I nucleotidi sono le unità costitutive di DNA e RNA, gli acidi nucleici che, insieme a proteine, carboidrati e lipidi costituiscono le macromolecole essenziali per tutte le forme di vita. Il DNA è presente nel nucleo di ogni cellula, mentre l'RNA è presente sia nel nucleo sia nel citoplasma.
I nucleotidi partecipano a molti processi cellulari con funzione energetica, coenzimatica, plastica e di segnalazione. Inoltre, i nucleotidi modulano il sistema immunitario, proteggono la funzionalità dei mitocondri e sostengono la funzionalità intestinale ed epatica.
Scopriamo in che modo i nucleotidi, in sinergia con altri attivi, possono contribuire a rallentare l’invecchiamento, in un’ottica di longevità sempre più sana. Se l'argomento è di tuo interesse, ecco un mio approfondimento sulle teorie dell'invecchiamento.
I nucleotidi sono veri e propri “mattoncini costituenti” di DNA e RNA. Sono responsabili di molti processi fisiologici che avvengono a livello cellulare, rendendo possibile la nostra vita e una corretta funzionalità del nostro organismo. Dal punto di vista nutraceutico e su base scientifica, i nucleotidi dovrebbero essere presi in considerazione come preziosi alleati della salute cellulare, punto di partenza di un invecchiamento sano e di qualità.
Ne parlo in questo video.
Come abbiamo visto, i nucleotidi sono le unità che compongono il DNA e l’RNA. Svolgono un ruolo metabolico importante, non solo per la loro funzione plastica di “mattoni” per la sintesi di DNA e RNA e delle proteine tissutali, ma anche per la funzione energetica (trasportatori, come ATP), coenzimatica (sintesi di macromolecole, acidi grassi e proteine) e di messaggero intracellulare.
La proprietà più interessante che attualmente viene attribuita ai nucleotidi fa riferimento alle potenzialità immunostimolanti di queste sostanze.
In particolare, i nucleotidi sembrerebbero in grado di potenziare le funzionalità del sistema immunitario in caso di forte stress psicofisico e in caso di patologie debilitanti.
Specie in ambito immunologico, i nucleotidi sembrerebbero capaci di sostenere l'attività immunitaria anche in situazioni delicate, come per esempio in caso di malnutrizione o in caso di pazienti che hanno subito interventi chirurgici, prevenendo eventuali complicanze (come ad esempio infezioni).
I nucleotidi sono efficaci perché contribuiscono ad aumentare la risposta immunitaria attraverso diversi meccanismi, come lo stimolo dell’attività delle cellule NK, l’influenza sui linfociti, lo stimolo dell’attivazione e della fagocitosi dei macrofagi, lo stimolo della produzione di IL-2, IL-6, IL-8 e altri.
Uno studio pubblicato su Scientific Reports dai ricercatori della University of Western Australia insieme a quelli della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation di Crawley, Hobart e Perth, ha individuato un predittore genomico di fine-vita, basato sulla densità dei nucleotidi CpG, ossia il target dei processi di metilazione del DNA.
Generalmente, la metilazione blocca l'espressione del gene e lo inattiva, ad esempio impedendo ad apposite proteine di trascrivere il DNA. Con l’avanzare dell’età, la metilazione del DNA può aumentare o ridursi; ciò conferma che una maggior concentrazione di isole CpG può offrire una maggior aspettativa di vita.
Indagando ulteriormente il genoma, i ricercatori, grazie ai dati raccolti, hanno confermato che la densità di questi gruppi di geni promuove la longevità, fornendo un predittore della speranza di vita a partire da marker genetici.
A proposito di longevità, sai qual è il fattore chiave della tua longevità? Te lo spiego in questo video:
Grazie agli studi scientifici, oggi sappiamo che l’epigenetica incide per il 70% sulla nostra salute, mentre la genetica solo per il 30%: perciò, l’epigenetica ci dice che le nostre scelte e le nostre abitudini condizionano la nostra salute.
