Da cosa dipende l’infelicità? Una guida scientifica per evitarla

Da cosa dipende l’infelicità? Una guida scientifica per evitarla

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Ti senti infelice? Riesci a capire da cosa derivi questa tua condizione? L’infelicità è un sentimento complesso, e potremmo definirlo come una sorta di tristezza cronicizzata

Racchiude in sé molte condizioni tra loro correlate: insoddisfazione, mancanza di autostima e altre che vedremo a breve.

Se la tristezza è momentanea e circostanziata, l’infelicità è il risultato di una tristezza trascurata e di una certa passività nell’accettare le cose per come stanno, senza fare nulla per provare a cambiarle.

L’infelicità si autoalimenta e ci impedisce di vivere a pieno

Questa condizione di infelicità deriva proprio dalla consapevolezza di non riuscire a vivere a pieno. L’infelicità alimenta sé stessa: più si è infelici, più si continua a essere infelici, rendendo sempre più difficile uscire dallo stallo.

E più diventa difficile uscire dallo stallo, più diventa facile trovare alibi, scuse e pretesti per non affrontare un percorso di cambiamento e crescita personale. Infatti, finiamo per lamentarci, accusare gli altri o gli eventi di questa infelicità, mentre la responsabilità è solo nostra.

Come uscire dalla palude dell’ infelicità e trovare il coraggio di sfruttare al massimo le proprie potenzialità? Con un costante lavoro interiore.

Se temi che esista una forma di infelicità gravissima e costante, e che rimanga qualunque cosa accada, sono qui per tranquillizzarti e spiegarti come felicità e infelicità possano essere costruite o decostruite sulla base delle tue abitudini quotidiane.

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Attenzione al confronto tossico, motivo di insoddisfazione e frustrazione

Viviamo in un’epoca che promuove ed enfatizza modelli di felicità non rispondenti alla realtà. I social media sono i canali preferenziali per questo genere di comunicazione che sembra imporci costantemente il confronto con standard irreali e irraggiungibili. È una manovra psicologica per alimentare bassa autostima e senso di frustrazione.

Questi modelli di comparazione sono disfunzionali: si tende a identificare con la felicità il possesso di beni materiali, un aspetto fisico perfetto e privo di difetti, il successo a tutti i costi. Tuttavia, questa felicità tanto patinata e sbandierata è presto smentita. 

Lo dimostrano esempi di star e celebrità ricche e famosissime che cadono in depressione, sono dipendenti da psicofarmaci, vivono relazioni personali e familiari disastrose, intraprendono lunghissime e dispendiose battaglie legali. 

Sembrerebbe assurdo, ma bellezza, ricchezza, fama non rendono immuni dall’infelicità. Perciò è ovvio che il problema sia altrove. Quanto più si possiede, tanto più si può essere infelici e insoddisfatti.

Quali sono i tratti dominanti dell’infelicità?

Sei infelice se:

  • Avverti un perenne senso di inferiorità e inadeguatezza rispetto alle persone che conosci, alle attività che devi svolgere quotidianamente.
  • Questa inadeguatezza ti porta a considerare la tua vita come povera, incompleta.
  • Cerchi di colmare il senso di vuoto con oggetti e piccole concessioni materiali.
  • Senti di non portare alcun contributo che faccia la differenza nel lavoro o nelle relazioni interpersonali. 
  • Fatichi ad aprirti, a dare e ricevere affetto.
  • Sul lavoro, pensi di contare poco e di non meritare considerazione.
  • Ti senti vittima degli eventi e delle circostanze.
  • Fai sogni ad occhi aperti su quanto migliore potrebbe essere la tua vita se le cose andassero diversamente, ma non fai nulla per cambiare lo status quo.
  • Quando ti guardi allo specchio non ti piace la persona che vedi.
  • Ti convinci che questa situazione sia definitiva e irrimediabile, quando in realtà sarebbe sufficiente una serie di piccoli gesti quotidiani per stare meglio.
  • Cerchi costantemente approvazione e conferme da fuori, ma non costruisci un dialogo interiore efficiente e migliorativo. 
  • Hai paura del cambiamento e pensi che le conseguenze siano inaffrontabili o troppo difficili da gestire.

