Cosa succede se dalla tua dieta elimini i grassi? Ecco le conseguenze

Cosa succede se dalla tua dieta elimini i grassi? Ecco le conseguenze

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Il rapporto che hanno tante persone con l'alimentazione è influenzato dal peso o dal come ci si guarda allo specchio la mattina... è un rapporto complicato. E quasi sempre sbagliato. Invece, penso che sia meglio parlare di nutrizione anziché di alimentazione. E questo perché il tema va affrontato dal punto di vista scientifico, che è poi quello che faccio da anni. E attenzione: mi interessa tanto l'aspetto fisiologico, quanto quello psicologico. Proprio perché noto che il rapporto con ciò che mangiamo è complicato e determina problemi a cascata sulla vita affettiva e nell'ambito professionale.

Questo rapporto viene declinato in una falsa rappresentazione della nutrizione. Da un lato una dieta equilibrata, normale, dall'altra regimi alimentari specifici volti principalmente a perdere peso, che trovano molta più eco sulle tv, sulle riviste e sui social media.

È chiaro che c'è qualcosa che non va se si fa passare l'eccezione per la regola, ma è un meccanismo che non sorprende affatto.

Ho dedicato al tema della nutrizione diversi libri di successo, sempre con l'intento di favorire una visione unificante che concilia l'esigenza di nutrirsi con quella di stare meglio e vivere più a lungo, utilizzando proprio l'alimentazione come una medicina preventiva.

Se l'alimentazione equilibrata può essere utilizzata come medicina preventiva, allora perché vengono proposte diete molto drastiche (come quelle che contemplano una dieta praticamente priva di grassi) che si allontanano dall'idea di regime alimentare equilibrato? E cosa rimane del carattere preventivo della nutrizione, se schiacciamo un macronutriente solo per favorire una momentanea perdita di peso?

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Il ruolo dei grassi nella dieta per la tua salute

I grassi per decenni sono stati messi sul banco degli imputati per l'insorgenza di malattie cardiovascolari e l'obesità presente all'interno delle società consumistiche, partendo - come spesso capita in questi casi - proprio dagli studi pubblicati negli Stati Uniti d'America.

L'associazione tra cucina grassa e depositi di adipe nel nostro corpo in fondo favoriva questa semplicistica osservazione.

Nei decenni successivi e fino ai giorni nostri, questa opinione è radicalmente cambiata, per due motivi:

  • La scienza della nutrizione è diventata di fatto un campo di studi importante, che ha prodotto ricerche, pubblicazioni di alto valore che sono arrivate nei tavoli che contano (le varie agenzie e amministrazioni nazionali e internazionali).
  • Gli studi che condannavano i grassi non erano del tutto trasparenti perché avevano lo scopo di non colpevolizzare il ruolo degli zuccheri, più sfruttabili a livello commerciale (pensa solo alla capacità penetrativa di prodotti come le bevande gassate).

Oggi, fortunatamente, non si sminuisce più il ruolo dei grassi, che come ogni macronutriente dovrebbero essere presenti nel tuo piano alimentare.

Come saprai molte delle vitamine sono liposolubili, il che significa che possono essere assorbite solo grazie ai lipidi.

Ho già spiegato la differenza tra acidi grassi saturi e insaturi che ti consiglierei per un approfondimento. Il colesterolo poi è un grasso piuttosto conosciuto, che gioca un ruolo importante nella nostra fisiologia.

Il metabolismo del nostro corpo, a grandi linee, è il processo con cui l'organismo sfrutta il cibo per assimilare energia e spedirla alle cellule sotto forma di nutrienti. In questo scambio, ci sono molti prodotti di scarto, ma anche "barili" di energia che non verranno utilizzati al momento.

Le riserve di grasso si creano proprio a partire da questi barili che non vengono sfruttati perché eccessivi rispetto all'impiego energetico attuale.

Per questo motivo si parla di "deficit calorico" nel caso delle diete dimagranti e si porta subito all'attenzione il fatto che il grasso, in termini calorici, "pesa" molto di più degli altri macronutrienti.

Come immagino saprai però la realtà è tutt'altra cosa.

Il nostro organismo stipa le riserve di grasso a partire da tutti i macronutrienti. Assumi proteine in più? Crescono le riserve di grasso. Assumi più zuccheri del necessario? Indovina un po' che succede...

Questo non significa che devi mangiare grassi a profusione, piuttosto devi mangiare solo quelli utili, e non in quantità eccessiva. Ma lo stesso discorso - se ci pensi bene - vale anche per i carboidrati. È meglio mangiare carboidrati integrali (pane, riso, pasta) ed evitare l'abuso di dolci e bevande gassate (personalmente ritengo che proprio non dovresti berne).

