Perché, talvolta, si dice che alcune persone “portano bene la propria età” e “sembrano più giovani” oppure, al contrario, “portano male gli anni”? Sapevi che la vera causa dell’invecchiamento non è il tempo? E sapevi che c’è differenza tra età anagrafica ed età biologica? Lo vedremo insieme in questo articolo, e scopriremo anche come affrontare i segni dell’invecchiamento (spoiler: molto di ciò che si può fare dipende da te).
I primi segni visibili del tempo che passa sono:
Inoltre, quando l’età avanza, è possibile monitorare il processo di invecchiamento tramite specifici markers biologici, in particolare:
Dei segni dell’invecchiamento ho parlato in questo video:
Nel prossimo paragrafo iniziamo ad affrontare la questione che ci sta più a cuore: perché alcuni di noi invecchiano “meglio” e altri “peggio”?
Due persone che nascono nel medesimo istante non invecchiano alla stessa velocità, nonostante il tempo trascorso dalla nascita sia esattamente lo stesso.
Allora perché alcune persone vengono indicate come “più giovani di quello che sono”, mentre altre sembrano “portare male la loro età”? Per spiegare questo fatto è necessario distinguere l’età anagrafica dall’età biologica.
La persona alla quale diciamo che porta bene gli anni è una persona invecchiata meno di un'altra della stessa età. Ed è proprio questa la differenza tra età anagrafica ed età biologica: due persone nate esattamente nello stesso giorno invecchiano effettivamente a differenti velocità, a seconda dello stile di vita che adottano. Perciò:
Ciò significa che c'è una differenza notevole tra il concetto di età inteso come "anni trascorsi/accumulati" e il concetto di età inteso come "funzionalità persa”.
Perciò, non è il tempo il vero responsabile di ciò che ci accade, come spesso, erroneamente pensiamo; al contrario, è qualcosa all'interno di noi stessi, a fare la differenza.
Infatti, nella prima parte della vita siamo programmati alla crescita, alla riparazione dei tessuti, all'ottimizzazione della funzionalità, per arrivare poi all'età riproduttiva al meglio delle nostre condizioni fisiche: è un compito fondamentale dal punto di vista evolutivo.
Invece, tutto ciò che ha luogo in una fase più tardiva dipende dalla mancanza di un programma biologico che protegga la nostra salute e il nostro invecchiamento.
Nel nostro DNA, ossia nel nostro codice genetico, sono scritte le istruzioni per arrivare al picco della nostra salute intorno all’età della riproduzione; però, non c’è scritto a quale età arriveremo (60, 70, 80, 90 anni) o come dobbiamo arrivarci.
Tutto o molto di quanto accade dall’età della riproduzione in poi dipende dallo stile di vita che abbiamo seguito. Molto spesso ho parlato dei famosi 4 fondamenti di una vita sana ed equilibrata: fare sport e avere una vita attiva, alimentarsi in maniera corretta con il supporto di una integrazione mirata per colmare eventuali microcarenze, fare il giusto lavoro interiore che consenta di gestire la sfera emotiva e mentale.
In questo modo, avremo regolato la nostra epigenetica in modo da rallentare l'effetto che il trascorrere del tempo ha sul nostro organismo, e quindi saremo in grado di esprimere un’età biologica più bassa.
A sostegno di questa tesi i ricercatori hanno svolto alcuni studi sui gemelli omozigoti, che nascono con lo stesso patrimonio genetico (cioè lo stesso DNA): è stato osservato come crescendo e ricevendo influenze dall’ambiente in cui hanno vissuto e dallo stile di vita che hanno adottato, i gemelli omozigoti presentino, da adulti, differenze anche notevoli nella predisposizione e nella suscettibilità alle patologie.
Queste informazioni devono sensibilizzarci e renderci responsabili di noi stessi, poiché, nel concreto, il modo in cui scegliamo di vivere incide direttamente sul nostro organismo e sul nostro stato di salute.
Da diverso tempo, la scienza cerca di misurare l'età biologica: infatti, esistono metodi in grado di derivare l'età biologica da una serie di parametri in parte biochimici, in parte genetici; esistono anche alcuni test funzionali per farlo, corroborati da solide ricerche scientifiche. Tuttavia, non è mai stato sviluppato un vero consenso su come esattamente “recepire” ed esprimere a una persona la propria età biologica.
Ciò che è importante adottare è un “modello di invecchiamento biologico”: mentre l'età anagrafica è fuori dal nostro controllo, l'età biologica non lo è.
Se riusciamo a mettere in pratica una serie di strategie di intervento sulla nostra epigenetica tramite i 4 fondamenti che abbiamo visto poco fa, avremo indubbiamente un beneficio nella rapidità con cui la nostra età biologica effettivamente avanza. Riassumiamo tutto questo nel prossimo paragrafo.
Ci sono alcune domande fondamentali che dovresti porti per capire “a che punto sei”:
È esattamente in questo modo che hai la possibilità di regolare la tua epigenetica, in modo da rallentare l'effetto che il passare del tempo ha sul tuo organismo, riuscendo a esprimere, come dicevamo poco fa, un’età biologica più bassa.
Nella tua salute generale e nella prospettiva futura del tuo stato di salute contano molto lo stile di vita; l’educazione familiare e sociale; il regime alimentare; l’esposizione ad agenti tossici e allo stress.
Sintetizzando, nutrizione, nutraceutica, allenamento fisico e gestione emozionale e relazionale sono le leve con le quali ottimizzare la nostra risposta epigenetica, e moltissimi di questi fattori sono proprio nelle nostre mani.
Come hai potuto osservare, la scelta dipende da te e la qualità del tempo che passa dipende anche dal modo in cui affronti la vita e ciò che ti succede: puoi guardare con malinconia al passato e faticare ad accettare il cambiamento oppure prendere in carico il tuo benessere e capire che, tramite una strategia intelligente e mirata, su basi scientifiche, potrai migliorare notevolmente la qualità del tuo invecchiamento, della tua vita e perseguire soddisfazione, gratificazione e felicità.
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AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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