Che cos'è la meditazione? Una guida completa per accompagnarti passo dopo passo

Che cos'è la meditazione? Una guida completa per accompagnarti passo dopo passo

Indice

Cos’è la meditazione e perché meditare? Tra poco scoprirai che dare una definizione di questo concetto (e già il termine “concetto” è riduttivo e forse inappropriato).

Le sfaccettature, gli scopi della meditazione sono plurimi, e varie discipline e aree di interesse si “avvalgono” della meditazione per raggiungere la consapevolezza, l’equilibrio, il controllo delle proprie emozioni e dunque, da ultimo, il benessere.

Partiamo da qui: cosa è la meditazione?

Come abbiamo appena anticipato, non esiste una definizione assoluta di “meditazione”, ciò perché non esiste una univoca concezione della meditazione consapevole, ma tante sfumature diverse. Se però non hai mai meditato e fai un po’ fatica a entrare in questo universo, siamo qui per partire dall’essenziale e scoprire quale direzione imboccare.

Per cercare di dare un contorno all’idea di meditazione, possiamo dire che si tratta di una delle più antiche pratiche spirituali e religiose con benefici per l’essere umano, nel medio e lungo periodo, in termini di concentrazione, calma, equilibrio, autocontrollo e consapevolezza. 

Proviamo a sfatare un mito e rendere la meditazione più vicina a chi è scettico e a chi si sente smarrito in questo mare magnum: la meditazione non è una pratica ascetica per pochi eletti, inaccessibile, ma un percorso di miglioramento della propria vita, un lavoro interiore per conoscere meglio se stessi, utile soprattutto per affrontare la nostra vita frenetica e stressante, decomprimerci e ritrovare il nostro spazio mentale (e vitale). Infatti, ci sono almeno 5 motivi per cui non riesci a rilassarti, e lo spiego in questo video

 

Quali sono i benefici della meditazione?

I benefici della meditazione sono molteplici, così come gli effetti nel breve e lungo periodo, e quello più anelato nelle nostre vite convulse è svuotare la mente e rilassarsi. La meditazione:

  • Aiuta a ridurre lo stress e migliora la memoria. Soprattutto attraverso il controllo del respiro, la meditazione contribuisce a contrastare l’azione del sistema nervoso simpatico (è “colpa sua” se reagiamo con lo stress a una determinata situazione). Lo stress è anche responsabile del danneggiamento di alcune aree cerebrali (ad esempio l’ippocampo). Dunque meditare può avere effetti positivi sul cervello e contribuire a migliorare le nostre capacità mnemoniche.
  • Contribuisce a gestire ansia e panico. In particolare la mindfulness è utilizzata talvolta in psicoterapia per agire su situazioni di ansia e panico, unitamente ad altri approcci terapeutici.
  • Favorisce le prestazioni cognitive e mentali. Meditare aiuta a focalizzare il pensiero, raccogliendo la concentrazione spesso dispersa da distrazioni e troppi stimoli esterni. 
  • Induce rilassamento e favorisce il sonno: riducendo stress e tensioni, spesso causa di insonnia, la meditazione contribuisce anche a migliorare la qualità del sonno.
  • Migliora alcune condizioni in parte dipendenti dallo stress: Ad esempio la pressione arteriosa e le funzionalità del sistema immunitario. Infatti, lo stress può causare un aumento pressorio e stimolare il cortisolo.
  • Migliora la gestione del dolore in alcune condizioni di dolore cronico, favorendone l’accettazione e la tolleranza psicologica.
  • Migliora l’umore. Spesso, nelle condizioni depressive, l’umore si abbassa sensibilmente o è soggetto a oscillazioni: meditare può favorire un miglioramento del tono dell’umore.
  • Stimola il pensiero positivo e migliora l’approccio relazionale con se stessi e gli altri, poiché approfondisce la conoscenza della propria interiorità, delle proprie risorse e dunque favorisce la risposta agli stimoli esterni e il rapporto con le altre persone.

Cos’è la mindfulness?

Ne abbiamo accennato poco fa. Si tratta della meditazione sulla consapevolezza, cioè un metodo approntato da un ricercatore, Jon Kabat Zinn, che utilizza la consapevolezza come strumento di potenziamento esperienziale, per imparare a vivere appieno, appunto, consapevolmente. Se desideri approfondire puoi consultare il nostro articolo sul corso di formazione mindfulness.

Questa pratica aiuta a gestire la propria concentrazione mentale, indirizzandola su singoli aspetti della propria vita, isolandosi dal rumore di fondo dello scorrere dei propri pensieri e concentrandosi sul momento presente. 

Questa raggiunta condizione mentale consente di riconoscere lucidamente, in maniera vigile le proprie emozioni, le proprie sensazioni, liberandole dai propri giudizi, come se osservassimo noi stessi dall’esterno

Altre tecniche di meditazione conosciute

Eccone alcune particolarmente note:

Meditazione buddista. Si basa sull’aspetto contemplativo, con lo scopo di elevarsi, raggiungendo la più alta comprensione e soprattutto il nirvana (una condizione “ottimale” in cui è annullata qualsiasi tensione provocata da stimoli esterni).

