Come prevenire l'invecchiamento della pelle

Come prevenire l'invecchiamento della pelle

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La pelle è il più esposto dei nostri organi. Una bella pelle è sinonimo di bellezza, ma una pelle sana assicura longevità e benessere per un lungo periodo. Sfortunatamente è come un'armatura che riporta i segni di tante battaglie, dovute principalmente all'invecchiamento.

Tuttavia si può fare qualcosa perché essa invecchi meglio e soprattutto sia più sana, cioè non appaia più vecchia e debole di quanto dovrebbe essere.

Quando la pelle comincia a invecchiare?

Il processo di invecchiamento cutaneo è un fenomeno fisiologico naturale e graduale nel tempo, che varia da una persona all’altra, ma che coinvolge tutti. In linea di massima, possiamo suddividere questo processo in base all'età anagrafica, distinguendo tre fasi dell'invecchiamento:

  • 20-30 anni di età: in questa fase la pelle è turgida e in salute, perché il processo di rinnovamento cellulare è rapido e in grado di conservare tutte le componenti strutturali della pelle, come elasticità e compattezza. Tuttavia, in alcuni casi, possono verificarsi casi di invecchiamento cutaneo precoce già intorno ai 25 anni, per via di abitudini alimentari e stile di vita inadeguati. In questi casi, la pelle comincia a perdere tono ed elasticità, assottigliandosi e determinando la comparsa di sottili rughe.
  • 30-40 anni di età: in questa fase si manifestano i primi segni dell'invecchiamento e la pelle inizia a perdere tono, mostrando le prime rughe. 
  • Oltre i 40 anni di età: col trascorrere del tempo, i segni dell'invecchiamento cominciano ad accentuarsi, poiché rallenta il processo di rinnovamento cellulare. La pelle è più rilassata, le rughe diventano più accentuate e possono verificarsi fenomeni di iperpigmentazione, con la comparsa delle famose macchie dell’età.

Vediamo più da vicino il processo di invecchiamento cutaneo. Nel frattempo, in questo video ti spiego come prevenire le rughe:

 

Il processo di invecchiamento della pelle

L'invecchiamento sulla pelle ha segni visibili che riscontriamo con il passare del tempo. Perde più elasticità e resistenza, lucentezza e forza. Le rughe sono il più evidente segno di questo naturale processo di decadimento. 

La pelle appare aggrinzita, secca, assume una colorazione non uniforme, sembra cedere più facilmente in determinati periodi dell'anno. Già in un'età insospettabile, come i trent'anni, nei quali un individuo è sano, il processo di rigenerazione cellulare è rallentato. 

La pelle si ritrova sempre più esposta all'azione dei radicali liberi, che la danneggiano grazie al concorso dei raggi UV e dell'inquinamento. Poi iniziano a comparire le prime macchie, aree nelle quali la pigmentazione del derma è irregolare. 

È un altro segno di indebolimento: lo strato di grassi che funge da coperta protettiva si assottiglia, alimentando un circolo vizioso nel quale tutto concorre a rendere più vulnerabile l'epidermide. Le rughe aumentano, le macchie si moltiplicano, la disidratazione è più pronunciata. Lo stile di vita, il fumo, l'alcol, l'eccesso di grassi e zuccheri, l'inquinamento, l'esposizione al sole diventano fattori determinanti.

L'invecchiamento della pelle, secondo gli studi scientifici, è dovuto oltre che dall'azione dello stress ossidativo (i famigerati radicali liberi) anche da danni al DNA mitocondriale, all'accorciamento dei telomeri, al silenziamento genico delle molecole di microRNA, ai prodotti finali della glicazione avanzata, alle mutazioni genetiche, alle infiammazioni croniche.

Perché la pelle invecchia?

L’invecchiamento della pelle è un processo multifattoriale, riconducibile a fattori intrinseci ed estrinseci.

L’invecchiamento cutaneo intrinseco è correlato alle fisiologiche cause genetiche e alla senescenza cellulare, cioè l’evoluzione biologica per cui i caratteri della cellula cambiano e si interrompe o rallenta la replicazione cellulare. Le più comuni manifestazioni cutanee di invecchiamento intrinseco sono:

  • Atrofia.
  • Pallore.
  • Rughe sottili.
  • Perdita di tono ridotta elasticità.

Invece, l’invecchiamento estrinseco è il risultato di fattori ambientali, come per esempio le radiazioni ultraviolette (UV), l’inquinamento e uno stile di vita poco salutare (dieta poco equilibrata, abuso di alcolici o il fumo, come abbiamo visto nel paragrafo precedente). 

Questa situazione conduce alla produzione di radicali liberi, glicazione e carbonilazione delle proteine, danno del DNA. L’invecchiamento estrinseco si manifesta con:

  • Rughe visibili.
  • Sensibile perdita di elasticità.
  • Depigmentazione/iperpigmentazione cutanea.