È un’ottima notizia: significa che, con uno stile di vita sano, possiamo esprimere al meglio il nostro patrimonio genetico. Cosa si intende per “stile di vita”?
Indicativamente, la dieta che seguiamo, quanto ci muoviamo, in che modo ci prendiamo cura di noi stessi e delle nostre emozioni sono variabili che possono contribuire a gestire adeguatamente i biomarkers, ossia i valori fisiologici che si modificano con l’avanzare degli anni.
Quindi, per arrivare all’obiettivo di aggiungere anni in salute e comprimere gli anni di malattia, è importante intervenire a livello macroscopico con abitudini e stile di vita corretti.
Anche nei miei coaching promuovo un programma completo di facilitazione e aiuto al cambiamento e al miglioramento personale, focalizzandomi su quelli che definisco i 4 fondamenti di una vita sana: dieta alimentare corretta, nutraceutica, attività sportiva e gestione emozionale.
Si parlava poco fa di nutraceutica: l’integrazione alimentare, se sapientemente dosata e correttamente somministrata, può colmare micro carenze nutrizionali e coprire le necessità di nutrienti che, spesso, l’alimentazione non riesce a soddisfare.
Proprio così: il cibo non ci fornisce tutto ciò di cui il nostro organismo necessita per invecchiare al meglio. Le microcarenze croniche sono degli acceleratori del processo di invecchiamento.
La nutrizione che segui non deve limitarsi ad avere un effetto preventivo, cioè di riduzione di potenziali danni, ma può (e dovrebbe) servire come vero e proprio fattore di potenziamento del tuo organismo.
Perseguire i valori ottimali dei nutrienti e non solo quelli appena sufficienti è la chiave della nutrizione potenziativa, e ciò si ottiene usando sinergicamente alimenti e integratori.
In natura, esistono diverse sostanze che possono intervenire nei processi biologici: sono denominate “composti bioattivi”; in particolare, le sostanze contenute negli alimenti sono conosciute come “nutraceutici”. I composti bioattivi possono agire come modulatori epigenetici.
I nucleotidi rientrano tra gli specifici ingredienti funzionali capaci di modulare, a livello delle cellule, i fattori che determinano l’invecchiamento. In sinergia con altri attivi, contribuiscono a sostenere l’ottimale funzionamento delle cellule, ritardandone l’invecchiamento.
Oltre a intervenire a livello macroscopico, come abbiamo visto poco fa, bisogna agire a livello microscopico con l’integrazione alimentare.
Abbiamo detto che i nucleotidi sono tra gli attivi che regolano a livello cellulare gli hallmarks dell’aging, i segni dell’invecchiamento, contribuendo a:
Un gruppo di ricercatori in ambito nutraceutico, medici e farmacisti specializzati ha studiato, ricercato e messo a punto un metodo completo e personalizzato, orientato alla longevità sana.
Il cosiddetto “protocollo pro-longevity” di protezione delle cellule si basa su due punti salienti:
È la base per una micronutrizione quotidiana, alla quale si aggiunge uno stimolo potenziativo (booster) che aiuti l’organismo a rimuovere le componenti cellulari danneggiate e le cellule senescenti non più adeguatamente smaltite.
Con un test del DNA e un questionario epigenetico, sarà possibile individuare le tue predisposizioni genetiche e i tuoi indicatori epigenetici, per avere un quadro completo e integrare, in modo personalizzato, tutte le sostanze di cui il tuo corpo è carente.
Potrai contare sulla consulenza specializzata di professionisti della salute esperti, i farmacisti preparatori, per iniziare con successo il tuo percorso pro-longevity.
In questo modo, potrai riconoscere le caratteristiche personali che condizionano il tuo invecchiamento e capire cosa di cosa necessiti a livello di stile di vita, benessere psico-fisico e alimentazione.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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