Fame emotiva: come combatterla con gli esercizi giusti

Fame emotiva: come combatterla con gli esercizi giusti

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Scopri come apprendere e mettere in pratica strategie per scegliere sempre e solo cibi salutari.

Si dice che prima di parlare sia bene riflettere. Soffermarsi un istante permette di evitare risposte impulsive che ci potrebbero mettere nei guai.

Ma la bocca non serve solo per parlare: nel corso della vita essa permette a decine di tonnelate di cibo di entrare nel nostro corpo per mantenerci vivi e sani oppure per contribuire ad ammalarci, dipende dalle scelte che facciamo.

Il cibo rappresenta sicurezza, comfort, crescita, calore, condivisione, famiglia, piacere e appagamento.

In effetti le nostre fauci funzionano come una vera e propria porta di casa che può aprirsi solo quando si presentano degli amici che abbiamo voglia di vedere perché ci fanno bene oppure, al contrario, spalancarsi continuamente lasciando entrare chichessia semplicemente perché sentiamo il bisogno di compagnia.

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Senza dubbio il cibo crea piacere immediato e per secoli e secoli è stato sinonimo di sopravvivenza in un mondo che aveva ben poco da offrire. Oggi, attorniati da alimenti industriali, irresistibili, sappiamo bene che lo stesso boccone capace di darci piacere immediato ci farà sentire in colpa e ci renderà grassi a lungo termine.

Il cibo irresistibile crea danni nel lungo periodo

Proprio perché il cibo ha avuto un ruolo fondamentale nella nostra evoluzione, esistono memorie neurologiche potentissime legata al mangiare, memorie difficili da riprogrammare. Il cibo rappresenta sicurezza, comfort, crescita, calore, condivisione, famiglia, piacere e appagamento. È legato a sapori, odori, colori e rumori e in passato queste associazioni hanno contribuito a spingere l'uomo a cercare cibo al di là della mera sopravvivenza. Difficilmente però potevano causare un danno considerando il genere di cibo esistente e l'aspettativa di vita breve.

Oggi siamo di fronte ad una situazione del tutto diversa perché queste memorie neurologiche esistono ancora e si sono potenziate ma legandosi ai cibi industriali che, se assunti in dosi massicce e per lungo periodo, portano ad un danno a lungo termine. Questi cibi, studiati a tavolino per essere irresistibili, in sinergia con le nostre memorie neurologiche funzionano come delle vere e proprie trappole.

 

Proviamo a controllarci ma resistiamo solo per un po', usiamo al massimo la forza di volontà ma ad un certo punto cediamo alle tentazioni che ci circondano.

Per uscire da questo labirinto abbiamo bisogno di due cose:

  1. Rallentare l'effetto dell'impulso in modo che non dia vita ad un'azione concreta.
  2. Associare al comportamento desiderato piacere e successo e a quello da abbandonare dispiacere e sconfitta.

È bene tenere presente che le persone sane pensano che non ci sia nulla di più bello del sentirsi in perfetta forma e per questo amano il cibo che nutre il corpo e non quello che compensa i vuoti dell'anima. Per queste persone fare le scelte corrette vuol dire essere in controllo della propria vita e essere in forma rappresenta il piacere più grande.

Le scelte errate non sono tanto frutto di mancanza di conoscenza quanto di forze impulsive.

Dolore vs. piacere: quando la mente entra in gioco

La partita è quindi tra dolore e piacere, tra appagamento e sacrificio e si gioca tutta nella mente. La forza di volontà, spesso tirata in ballo, c'entra davvero poco.

La maggior parte di noi oggi ha ben chiaro che un'insalata fa meglio di una salsiccia. Le scelte errate non sono tanto frutto di mancanza di conoscenza quanto di forze impulsive che prevalgono e dirottano il comportamento lontano da ciò che sappiamo essere giusto.

Per questo nel videocorso di Nutrizione Potenziativa ha fatto la scelta di dedicare spazio alle migliori strategie che aiutano ad ottenere cambiamenti comportamentali stabili.

E in questo senso il fattore tempo è fondamentale. Se riusciamo a rallentare il passaggio dall'impulso all'azione abbiamo molte chance in più di farcela. Facciamo un esempio. Ti sarà capitato di avere un'improvvisa voglia di cioccolata o di qualcosa di dolce nel mezzo di una giornata intensa di lavoro. Stai per aprire il cassetto dove tieni, lontane dagli occhi, le barrette quando squilla il telefono. È la tua migliore amica che ti racconta della sua serata romantica di ieri. Il dolce passa in secondo piano e quando metti giù non te ne ricordi nemmeno e riprendi a lavorare. Cosa è successo?

L'impulso nato per stanchezza, noia e stress non si è trasformato in azione perchè sei stata distratta, divertita e rivitalizzata da altro. Per ostacolare l'azione impulsiva non è necessario però contare su eventi casuali. Possiamo imparare a creare dei freni mentali programmati da attivare a nostra tutela

Una strategia efficace da adottare se stiamo provando a liberarci da qualche comportamento negativo

 

  1. Crea un rituale da adottare prima di mangiare. Imponiti di seguirlo ogni volta che apri la bocca per introdurre cibo, anche quando apparentemente non ne hai bisogno. Un esempio semplice è quello di fare tre respiri profondi prima di iniziare a mangiare. Se ti abituerai a questo semplice meccanismo fino al punto di renderlo automatico, lo adotterai anche quando stai per assumere un cibo che può nuocerti. I respiri rallenteranno gli impulsi nervosi e permetteranno alla ragione di prevalere sul desiderio oltre che abbassare la tensione e portare serenità.
  2. Assieme ai tre respiri allenati a ripetere a bassa voce una frase che diriga la tua attenzione e concentrazione verso gli obiettivi che ti sei prefissato. Potrebbe per esempio essere "mangio solo ciò che mi fa bene".
  3. Una volta che hai evitato il peggio è necessario rafforzare la scelta fatta, associarla al piacere a lungo termine che ti darà in modo che non venga memorizzata come un sacrificio ma al contrario come una vittoria. A questo scopo è utile ripetere altre due o tre respirazioni lente e profonde dicendo "questa scelta permetterà il vero piacere, non è un sacrificio ma una vittoria, non è una rinuncia ma una conquista".

Conclusioni

Logicamente all'inizio queste tattiche sembrano molto laboriose, difficili da adottare e poco efficaci. Ma come per qualsiasi abitudine, basta un breve periodo di sforzo per renderle automatiche. Una volta stabilite, queste abitudini si trasformano in un muro protettivo concreto e reale, ben più potente dei soliti generici buoni propositi. Sono abitudini che bloccano gli effetti degli istinti che ci danneggiano, degli impulsi che ci portano fuori strada. Sono rituali di cambiamento perché per trasformarsi non bastano le intenzioni, ci vuole una strategia.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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