Meditazione Zen. Qui lo scopo è raggiungere calma e tranquillità concentrandosi su respirazione e postura. Il silenzio è la condizione necessaria alla pratica di questo tipo di meditazione. La meditazione Zen è complessa da padroneggiare, poiché implica il totale controllo di corpo e mente.

Meditazione trascendentale. Questa pratica non è legata a credenze spirituali o religiose, ma ha lo scopo di mantenere uno stato di calma per una ventina di minuti. 

Vipassana. Si tratta di un’antica tecnica meditativa indiana. Ci si concentra sul respiro, poi sul corpo, in un processo di auto- purificazione.

Meditazione taoista. Ha come obiettivo l’utilizzo del Qi, ossia l’energia interna del corpo umano, lavorando con essa per perseguire l’equilibrio interiore.

Meditazione e yoga: quale correlazione?

L’universo dello yoga, anch’esso plurimo, vario e sfaccettato, ha molto a che vedere con la meditazione. Le varie posizioni yoga (o asana) possono essere praticate come propedeutiche alla pratica meditativa. Tramite la pratica yoga è possibile raggiungere una condizione di unità e connessione con se stessi, importante per consentire alle proprie potenzialità interiori di svilupparsi ed esprimersi. Il fine ultimo (se così si può dire) dello yoga e delle sue posizioni è calmare la mente (mantenendola vigile) e prepararla alla meditazione: ci si sente più presenti, radicati a terra, meno vulnerabili alle proprie “altalene” di emozioni, non si deve sfuggire a sentimenti spiacevoli, ma si riesce a focalizzare il proprio pensiero, lasciando defluire il rumore di sottofondo. 

Respirazione e postura durante le pratiche di meditazione

Vediamo perché respiro e corretta posizione sono fondamentali per meditare.

Respirazione diaframmatica, non solo toracica

A cosa servono le tecniche di respirazione? A gestire meglio e condurre il proprio respiro in modo da ottenere benefici psico- emotivi e fisici: ad esempio, respirare correttamente può aiutarci a gestire le emozioni negative, a controllare la rabbia: concentrandoci sul nostro respiro, lasciando entrare e uscire l’aria dai polmoni, le tensioni si allenteranno per lasciare spazio a una sensazione di calma.

Gli esercizi di respirazione consentono di immagazzinare la giusta quantità di ossigeno e di migliorare la propria capacità polmonare. Gli esercizi respiratori sono utili perché tendiamo a non respirare in modo corretto: infatti siamo trattenuti, in costante tensione. 

In questa condizione, ci capita di respirare utilizzando solo il torace, costringendoci a un blocco inspiratorio, senza far fuoriuscire totalmente l’aria inspirata. Così facendo, però, il diaframma non lavora in modo ottimale, ma “scarica” la fatica sugli altri muscoli. 

Postura corretta

Nella pratica meditativa, il primo aspetto è trovare la giusta postura fisica perché la posizione del nostro corpo ha da subito un effetto significativo sulla condizione della mente. La migliore postura meditativa è quella in cui ci sentiamo a nostro agio, rilassati, ma allo stesso tempo vigili e “radicati”, presenti a noi stessi. Soprattutto, la posizione ideale è quella che riusciremo a mantenere comodamente per un certo lasso di tempo. La giusta postura minimizza gli ostacoli alla concentrazione, come per esempio il dolore fisico, le distrazioni, il flusso di pensieri. Non è fondamentale riuscire a mantenere fin da subito la famosa posizione del fior di loto, che non è necessariamente propedeutica alla riuscita della pratica meditativa.

Come iniziare a meditare?

Fatte queste lunghe e doverose premesse, come possiamo iniziare a meditare? È più semplice di quanto pensi: non dovrai fare altro che provare. Ho già spiegato nel seguente video come iniziare a meditare con successo anche se non hai mai meditato prima

 

Ecco tre consigli per partire

1. Ricaviamo 5 o 10 minuti del nostro tempo

Anziché dedicare 5 o 10 minuti della nostra giornata ai social media o altre distrazioni, proviamo a impiegare questo tempo cimentandoci nella meditazione. In quest'altro video ti spiego infatti perché meditare cinque minuti al giorno ci cambia la vita.

 

2. Scegliamo un luogo in cui sentirci totalmente noi stessi

Non deve essere un luogo “instagrammabile2, gli elementi d’arredo o il fattore estetico non hanno alcuna importanza: l’essenziale è sentirsi a proprio agio dove si è scelto di meditare.

3. Troviamo una posizione confortevole, che induca il rilassamento, ma non la sonnolenza

Ne parlavamo giusto poco fa. L’importante è mantenere la schiena diritta e le mani sulle ginocchia, senza necessariamente imitare la posizione del fiore di loto che spesso associamo all’idea della meditazione (e che non è semplice da mantenere, soprattutto se siamo alle prime armi). Come abbiamo detto poco fa, la giusta postura è importante per meglio raggiungere il perfetto stato mentale. 

Meditare può dunque essere l’inizio di un percorso verso un sensibile miglioramento della qualità della propria vita.

Se non sai da dove iniziare, ti consiglio di seguire il mio videocorso Impara a meditare. In poche e pratiche lezioni avrai imparato le tecniche essenziali e il giusto approccio alla meditazione. Capirai come migliorare la tua vita grazie alla meditazione, allentare lo stress, aumentare il controllo e la gestione delle tue emozioni. 

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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