Intelligenza emotiva, pensiero divergente e creatività: esiste un legame

Intelligenza emotiva, pensiero divergente e creatività: esiste un legame

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Hai imparato a sviluppare adeguatamente intelligenza emotiva, pensiero divergente e creatività? Riuscire a vedere oltre un limite consente di scoprire nuove risorse, soluzioni e possibilità. Per fare ciò, occorre trasformare il pensiero rigido in pensiero laterale, imparando ad accedere alla consapevolezza emotiva e utilizzando la propria creatività. In questo articolo, vedremo insieme come fare.

Che cos’è l’intelligenza emotiva?

È un concetto nato negli anni ’90, dalla ricerca dello psicologo e scrittore statunitense Daniel Goleman. L’intelligenza emotiva è un tipo di intelligenza diverso da quello “tradizionale”, perché coinvolge le corde emotive delle persone: infatti, si focalizza sull’individuazione, sulla comprensione e sulla gestione delle emozioni proprie e altrui. 

La capacità di connettersi a fondo con le emozioni è molto importante per costruire relazioni interpersonali qualitativamente valide, prendere decisioni efficaci (sul lavoro, nella vita) e affrontare le sfide quotidiane con equilibrio e consapevolezza. 

L'intelligenza emotiva è un prezioso strumento per migliorare la tua vita e crescere interiormente, poiché ti permette di esplorare la tua complessità emozionale (e anche delle persone che ti circondano) e di rispondere adeguatamente agli stimoli che ricevi.

Come abbiamo detto, essere emotivamente intelligenti è di grande aiuto, sia nella vita personale, sia nell’esperienza professionale. L'intelligenza emotiva può migliorare il rapporto di coppia: aiuta a capire a fondo e gestire le emozioni proprie e del partner, per stabilire un dialogo efficace e sviluppare una connessione più profonda. 

Inoltre, l’intelligenza emotiva può essere di aiuto a livello professionale. Infatti, il cosiddetto “leader emotivo” è in grado di riconoscere e comprendere le proprie emozioni e quelle dei membri del team, utilizzandole in modo proattivo per essere una guida carismatica

In questo video parlo dell’intelligenza emotiva:

 

Che cos’è il pensiero divergente?

Il pensiero divergente o pensiero laterale è quel pensiero che permette di creare alternative a un problema complesso, andando al di là della situazione di partenza. 

È un tipo di ragionamento che deriva da un cambiamento di prospettiva sulla situazione e sulla sua visione generale, che apre, in questo modo, a nuove prospettive e possibilità.

Quindi, il pensiero divergente esplora nuove direzioni, portando alla produzione di nuove idee, originali e alternative. 

In questi termini, il pensiero divergente si avvicina molto alla creatività, perché sollecita l'ispirazione e la creazione di idee inedite.

Uno dei principali teorici e studiosi della correlazione tra creatività e pensiero divergente è lo psicologo americano Joy Paul Guilford. Oltre ad aver contribuito con studi e ricerche, ha identificato le 5 caratteristiche del pensiero divergente:

  • Fluidità, cioè la capacità di formulare differenti idee tra cui scegliere.
  • Flessibilità, cioè considerare utilizzi alternativi degli elementi e degli strumenti di cui disponiamo, al di là della loro funzione usuale.
  • Originalità, da intendersi come capacità di individuare soluzioni insolite.
  • Elaborazione, ossia un approfondimento delle varie idee.
  • Valutazione, ovvero la scelta della soluzione più funzionale e adatta allo scopo.

Vediamo ora cosa si intende con “creatività”.

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Che cos’è la creatività?

Nonostante in passato la creatività fosse ritenuta una prerogativa esclusiva di menti geniali ed eccezionali talenti artistici, ad oggi è considerata un’abilità di cui tutti possiamo disporre, se allenata (lo vedremo meglio nel corso di questo articolo). 

Il fisico Albert Einstein definiva la creatività come “l’intelligenza che si diverte”; lui era considerato creativo proprio perché geniale. Tuttavia, in seguito, è stato dimostrato che la creatività non ha niente a che fare con l’intelligenza. Piuttosto, la creatività è un’abilità del cervello umano, che tutti noi possiamo allenare e migliorare. 

La creatività può essere definita come la capacità di individuare soluzioni alternative a un problema, considerando vari punti di vista che fuoriescono anche dai binari della quotidianità (per esempio, utilizzare un oggetto in modo flessibile, cioè non per la sua funzione in senso stretto, che è anche una delle caratteristiche del pensiero divergente, visto poco fa).

In che modo il pensiero divergente può aiutare a risolvere problemi complessi?

Esistono molte strategie differenti per risolvere problemi complessi. Tra queste, esiste anche una tecnica creativa di risoluzione dei problemi, cioè il Creative Problem Solving (CPS): è un modo di usare la creatività per sviluppare nuove idee e soluzioni ai problemi. 