Insomma, il discorso come sai è complesso, ma spero tu abbia capito che a livello nutrizionale vince il sano equilibrio.

Non puoi sostituire per troppo tempo gli zuccheri con le proteine o queste ultime con i grassi. Da qualche parte inizierai a pagare dazio e passato l'effetto dimagrante, sarà il tuo stesso corpo a dirti che non va bene, con precisi segnali.

Quali sono le conseguenze di una dieta povera di grassi (o senza grassi)

La carenza di grassi nella propria dieta può avere una serie di conseguenze negative, vediamo quali. 

Metti la salute del tuo cuore in pericolo

Un'alimentazione ricca di acidi grassi insaturi, come quelli presenti nell'olio extravergine d'oliva, notoriamente associato alla dieta mediterranea, diminuisce l'incidenza dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.

Non combatti i processi infiammatori

Le infiammazioni sono alla base di malattie e condizioni croniche che abbassano sensibilmente la qualità della vita. Acidi grassi Omega-3 presenti nell'olio di pesce soprattutto quello azzurro, nelle noci e nella frutta secca aiutano a combattere le infiammazioni, diminuendo anche gli effetti dei processi ossidativi alla base dello stress.

Indebolisci il sistema immunitario

Così come i grassi aiutano a contrastare le infiammazioni, aiutano anche a combattere le aggressioni esterne, per effetto del cattivo assorbimento di vitamine fondamentali, già difficili da sintetizzare e soggette a casi di carenze.

Ti trovi a corto di energie e soffri la fatica

Spesso si è portati ad accostare carboidrati ad energia, dimenticando che i grassi rivestono un ruolo determinante nel combattere la fatica e darti la giusta carica per ripartire. Lo sanno bene anche gli sportivi, che infatti si alimentano, prima di una prestazione, in modo molto equilibrato. I grassi poi sono la nostra riserva di energia principale e sono essenziali per la sopravvivenza, in quanto impediscono - in condizioni al limite - di consumare la massa magra.

Anziché dimagrire ingrassi

Gli acidi grassi come gli Omega-3 aiutano a bruciare il grasso viscerale e quello sottocutaneo proprio nella fascia addominale, che crea problemi anche a livello di autostima e di amor proprio.

I grassi rallentano l'assorbimento dei nutrienti. Danno un maggior senso di sazietà.

Inoltre, fatto ancora più importante, l'organismo richiederà sempre l'energia necessaria e andrà a prendersela dalle fonti più immediate, come gli zuccheri semplici, determinando alla lunga un aumento di peso.

Prima o poi avrai uno sbilanciamento ormonale

Anche il tanto vituperato colesterolo serve nella produzione degli ormoni dello sviluppo sessuale, essendo il precursore di ben 5 ormoni steroidei; aiuta nella formazione della membrana cellulare e nella sintesi della vitamina D.

Il tuo aspetto cambia

Senza una dieta equilibrata di grassi sani, anche il tuo aspetto ne risente. Questo perché vitamine come la D e la E, essenziali per la salute della pelle, non vengono correttamente assorbite.

Il tuo cervello ne risente

Il cervello ha bisogno dei grassi e non solo perché formato principalmente da questi. Le funzionalità cerebrali migliorano con una giusta alimentazione a base di grassi Omega-3. Alcuni studi hanno dimostrato che non è tanto la quantità di grasso che ingerisci, quanto la qualità a fare la differenza. Acidi grassi buoni migliorano le capacità cognitive, non si può dire lo stesso degli acidi grassi saturi.

Uno studio dei ricercatori della Mayo Clinic ha dimostrato che diminuire l'apporto di grassi per aumentare quello di carboidrati comporta un aumento del rischio di ammalarsi del morbo di Alzheimer.

Se non mangi grassi e li eviti pensando che ti facciano ingrassare, corri insomma un grosso rischio e, per inciso, ottieni effetti diametralmente opposti a quelli pianificati.

Occhio agli zuccheri, invece

Concludo dicendoti che non devi esagerare con i grassi e devi limitarti con gli acidi grassi saturi, limitando anche le fritture. Ma più di tutte ti ricorderei di non esagerare con lo zucchero.

In particolare con gli zuccheri semplici e quelli nascosti solitamente negli ingredienti del cibo spazzatura. 

Il problema con lo zucchero non dipende solo dal fatto che sovraccarica di lavoro il fegato e costituisce riserve di grasso. Se hai una buona base di allenamento potresti impedirlo. Il punto è che lo zucchero modifica il tuo metabolismo, riducendone l'efficienza fino al punto di costituire riserve di grasso che nemmeno l'esercizio fisico aiuta a dissipare.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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