Come agire per contrastare e limitare gli effetti visibili dell’invecchiamento cutaneo? Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

Contro l'invecchiamento della pelle: come prevenirlo?

A un livello avanzato, medico-farmacologico, si può intervenire con l'obiettivo di ristabilire l'omeostasi dell'ossigeno nel processo ossidativo. Oppure con un trattamento a base di cellule staminali, il cui trapianto sembrerebbe essere un campo promettente per il futuro. Avanzato anche il campo della terapia ormonale e della modificazione dei telomeri. Ma in linea di massima si può fare molto adeguando lo stile di vita, in particolare l'alimentazione (qui alcune regole da seguire per un'alimentazione corretta).

Ho già scritto dei danni dello zucchero sulla pelle. Per combattere gli effetti della glicazione sarebbe opportuno consumare più cibi cotti a vapore o bolliti, con basso contenuto di zuccheri.

Alcuni scienziati pensano che l'utilizzo di alimenti come particolari spezie (cannella, origano, chiodi di garofano) possano inibire la glicazione indotta dal fruttosio. Lo stesso si può dire per l'aglio e lo zenzero, considerati alla stregua di super food.

Anche composti come la carnitina, la taurina, la carnosina, vitamine del gruppo B (in particolare la vitamina B2), lo zinco, il manganese e infine i flavonoidi, potrebbero essere interessati da questa azione anti-glicazione. Gli studi comunque necessitano di un approfondimento nel futuro.

Un altro studio, questa volta della Brown University, ha indagato la correlazione tra il consumo di vitamina A e l'incidenza del cancro alla pelle.

Lo stress propriamente detto può portare ad arrossamenti, sfoghi, dermatiti, a sviluppare malattie autoimmuni che danneggiano la pelle (ecco come combatterlo).

Ricapitoliamo i consigli alimentari per contrastare l’invecchiamento cutaneo

Vediamo insieme i nutrienti amici o nemici della nostra pelle.

Alcol

L'alcol e l'acetone prodotto dal suo metabolismo possono accrescere la permeabilità della pelle, danneggiandola nella sua funzione di barriera. Inoltre, l'alcol influisce negativamente sulla composizione lipidica della pelle.

Acqua

Nell’organismo e nelle cellule l'acqua svolge un preziosissimo ruolo di nutriente, solvente e vettore di trasporto. Una corretta idratazione (circa 1,5 litri di acqua al giorno) influisce positivamente anche sull'aspetto della pelle.

Oligoelementi

Rame, ferro, selenio e zinco ci servono in piccole quantità, ma hanno notevoli effetti fisiologici e biochimici, soprattutto sull’immunità e sull'infiammazione della pelle. Anche la mancanza di vitamine nel corpo può provocare disturbi. 

Le vitamine più coinvolte nella salute della pelle sono la vitamina A, vitamina E e C. Quest’ultima, oltre ad avere effetti antiossidanti, entra in gioco nella formazione del collagene (ne parleremo tra poco).

Grassi saturi

Una dieta ricca di grassi saturi (carne, insaccati, frattaglie, formaggi grassi, burro e latte intero, cibi fritti) favorisce lo stress ossidativo della pelle e le risposte infiammatorie; potrebbe anche compromettere la sintesi delle proteine e il rimodellamento della matrice.

Zuccheri 

Quando consumiamo zucchero o alimenti che si trasformano rapidamente in zucchero (carboidrati semplici come pane bianco, biscotti, pasticcini e vari prodotti dolciari) il nostro organismo li scompone in glucosio; ciò innalza i livelli di insulina, causando un'infiammazione in tutto il corpo. 

L'infiammazione produce enzimi che scompongono il collagene e l'elastina, con un conseguente rilassamento cutaneo e comparsa di rughe. Inoltre, lo zucchero digerito si attacca in modo permanente al collagene della pelle, tramite un processo noto come “glicazione” (lo abbiamo accennato poco fa).

Proteine

Un'adeguata assunzione di proteine può conservare il fisiologico rinnovamento e la riparazione dei tessuti. Il ciclo di rinnovamento della pelle è abitualmente considerato di 28 giorni. Sia la carenza di proteine sia un'eccessiva assunzione possono causare problemi alla salute generale, oltre che alla pelle.

Come ridare collagene alla pelle?

Il collagene è una proteina importante e preziosa, poiché ha effetti sulla costruzione dei tessuti del nostro corpo. Può diminuire con l’età e/o per altri fattori, come per esempio attività fisica intensa, impatto articolare, eccesso di peso, variazioni ormonali, traumi, terapie farmacologiche aggressive. 

Quando la pelle invecchia perde le sue caratteristiche di tono ed elasticità, e assistiamo a una riduzione dello spessore del derma; quest’ultimo è formato in gran parte dal collagene di tipo I e, in proporzione minore, dal collagene di tipo III: insieme, questi formano fibre che conferiscono alla pelle forza e resistenza.

