Tante persone ogni giorno dichiarano di non riuscire a prendersi cura di se stessi. Non avere il tempo per fare cose che li riguardano, rilassarsi, trovare un momento tutto per se.
Siamo assorbiti dalla preoccpupazioni per il lavoro, per la famiglia, la salute delle persone care che quasi mai ci accorgiamo di come il tempo passi e non si riesca a trovare un momento per fermarsi e chiedersi: ma io come sto davvero?
Amare se stessi non è facile quindi. Soprattutto perché sembriamo anteporre alla nostra salute, fisica e psicologica, degli impegni. Morali e reali, che tolgono tempo e occupano i pensieri.
Capita però anche che questi impegni siano un surrogato della felicità. Cioè il modo di tenerci legati a delle situazioni perché magari altre non hanno più significato. Il lavoro diventa una valvola di sfogo dove cercare il bisogno di significato. I figli diventano l'obiettivo cui dedicare la maggior parte del tempo. La vita affettiva perde di intensità e si cerca sfogo in altre cose, ad esempio il cibo.
È un circolo vizioso: desideriamo trovare spazio e tempo per occuparci davvero di noi stessi e iniziare ad amarci, ma riversiamo gran parte delle attenzioni verso l'esterno perché non ci piacciamo abbastanza.
O perché non abbiamo voglia di risolvere i problemi.
È uno strano meccanismo mentale che ci porta a cercare compensazioni all'esterno, agendo di fatto al contrario di come dovremmo fare.
Ognuno di noi sente una propria vocazione e c'è senz'altro quella di aiutare gli altri, ma l'altruismo, come già detto in altre occasioni, non deve essere condizionato alla ricerca di attenzioni. Dovrebbe essere spontaneo.
Rispettare se stessi non è un atto di individualismo egoista, tutt'altro. È una dichiarazione d'amore verso il proprio io. E cosa fai in pratica per rispettare te stesso? Ti metti davvero nella condizione di stare bene?
Non è solo un aspetto che riguarda l'anima. Ci sono tanti modi per avere poco rispetto di te stesso. Chiediti allora questo...
Perché ti dico che dovresti farti queste domande? Perché spesso la noncuranza verso se stessi nasce proprio da questi comportamenti: essere sregolati, non avere mai orari o avere una routine troppo rigida, non riposare abbastanza, non tenersi in forma.
I motivi per non amarsi possono essere tanti, ma il primo credo sia proprio quello che non ci si piace, quindi c'è poca autostima. Ma l'autostima come puoi crearla? Non cresce sugli alberi, né piove dal cielo.
Il miglior modo per farla crescere è fare qualcosa che consenta di misurare dei progressi, di essere fieri di se stessi.
Ecco perché l'esercizio fisico ha tante ricadute positive anche sulla psiche. Perché è un modo facile, misurabile e sano di prendersi cura di se stessi. Di amarsi. Specie se non ti piaci davanti allo specchio e fai di questo dispiacere una valanga che travolge tutta la tua esistenza.
Ma a volte non ci si piace nemmeno di carattere. E allora, in questo caso, è giusto intervenire in modo quasi chirurgico sulla tua routine quotidiana. Per questo ti ho chiesto se riesci a ritagliarti del tempo per te stesso, se ci sono cose che ti piace fare durante la giornata o la settimana, se il tuo lavoro non è troppo invadente.
La tua personalità però è modificabile perché si basa sui comportamenti. Le ricerche di psicologia sociale dimostrano che i comportamenti, perlopiù, sono figli dell'abitudine. Pertanto è intervenendo sulle abitudini che puoi modificare quegli aspetti del tuo carattere che non ti piacciono e che sono alla base della personalità.
Per impostare una routine basata sulle abitudini indubbiamente serve tempo. Gli studiosi hanno stimato in oltre due mesi il tempo necessario per "installare" un'abitudine. Ma una volta che agisci per abitudine, diventi la persona collegata a quell'abitudine.
Se ti alzi tardi la mattina e sei pigro e non hai tempo di fare più cose, potresti avere necessità di svegliarti presto e fare un po' di esercizio aerobico. Non hai alternative a mettere indietro la sveglia, andare a dormire prima ed uscire di casa a passeggiare o fare un po' di cyclette in camera.
Però, quando sarai riuscito a far tua questa abitudine, la personalità del pigro che non riesce a fare nulla viene soppiantata da quello dell'attivo che trova il tempo per le sue cose e sta meglio.
Oltre al dovere esiste il piacere. Quando si cresce i doveri aumentano. Per questo si ricorda con trasporto l'epoca della giovinezza, in cui le preoccupazioni non c'erano.
In realtà le preoccupazioni c'erano, solo che se ne occupavano i tuoi genitori. Ora tocca a te.
Il dovere occupa tanto spazio nella tua giornata, soprattutto se stai costituendo una famiglia oppure se hai un lavoro che ti impegna abbastanza, pure sul piano mentale.
Anche la salute gioca la sua parte. Si comincia a invecchiare molto presto, viene meno la freschezza degli anni migliori, aumentano le visite dal medico, le ricette, gli esami.
Però tutto ciò, in un quadro clinico di normalità e nella cornice di una vita normale, non intaccate da situazioni troppo pesanti, non ti impedisce di fare qualcosa che davvero ti piace.
Una passione, un hobby, un interesse specifico anche nel campo artistico.
Ho un amico che, nonostante abbia passato i 50, ancora si diverte a suonare nei locali. Ha sofferto parecchio il COVID-19 come è del tutto evidente, ma appena ha potuto riunirsi con gli amici della band l'ha fatto. Certe passioni aiutano davvero ad andare avanti.
Per cui, per amare di più te stesso o te stessa:
Riepilogando, puoi amare te stesso agendo in profondità sulle cose che fai, che pensi, a cui dai priorità.
La vita felice non è proprio dietro l'angolo, è piuttosto la sommatoria di tante giornate felici o comunque fruttuose. Per cui per iniziare ti posso consigliare di scaricare gratuitamente il mio manuale sulla giornata ideale. Ti insegnerà a fare tuoi dei rituali fondamentali per stare meglio.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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