruolo non secondario nell’insorgenza di queste patologie. Il rispetto di uno stile di vita equilibrato è associato a un aumento dell’aspettativa di vita e a una minore probabilità di dover fronteggiare malattie neurodegenerative

Alcuni dati epidemiologici sembrano dimostrarlo: se in Italia si contano oltre 600mila malati, in Africa se ne conta un terzo, in India un quinto*. Questi dati possono spiegarsi con l’industrializzazione e la cosiddetta “società del benessere” tipiche della nostra società occidentale. In particolar modo, la dieta ricca di junk food e cibi ready to eat incide non poco sulla salute.

L’importanza di un’alimentazione equilibrata

Alimentazione e cervello sono in stretta connessione. Infatti, un regime alimentare povero di zuccheri semplicigrassi, sale e proteine animali ha un effetto protettivo sulla fitta rete di neuroni. Al contrario, è importante scegliere cibi per la memoria e la concentrazione: per esempio avocado, broccoli, cereali integrali, cioccolato fondente, mirtilli, noci, salmone, olio extra- vergine di oliva, verdure a foglia larga. In questo video ti spiego come aumentare la concentrazione con l’alimentazione

 

Buone abitudini comportamentali e attività fisica

Abuso di fumo e alcol sono associati a un aumentato rischio di malattie neurodegenerative, come ad esempio il morbo di Huntigton. Inoltre, il fumo è legato a un precoce rischio d’insorgenza della Malattia di Alzheimer e a un aumento del rischio di demenza in generale.

Alla dieta e alle corrette abitudini comportamentali è necessario abbinare una regolare attività sportiva. Sono sufficienti trenta minuti al giorno di camminata veloce per migliorare la circolazione e rendere dunque più adeguato l’apporto di glucosio e ossigeno alle cellule nervose. 

Sono indicati anche nuoto, moderate passeggiate in bicicletta, jogging leggero, sempre in considerazione dell’età e delle condizioni di salute fisica. 

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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