Perciò, l’invecchiamento della pelle è dovuto anche alla consunzione del collagene, conseguente al trascorrere del tempo. Come abbiamo accennato, le concentrazioni di collagene nella pelle tendono a ridursi con il passare degli anni, facendo perdere alla pelle turgore e compattezza. 

Il collagene viene degradato da specifici enzimi, in grado di rompere le lunghe catene proteiche che costituiscono il collagene stesso, formando frammenti più corti e privi di proprietà meccaniche. 

In una pelle giovane e non esposta eccessivamente ai raggi solari, la sintesi e la degradazione del collagene sono in equilibrio, conservando l’integrità della pelle; invece, col passare dell’età, si verifica un progressivo sbilanciamento di questo equilibrio, con una conseguente perdita di tono della pelle.

Il nostro organismo è in grado di produrre collagene, ma ci sono alcuni alimenti che contengono naturalmente questa proteina:

  • Pollo.
  • Pesce.
  • Albume d'uovo.
  • Aglio.
  • Agrumi.
  • Bacche.
  • Verdure a foglia.
  • Tè bianco.
  • Anacardi.
  • Peperoni.
  • Pomodori.
  • Avocado.
  • Fagioli.
  • Soia.
  • Brodo di ossa.

Oltre a un’alimentazione adeguata, è opportuno e utile associare la parte nutraceutica (due dei 4 fondamenti di una vita sana ed equilibrata): ne parliamo nel prossimo paragrafo.

In questi casi possono essere utili degli integratori di collagene? 

Diversi studi hanno mostrato che l’integrazione con collagene migliorerebbe l'elasticità della pelle, la guarigione delle ferite, la protezione dall'invecchiamento, la sintesi della matrice extracellulare. 

Perciò, l’assunzione di collagene orale in forma nutraceutica può essere una buona soluzione, ma non tutte le forme funzionano: infatti, il collagene, come ogni altra proteina, è digerito e inattivato dal tratto gastrointestinale.

Tuttavia, una speciale forma di collagene di pollo (detto UC-II ) conserva la corretta struttura molecolare e la sua attività biologica. 

Inoltre, negli integratori, il collagene idrolizzato può essere associato ad altre sostanze utili, in grado di promuoverne la sintesi all’interno dell’organismo, come per esempio la vitamina C (ma non solo), che può ostacolare la degradazione del collagene stesso.

Non ci sono particolari raccomandazioni sull'integrazione di collagene; quella preferibile è l'integrazione a basso dosaggio continuata nel tempo.

Oltre alle buone abitudini e allo stile di vita sano di cui parlavamo, è fondamentale quindi una integrazione alimentare pro-longevity.  

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La protezione dai raggi UV

Da tempo i dermatologi di tutto il pianeta raccomandano caldamente di usare creme solari, oltre che per la protezione dai raggi UV, anche per rallentare l’invecchiamento della pelle: per la prima volta uno studio ha provato questa tesi.

La ricerca ha coinvolto 900 soggetti di pelle chiara, nella fascia d’età 25-55 residenti in Australia, dove le persone sono abitualmente esposte al sole per molti mesi l’anno. La maggior parte dei soggetti presi in considerazione, per proteggersi dai raggi solari, dichiarava di usare solo sporadicamente la protezione solare, mentre i due terzi si limitava ad indossare un cappello. Gli scienziati hanno così ordinato alla metà del gruppo di continuare con le abituali pratiche di prevenzione e all’altra metà di spalmarsi una crema solare, con un fattore di protezione pari a 15, che filtra il 92% dei raggi del sole.

Il risultato, pubblicato sul The Annals of Internal Medicine, ha evidenziato che le persone che avevano utilizzato la protezione solare ogni giorno avevano una pelle più liscia ed elastica rispetto a quelli assegnati a continuare le loro pratiche abituali.

Dallo studio non si capisce però ancora quali siano gli effetti passati i 55 anni di età, quando l’invecchiamento cutaneo diventa inevitabile, nonostante le cautele.

Ricordando sempre che si parla di uno studio effettuato su di un campione di 900 persone, si può quindi evincere che se ci si deve esporre al sole, soprattutto nelle ore più calde, è vivamente consigliato l'uso di una protezione solare, per abbassare le probabilità di sviluppare il cancro alla pelle e per rallentarne l’invecchiamento.

In conclusione

L'invecchiamento della pelle è un processo naturale, che può subire un'accelerazione con uno stile di vita sbagliato, delle pessime abitudini alimentari, la mancata protezione solare. La pelle è il nostro mantello protettivo. Avere una pelle sana significa maggiore protezione. Proteggersi per avere una pelle sana implica l'adozione di sane abitudini che potenziano la salute. Se vuoi approfondire le abitudini che potenziano la tua salute, scopri il  manuale pratico gratuito con cui potrai comprendere i meccanismi della longevità e il ruolo fondamentale delle abitudini per mantenere la nostra salute il più a lungo possibile.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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