In questo video spiego proprio come trovare il coraggio di cambiare:

 

Attenzione alle vie di fuga temporanee che non risolvono l’infelicità

L’infelicità porta molto spesso a rifugiarsi in situazioni confortanti che danno solo un momentaneo sollievo, ma non incidono concretamente e in modo permanente sui tuoi livelli di felicità.

Queste vie di fuga sono, per esempio, il cibo spazzatura che fa leva sullo stimolo della ricompensa immediata e crea dipendenza; le serie tv e i social fino a tarda notte; l’alcol, l'iper lavoro.

Se ti ritrovi in questo quadro, fermati e fai un lungo respiro. Non sono queste le soluzioni per stare meglio e canalizzare le tue energie verso la felicità.

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Costruire l’abitudine alla felicità è una pratica scientifica

Ci si può disabituare all’infelicità? Sì. Infatti, il nostro cervello è in grado di cambiare continuamente e adattarsi a nuove abitudini ed esperienze, grazie alla neuroplasticità

Questo processo avviene con la ripetizione delle nostre azioni giornaliere e delle abitudini di pensiero. Ciò significa che se lasci spazio ad abitudini negative, ti adatterai a quel modello di vita. 

Pertanto, intervenire sulle abitudini può modificare quegli aspetti del tuo carattere che non ti piacciono e che possono peggiorare la qualità delle tue relazioni interpersonali.

Ad esempio, l’ottimismo si può allenare, ed è alla base di tutte quelle abitudini e attitudini di pensiero necessarie a costruire passo dopo passo la felicità (sia da soli che in coppia). 

Ne ha parlato Martin Seligman, celebre psicologo statunitense e bestsellerista, fondatore della Psicologia Positiva e del PERMA model, cioè una vera e propria teoria (e pratica) del benessere, per riuscire a vivere una vita felice, mantenendo abitudini positive nel tempo.

Il cambiamento e il potenziamento delle tue risorse sono possibili, non c’è nulla di irrimediabile, ma soprattutto non sei in balia degli eventi. Al contrario, puoi controllarli. 

Ciò significa spostare la zona di controllo della tua vita dall’esterno all’interno. È necessario prendere in mano la propria vita e iniziare a convincersi di riuscire a guidare le proprie azioni nella direzione desiderata.

Come “decostruire” l’infelicità?

Se desideri essere felice l’unico ostacolo è la tua resistenza, indipendentemente dagli accadimenti o dalle persone intorno a te. Si tratta di sviluppare una consapevolezza e orientarti verso un crescente benessere bio psicosociale

E come puoi disabituarti all’infelicità? Iniziando dalla tua giornata ideale, che dovrebbe essere poi la tua giornata tipo. Inizia con energia e slancio e la sera, all'ora di andare a dormire, devi avvertire un profondo senso di appagamento e soddisfazione. Tieni un diario per annotare ogni tuo piccolo, grande miglioramento.

Riempi la tua giornata di stimoli e incontri interessanti; dedicati alle attività che ami trovando tempo per te; affronta le piccole difficoltà quotidiane con energia, stabilisci delle priorità, non trascurare gli affetti. 

Se inizierai a impostare questo modello di giornata, ne farai un’abitudine alla felicità e porrai le basi per un'esistenza appagata, soddisfatta e felice.

Se pensi che non sia così facile come sembra, procedi per gradi e inizia dalle piccole conquiste; dai avvio a rituali che possono influire positivamente sul tuo umore, sui tuoi livelli di energia e sul tuo stato d'animo. Noterai indubbiamente dei miglioramenti.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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