Ti potrà sembrare il preludio a un discorso tetro, angosciante: parlare della morte è quasi un tabù. In realtà si tratta della nostra Grande Paura, quella che esorcizziamo quotidianamente dando un senso alle nostre giornate, cercando una progettualità e uno scopo nella vita.
Spesso, però, sprechiamo tempo a preoccuparci e basta, viviamo troppo rapidamente e troppo superficialmente. Rimaniamo vittime di blocchi psicologici e mentali che ci impediscono di vivere la vita appieno ed essere appagati.
Dietro la paura della morte si nascondono altre paure più “raccontabili”: la paura dell’abbandono, la paura della perdita, la paura del fallimento o del rifiuto…
L’essere umano ha sempre avuto paura della fine. Confrontarsi con questa verità ineluttabile non è certo facile, ma vorrei guidarti per farti capire come superare la paura di morire e affiancarti nella gestione delle tue emozioni per non lasciarti sopraffare.
In un video ho già spiegato come superare la paura della morte:
Mentre in epoche più remote l’uomo ha sempre convissuto con l’idea della morte, toccandola con mano, la società contemporanea ha voluto “mettere la morte tra parentesi”, allontanarla dalla vita quotidiana. Ciò ha fatto sì che questa stessa paura ci inseguisse e ci spaventasse ancora di più.
Devi sapere, invece, che l’unico modo per “disinnescare” la paura è viverla e affrontarla. Al contrario, se fingiamo che la paura non ci sia, saremo sempre più vulnerabili e diventerà via via più complicato riuscire a gestire la paura.
Memento mori era l’adagio in uso nell’antica Roma e infatti, sebbene possa sembrare cupo, ricordarsi della propria mortalità e di quella delle persone a noi care è un modo efficace per vivere la vita più intensamente e non lasciarsi semplicemente esistere, tormentati da questioni futili.
Infatti, allontanare la morte significa ridurre la minimo il valore della vita, del tempo e delle proprie esperienze. Tutto ciò che ci accade acquisisce un valore molto più profondo e ampio se riusciamo a contestualizzarlo tra un inizio e una fine.
La modalità di vita tipica della nostra società è veloce, “mordi e fuggi”, senza assaporare né gustare nulla. Desideriamo ogni cosa e non siamo capaci di goderci quasi nulla di ciò che abbiamo.
Non diamo peso sufficiente a ciò che ci accade perché siamo convinti di avere ancora infinite possibilità, mentre invece dovremmo soffermarci sul presente.
Con il discorso precedente, non ti sto invitando a pensare alla morte dalla mattina alla sera: diventerebbe un’ossessione! La meditatio mortis suggerita dagli antichi è familiarizzare con l’idea che ci sia una fine: è un fatto fisiologico che dà valore alla nascita, alle esperienze di vita e alla longevità.
È necessario tenere presente questo aspetto soprattutto sul piano emotivo, poiché sul piano razionale ne abbiamo piena consapevolezza.
È importante “tenere a galla” questa realtà, magari riflettendoci mentre si compie un’attività come scrivere sul diario: più siamo a contatto con il concetto della fine, meglio vivremo il nostro presente.
Se ci pensi, avere familiarità con la fine è molto liberatorio. Del resto, come disse Mark Twain, la paura della morte deriva dalla paura della vita. Una persona che vive pienamente è pronta in qualsiasi momento ad affrontare l’idea della morte.
Se ci pensi, è proprio così: la difficoltà ad accettare la fine irrigidisce anche il nostro rapporto con la vita, rendendola meno bella, meno profonda, emotivamente meno appagante.
Molto spesso continuiamo a rimanere imbrigliati nelle nostre paure perché mettiamo in atto meccanismi mentali che peggiorano la situazione. Invece, è importante evitare di:
Affrontare e superare la paura della morte è possibile attraverso un buon lavoro interiore che ti aiuti a ritrovare le tue risorse personali e a gestire la tua emotività con consapevolezza.
Ti suggerisco tre strategie.
Familiarizzare e riprendere confidenza con l’idea di mortalità ti consentirà di rafforzare il coraggio, apprezzare ciò che hai e vivere di emozioni. Riuscirai così a gustare le piccole cose e a vivere con più lentezza: disimparare a correre e ad affannarsi è un gesto rivoluzionario.
Questo consiglio vale anche in altri ambiti della vita, di fronte alle difficoltà. È una sorta di allenamento emotivo utile a sfidare le tue capacità di reazione. Immaginare cosa succederebbe nella peggiore delle ipotesi ti rafforzerà e ti renderà capace di ridimensionare le tue emozioni negative, aumentando la tua risolutezza. A un certo punto, ti renderai conto che la paura stessa si ridurrà perché emotivamente l’avrai già vissuta.
Soprattutto intorno al superamento della paura di morire, essere in grado di gestire la propria mente e le proprie emozioni è fondamentale, così come in tutte le altre situazioni della vita, quando ti accorgi che la paura ti sta sottraendo tempo prezioso.
È davvero importante acquisire il senso di controllo e la consapevolezza delle proprie risorse interiori, per vivere con equilibrio. Il tuo scopo è governare la tua emotività e canalizzare la paura in energia positiva, per non essere vittima di automatismi della mente.
Se ti interessa seguire queste tematiche, ti suggerisco di scaricare il pdf gratuito Gestisci la mente e le emozioni, che ti fornirà gli adeguati strumenti conoscitivi e di consapevolezza interiore. In questo modo, sarai capace di godere appieno delle esperienze di vita, senza lasciarti sopraffare dalla negatività.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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