Come essere felici da soli? Costruisci la tua felicità passo dopo passo

Come essere felici da soli? Costruisci la tua felicità passo dopo passo

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Ti chiedi mai se la felicità sia innata, e dipenda dunque da una questione caratteriale, o si possa diventare felici nel tempo

A mio avviso, la felicità si può raggiungere costruendola passo dopo passo, migliorando giorno dopo giorno le nostre abitudini. 

Noi siamo in massima parte artefici della nostra felicità: è grazie alle risorse interiori che possiamo arricchire la nostra esperienza di vita ed essere soddisfatti di ciò che abbiamo realizzato. Come essere felici da soli? È possibile? 

La risposta è sì, e mi interesserebbe suggerirti una vera ricetta della felicità, soprattutto se sei tra quelle persone che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, convinte che da soli non si possa combinare nulla di buono.

Qual è l’ostacolo tra te e la felicità?

Molte persone ritengono che la felicità sia una questione di fortuna. È indubbiamente vero che questa componente ha un peso sulla nostra esperienza e può influenzare la nostra visione della vita.

Tuttavia, dal mio punto di vista, la felicità è un’abitudine. Sì, hai capito bene: è una condizione che si costruisce nel tempo, e non qualcosa che capita per caso.

Ed è una buona notizia, perché in questo modo ciascuno di noi è in grado di migliorare la propria felicità e il proprio livello di soddisfazione attraverso le giuste abitudini.

Il più grande ostacolo tra noi è la felicità è l’atteggiamento rinunciatario: infatti, molti non ci provano nemmeno, convinti che sia troppo faticoso e spaventati dal cambiamento

È più comodo continuare a crogiolarsi nella propria zona di comfort, attribuendo a cause esterne o ad altre persone la propria infelicità, o accontentandosi di una vita statica, senza stimoli né sfide, e dunque priva di un reale percorso di crescita.

Proprio in un video parlo di questo e di come la felicità possa spaventare:

 

In realtà, la responsabilità non è delle altre persone, ma nostra. C’è un importante lavoro interiore da fare su sé stessi: smettiamo di provare a cambiare gli altri e iniziamo invece a modificare i nostri comportamenti.

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Stare soli e sentirsi soli: questione di prospettive

La grande fortuna dell’essere umano è di possedere capacità adattive davvero notevoli. Sappi che non devi aspettare di avere sempre qualcuno con cui fare le cose: sei una persona piena di potenzialità e risorse interiori, e iniziando il tuo percorso di cambiamento capirai che ciò che tu definisci solitudine è in realtà autonomia: la possibilità di scegliere ogni giorno di essere felice perciò che sei e con ciò che hai, migliorando giorno dopo giorno.

Allenare l’ottimismo per essere felici da soli

Sembrerà banale, ma per costruire la propria felicità è tutta una questione di mindset. Come abbiamo accennato, atteggiamenti respingenti e negativi non porteranno da nessuna parte. 

Frasi come “non ce la farò mai”, “non sono capace”, “non ne vale la pena” sono controproducenti e possono anche minare la nostra vita di relazione.

Al contrario, se ti chiedi come essere felici da soli, ti rispondo che è importante iniziare praticando l’ottimismo. Per fare questo, devi superare la tradizionale polarità ottimismo/pessimismo, non è solo questione di indole: l’ottimismo si può allenare.

Devi sapere, infatti, che il nostro cervello è in grado di cambiare continuamente grazie alla neuroplasticità, adattandosi all’esperienza. Ciò avviene grazie alla ripetizione delle nostre azioni quotidiane, ma soprattutto delle abitudini di pensiero.

Per riuscire a cambiare, è necessario introdurre consapevolmente azioni diverse e modi di pensare diversi. È un po’ come andare in palestra, ma in questo caso i muscoli che dobbiamo allenare sono quelli del benessere, della soddisfazione, della gratitudine, tutto ciò che concorre alla felicità.

L’aggettivo “felice” deriva dal latino felix, che significa “fecondo, fertile”, e in senso più ampio “appagato, soddisfatto”. L’appagamento, la pienezza e la soddisfazione sono proprio il risultato della regolarità con cui nutri la tua interiorità fertile e feconda: sei un terreno di frutti.

Le 5 caratteristiche scientifiche della felicità

Sapevi che lo psicologo Martin Seligman ha provato a elaborare una teoria scientifica della felicità basata su 5 caratteristiche? Si tratta di cinque aspetti sui quali si fonda la vita felice, cioè vissuta all’insegna dell’ottimismo e della soddisfazione

Ecco qui le 5 caratteristiche del cosiddetto “PERMA model”.

