Andare più a fondo: come ho imparato a non fuggire più da me stesso

Andare più a fondo: come ho imparato a non fuggire più da me stesso

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In alcuni momenti della vita la superficie non basta più. Quel senso di irrequietezza, quell’insoddisfazione latente che ci spinge a cercare costantemente "altro", senza sapere esattamente cosa: è una sensazione che conosco fin troppo da vicino.

Per un lungo periodo, questa sensazione ha guidato le mie scelte, quasi senza che me ne rendessi conto. In quegli anni, la mia energia era proiettata verso l'esterno, nel tentativo di accumulare, fare. 

Eppure, malgrado i successi e le nuove esperienze, sentivo un vuoto, una distanza da me stesso che diventava sempre più evidente. Cosa fare, dunque?

Il mio viaggio in profondità: quando ho dovuto guardarmi dentro

Prima di tutto fermarsi, rallentare, uscire dal vortice degli impegni perché fino a quando non c’è un po’ di silenzio è pressoché impossibile guardarsi dentro. Questo è quello che mi è successo nel lontano 2007 quando ho deciso di lasciare l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Per qualche giorno ho deciso di passare quotidianamente svariate ore nella natura, camminando nei boschi. Non avevo uno scopo specifico ma semplicemente il desiderio di stare in silenzio e far emergere le sensazioni profonde che fino ad allora erano schiacciate dagli impegni. Al quarto giorno mi apparve di colpo tutto chiaro: quello che dovevo fare, ciò che dovevo dire e quali sarebbero stati i prossimi passi. Non avevo dovuto pensare o sforzarmi. Ma solo ascoltare. Ma avevo dovuto decidere di ascoltare perché non sempre lo avevo fatto. 

Nei miei momenti di silenzio, sentivo affiorare una voce interna, insistente, che mi poneva davanti la stanchezza, una fatica sottile che si annidava sotto la superficie delle mie giornate caotiche. Ogni volta che un pensiero scomodo faceva capolino, trovavo un modo per spostare l'attenzione. 

Era come se stessi correndo su un tapis roulant, a velocità sempre maggiore, senza però arrivare da nessuna parte. È stato proprio in uno di questi momenti che ho avuto l'illuminazione: non potevo più permettermi di vivere così. Era arrivato il momento di fermarsi e, per la prima volta, andare davvero più a fondo.

Ho capito che la risposta era dentro di me, e dovevo finalmente affrontare ciò da cui fuggivo. Si è trattato di fare un intenso lavoro interiore, uno dei 4 fondamenti di una vita piena, appagante, gratificante. In questo video parlo di come capire chi sei veramente:

 

Ma c’è crescita e crescita. E c’è differenza tra crescita orizzontale e crescita verticale. Vorrei rifletterci su insieme a te.

Crescita orizzontale o crescita verticale? Non basta aggiungere, bisogna scavare

Per diversi anni ho vissuto la mia crescita personale in modo orizzontale. Cosa significa? Significa accumulare: più esperienze, più conoscenza, più relazioni, più beni materiali. 

È un tipo di crescita che ci spinge a espanderci, ad aggiungere sempre più elementi alla nostra vita. È indubbiamente utile, ci arricchisce in termini di opportunità e competenze. 

Ma ho imparato, a mie spese, che questa espansione verso l’esterno, se non è accompagnata da altro, può creare solo una vita più piena (a volte caotica), non necessariamente più appagante.

La vera trasformazione avviene con la crescita verticale: non riguarda l'aggiunta di elementi, ma l'approfondimento di ciò che già sei, di ciò che già hai dentro di te. 

È un processo di “scandaglio”, di introspezione, di connessione con il tuo io più autentico. Immagina un’immersione subacquea nelle profondità oceaniche della tua interiorità.

Come ne emergeresti? Più consapevole, sicuramente. Significa guardare in faccia le tue paure, i tuoi limiti, le tue ferite, non per giudicare, ma per comprendere e integrare. 

Questa presa di coscienza è stata una chiave di volta per me. Ho capito che la mia irrequietezza non derivava da ciò che mi mancava all’esterno, ma da ciò che non stavo affrontando dentro di me. Il mio primo passo verso la crescita verticale è stato riconoscere questa dinamica e scegliere consapevolmente di invertirla.

Se anche tu ti stai rendendo conto che hai bisogno di scavare a fondo dentro di te, vorrei condividere con te tre esercizi pratici e semplici per iniziare il tuo viaggio profondo.

Ecco 3 esercizi pratici per iniziare il viaggio profondo dentro di te

Non si tratta di stravolgere la tua vita, ma di integrare piccole pratiche quotidiane che, col tempo, possono fare una enorme differenza. Ti lascio tre strumenti che ho trovato particolarmente utili nel mio percorso e che puoi sperimentare fin da subito:

  1. Journaling riflessivo: scrivere un diario è un dialogo con te. Ogni giorno prenditi 10-15 minuti e scrivi liberamente a mano, senza giudizio. Puoi iniziare con una domanda: "Cosa mi preoccupa oggi?", "Quale emozione sto provando e perché?" Lascia che i pensieri fluiscano istintivamente. L'obiettivo è portare alla luce ciò che è nascosto, dare un nome alle tue emozioni, alle tue paure, riconoscere schemi di pensiero. Questo esercizio ti aiuterà a generare consapevolezza su ciò che ti risuona dentro
  2. Visualizzazione: trova un luogo tranquillo, chiudi gli occhi e immaginati in una situazione che ti preoccupa o vorresti raggiungere. Non visualizzare solo il risultato, ma concentrati sul percorso, sulle emozioni che provi, sulla sensazione di superare gli ostacoli. Per esempio, se la tua paura è un colloquio professionale, visualizzati mentre lo affronti con lucidità e sicurezza, sentendo la gratitudine e la soddisfazione. Fai sì che la tua immagine mentale sia ricca di dettagli sensoriali. La visualizzazione è utile a familiarizzare con scenari futuri e prepararsi ad affrontarli con fiducia.
  3. Silenzio: è proprio nel silenzio che puoi ascoltare la tua voce interiore. Inizia con 5-10 minuti al giorno. Silenzia le notifiche, allontanati dalle distrazioni. Siediti in un luogo tranquillo e semplicemente "stai" con te. L'obiettivo è osservare i tuoi pensieri che vanno e vengono. Lascia che il silenzio ti avvolga. Imparerai a distinguere il “chiacchiericcio” di fondo dalla voce calma della tua interiorità, quella che sa cosa è importante per te.

Ci salutiamo con una considerazione.

La profondità è la tua bussola per una vita autentica

Il mio viaggio in me stesso è ancora in corso, e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Ho scoperto che affrontare le mie paure e i miei blocchi non è un segno di debolezza, ma la più sincera dimostrazione di coraggio. Questo processo richiede onestà, pazienza e auto-compassione, ma i benefici non sono misurabili.

Andare più a fondo dentro di te significa costruire una vita più radicata, meno suscettibile alle turbolenze esteriori. Significa trovare la tua stabilità interiore senza dipendere dalle circostanze, e iniziare a vivere pienamente

Concediti anche solo un momento di sincera riflessione. Ascolta la tua voce interiore, quella che ti sussurra che c'è qualcosa di più vero che ti aspetta. Scopri la bellezza e la forza nella tua profondità. La vera crescita ti aspetta lì.

Vuoi sapere come andare più a fondo?

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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