La soluzione creativa dei problemi (CPS) entra in gioco quando il pensiero convenzionale non riesce a essere risolutivo: il pensiero laterale incoraggia a vedere la situazione in una diversa prospettiva e a trovare soluzioni innovative, in modo da formulare un piano per superare gli ostacoli e raggiungere gli obiettivi.

Affrontare ostacoli e sfide è parte integrante della nostra vita, anzi, potremmo dire che non facciamo altro, e superare le difficoltà non è sempre facile. 

Per migliorare la comunicazione e le capacità interpersonali, e per migliorare nelle prestazioni professionali, è utile incoraggiare il pensiero creativo. Come funziona?

La tecnica creativa di risoluzione dei problemi prevede di usare in maniera combinata il pensiero “divergente” e quello “convergente”. Il pensiero convergente è abitualmente applicato a situazioni che ammettono un’unica strada percorribile, rispettando regole già stabilite e codificate.

Invece, il pensiero divergente è il processo di generazione di varie, potenziali soluzioni e possibilità, altrimenti noto come brainstorming. Quante volte ti sarà capitata una sessione di brainstorming, specie se lavori nella comunicazione?

Che relazione c’è tra intelligenza emotiva, creatività e pensiero divergente?

Come dicevamo poco fa, la creatività è un’abilità del cervello che promuove uno stile di pensiero detto “divergente”, caratterizzato dalla capacità di vedere le cose e i problemi da più punti di vista e formulare idee alternative. 

Culturalmente, non siamo abituati a pensare in modo creativo, anzi: l’apprendimento e l’insegnamento privilegiano ancora il pensiero convergente. Tuttavia, come abbiamo visto, si tratta di due modalità cognitive complementari, ed efficaci se applicate sinergicamente.

Il momento in cui un’idea risolutiva compare nella tua mente, è la fine di un processo, e questo passaggio avviene perché, come spiega Daniel Goleman, hai stabilito un contatto con il tuo spirito creativo

Lo psicologo e scrittore statunitense spiega che l’incontro tra pensiero divergente, intelligenza emotiva e creatività non è un’intuizione occasionale, ma un “pensiero integrato” che, quando è all’opera, consente di di innovare, esplorare nuovi percorsi, realizzare sogni e progetti.

Queste tre caratteristiche sono innate o possono essere allenate?

La buona notizia è che queste tre caratteristiche possono essere allenate e migliorate nel tempo da ciascuno di noi! Creare abitudini virtuose significa fare un lavoro interiore importante per indirizzare la propria vita verso l’equilibrio, il pensiero strategico, l’arricchimento personale, ed essere sempre più capaci di avere una visione ampia, laterale e varia. Ecco alcune pratiche per allenare pensiero divergente, creatività e intelligenza emotiva:

  • Sinettica (teorizzata da J.J. Gordon): significa creare connessioni tra elementi che non hanno niente a che vedere fra loro.
  • Tecnica S.C.A.M.P.E.R. (teorizzata da Bob Eberle e ispirata alla tecnica del brainstorming di Alex Osborn): ogni lettera dell’acronimo indica un’azione che induce a considerare la situazione da differenti prospettive. Questa tecnica è spesso usata a livello aziendale.
  • Praticare attività come la meditazione. Infatti, meditare promuove le prestazioni cognitive e mentali. Inoltre, aiuta a focalizzare il pensiero, a raccogliere la concentrazione spesso dispersa da distrazioni, preoccupazioni ed eccesso di stimoli esterni. Non solo. Imparare la meditazione stimola il pensiero positivo e migliora l’approccio relazionale con noi stessi e gli altri, poiché approfondisce la conoscenza della propria interiorità e dunque favorisce la risposta agli stimoli esterni e il dialogo interpersonale.
  • Indovinelli, giochi ed esercizi per allenare la creatività: sfruttano sia le parole, sia la manualità (per esempio, un esercizio tipico consiste nel prendere l’immagine di un oggetto e disegnarci sopra, trasformandola in altro).
  • Coltivare la consapevolezza: è importante prestare attenzione ai propri stati emotivi e a come reagiamo nelle diverse situazioni.
  • Ascolto attivo ed empatia: è fondamentale capire le emozioni e le prospettive delle altre persone, per costruire un dialogo stimolante, arricchente e stabilire relazioni durature di stima e fiducia.
  • Gestione dello stress: può essere utile imparare alcune tecniche di rilassamentorespirazione o, come abbiamo visto, meditazione, utile anche per affrontare situazioni ansiogene e stressanti con maggiore presenza mentale.

Ricorda che queste abitudini e pratiche virtuose possono essere coltivate quotidianamente da chiunque di noi: crescere, accogliere il cambiamento e migliorare fa parte del processo di evoluzione interiore. Allenare l'intelligenza emotiva, il pensiero laterale e la creatività porta a una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, a un maggior equilibrio, prontezza, vivacità mentale e intellettuale, con notevoli riscontri in tutte le sfere della vita.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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