1. P come positive emotions, ovvero emozioni positive 

Qui è importante evitare di assecondare la tendenza del nostro cervello a cercare conferme negative, cioè a interpretare in modo sfavorevole eventi e situazioni che invece non sono così gravi. Invece, è molto importante praticare la gratitudine

Ciascuno di noi ha molti motivi per essere grato, e la gratitudine spegne la paura, la tristezza, la rabbia. Gratitudine, speranza, gioia, non reprimere le tue emozioni positive, ma lasciale fluire: diventerà un’abitudine virtuosa delle tue giornate.

2. E come engagement, ovvero coinvolgimento 

Dai una possibilità alle tue potenzialità: prova ogni giorno un’attività nuova, mettiti in discussione, vivi il momento e cerca di dare il meglio di te nelle attività che ami e che ti definiscono. Imparerai a non gettare la spugna, anche nelle situazioni più critiche. 

3. R come relationships, cioè relazioni interpersonali 

Costruire una rete di relazioni (amicali, professionali, sentimentali) arricchenti e costruttive è fondamentale: contare su relazioni sincere, essere partecipi dei successi altrui e condividere con gli altri i tuoi successi ti aiuterà a rafforzare la tua empatia e la tua intelligenza emotiva.

4. M come meaning, cioè dare senso e significato alla propria vita 

Dai un senso a ciò che fai giorno per giorno, costruisci la tua vita intorno aituoi valori e i tuoi ideali, poiché sono un grande sprone ad andare avanti con impegno e motivazione, ma soprattutto coerenza.

5. A come accomplishments/achievements cioè traguardo ottenuto

Il raggiungimento di uno o più obiettivi concreti ti dà la carica per alzare l’asticella e fare sempre meglio, accumulando i successi, incrementando le soddisfazioni, migliorando l’autostima e la fiducia nelle tue capacità. Inoltre, tieni traccia dei tuoi progressi in un diario, per capire quali siano le leve emozionali che hanno permesso il salto di qualità verso i tuoi obiettivi.

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Come e perché essere felici da soli: riconnettersi con le parti profonde di sé

Al giorno d’oggi non siamo più capaci di stare da soli e accettare i momenti vuoti, che dobbiamo a tutti i costi riempire con qualcosa. Ci annoiamo, e facciamo di tutto per esorcizzare la noia, senza capirne l’importanza. 

Invece, fermarsi e semplicemente osservare è importante, perché solo così potremo perfezionare la nostra capacità percettiva, ascoltare le nostre emozioni, migliorare l’interazione con il mondo esterno.

Stare bene con sé stessi significa stare meglio con gli altri

La qualità delle relazioni con gli altri è determinata dalla qualità della relazione che abbiamo con noi stessi: i rapporti con le altre persone riflettono sempre quanto strutturata e forte è la relazione che intratteniamo con noi stessi. 

Al contrario, quando conosciamo poco noi stessi, quando la relazione con la nostra interiorità è superficiale e poco approfondita, saranno di scarsa qualità anche i rapporti con le altre persone. 

Siamo sempre troppo proiettati verso l’esterno e troppo preoccupati di fare buona impressione agli altri, ma in realtà non ci guardiamo mai abbastanza dentro. Per esempio, l’abuso dei social ci restituisce messaggi e immagini capziose, modelli irraggiungibili e mai realmente rispondenti a realtà.

Non lasciamoci spaventare dal dialogo con la nostra interiorità

Probabilmente siamo spaventati dal nostro sguardo interiore, perché percepiamo la solitudine come abbandono, talvolta fallimento delle nostre relazioni, ma non è affatto così: imparare a coltivare la solitudine non significa rinunciare agli stimoli esterni e tagliare i ponti con tutti. 

Tutt’altro: significa allenare e affinare la propria capacità di entrare in connessione con le parti più profonde di noi stessi per conoscerci meglio, ascoltarci, capire cosa desideriamo veramente e quali sono i nostri reali obiettivi.

Per meglio conoscere il proprio universo interiore, è necessario concedersi qualche istante di silenzio, isolamento, riflessione e meditazione

Fare una camminata nella natura, che ha un grande potere rigenerativo, potrà essere d’aiuto. Coltivare la propria interiorità fornirà le risorse giuste e gli strumenti emotivi utili a cogliere il proprio valore, per trasferire questa consapevolezza nella vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali.

Vuoi imparare a gestire la tua mente e le tue emozioni? Ecco un piccolo regalo per te. 

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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